Niente scuolabus per Barga, beffata dallo “strappapunto”

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Era solo un gioco, ma quanto ci ha appassionato! E quanto ci ha deluso perderlo, soprattutto quando il premio sembrava già nelle nostre mani.
Parliamo di Mezzogiorno in Famiglia, il programma di Rai2 per il quale Barga ha gareggiato da gennaio ad oggi, giorno della finalissima. In palio c’era uno scuolabus giallo fiammante che ormai avevamo pensato nostro, non tanto per presunzione quanto per merito.
Se non fosse stato che la vittoria della gara finale (andata a Barga) prevedesse uno “strappapunto”, una possibilità di ribaltare il punteggio, il Comune avrebbe portato a casa un bel pulmino.
Ma gli avversari di Sambuca di Sicilia hanno saputo sfruttare benissimo il ribaltone, soffiando così il premio alla squadra barghigiana quando tutto ormai sembrava finito. Lo stesso “strappapunto” che permise a Barga di restare in gara alla prima puntata: l’abilità di contare, sotto la minaccia di una doccia fredda, fino a trenta secondi esatti, pena una cascata d’acqua e il ribaltamento del risultato.

Chi non si arrende grida al complotto, all’ingiustizia, al gioco truccato, molti invece hanno preso questa sconfitta con grande filosofia e si sono messi l’anima in pace pensando ai bei mesi passati in compagnia della seconda rete pubblica nazionale e dei suoi collegamenti in diretta, che sicuramente qualche beneficio a Barga lo hanno portato.
Niente da recriminare alle squadre in gioco, anche oggi preparate e agguerrite sia in studio che in casa; niente da dire sui collegamenti che oggi hanno presentato all’Italia gli sbandieratori di Gallicano e ancora una volta i buoni piatti preparati dall’Istituto Alberghiero: a decretare la vittoria è stata solo la fortuna o il senso del ritmo della concorrente siciliana.
Abbiamo giocato, ci siamo divertiti, ci siamo fatti conoscere e, anche se non avremo uno scuolabus con il logo di Mezzogiorno in Famiglia, avremo la soddisfazione di esser stati in TV per così tanto tempo.
In serata, al ritorno dei concorrenti che sono stati in studio a Roma a lottare per la finalissima, un piccolo bagno di folla li ha accolti come eroi e poi via verso il ritorno alla normalità; del resto era solo un gioco.

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