Circa 400 i partecipanti alla manifestazione legata allo sciopero per il contratto nazionale e l’aumento salariale per tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto metalmeccanico che FIOM, UILM e FIM hanno organizzato per oggi pomeriggio a Fornaci di Barga con la proclamazione contemporanea dell’astensione dal lavoro per quattro ore a sostegno della vertenza.
Una scelta simbolica quella di Fornaci di Barga perché la “Metallurgica” di Fornaci è la più importante azienda metalmeccanica presente sul territorio, ma anche per il fatto che qui è in corso una vertenza per la difesa, è stato
sottolineato dai sindacati, del posto di lavoro. A causa della discussione in corso sul nuovo piano industriale che però non convince i sindacati sulle condizioni imposte ai lavoratori e che peraltro deve rilanciare la fabbrica entro il 2018, anno in cui scadranno e non potranno essere rinnovati gli ammortizzatori sociali; ed anno in cui pertanto, come hanno detto i segretari provinciali delle tre sigle sindacali, l’azienda o sarà in grado di camminare da sola o rischia la chiusura.
Per motivi analoghi, un altro presidio dei lavoratori, oltre a quella organizzato davanti i vecchi cancelli di ingresso di KME, si è svolto anche allo stabilimento Snai di Porcari. Anche qui, alle tematiche generali si sommano quelle aziendali: il rischio di trasferimenti e licenziamenti a seguito dell’inglobamento in Cogetech.
A Fornaci, dopo il presidio davanti ai cancelli, un corteo pieno di bandiere dei tre schiarimenti sindacali ha percorso tutto il paese ed infine la manifestazione si è conclusa in piazza IV Novembre con gli interventi dei tre segretari provinciali, Giacomo Saisi per la UILM, Mauro Rossi per la FIOM e Narcisa Pellegrini per la FIM che in sostanza hanno ribadito le ragioni della protesta e dello sciopero contro la difesa di un vero e proprio attacco ai diritti, al salario dei lavoratori ai quali si chiedono sacrifici spesso in nome di una crisi che viene usata come paravento.
In paese, per la manifestazione, tra gli altri si sono ritrovati i lavoratori della KME, ma anche della coof Fanin, della Corghi, della Fosber, della PCMC, della A Celli, della Rotork, della Perini, della Paperconverting, le lavoratyrici della mensa di KME. Alta in generale in provincia di Lucca l’adesione allo sciopero che per quanto riguarda KME Fornaci, come riferiscono i rappresentanti della RSU è stata pressoché totale. Il dato regionale parla di una media dell’’80%.
Tag: manifestazione, contratto nazionale, metalmeccanici, sindacati, kme, sciopero
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