Il maxiemendamento presentato dal PD nei giorni scorsi al Piano Paesaggistico della Toscana, oltre ad aver trovato opposizione di varie associazioni ambientaliste, non ha incontrato i favori anche del sindaco di Gallicano, David Saisi che in questi giorni ha scritto una lettera al Governatore della Regione Enrico Rossi affermando di non capire le motivazioni del provvedimento che, secondo Saisi, cancella il lavoro fatto e riaccende i contrasti fra le parti.
“Il Piano paesaggistico era già arrivato a un compromesso fra gli interessi legittimi in campo e la tutela ambientale – scrive Saisi a Rossi – La Valle delle Alpi Apuane è complessa e piena di sfaccettature, si deve raccogliere la voce appassionata e preoccupata di tutti i Sindaci, sia quelli che hanno le cave che quelli che non le hanno.
Ci auguriamo dunque che voglia mantenere il Piano paesaggistico nella sua forma attuale e aprire una stagione di discussione e collaborazione più ampia e più aperta fra i sindaci delle Apuane”.
Una posizione insomma in netto contrasto con alcuni sindaci della Valle che nelle settimane scoprse hanno protestato soprattuitto in difesa dell’attività estrattiva delle cave.
“Il mio – spiega il sindaco di Gallicano – è un comune del Parco delle Alpi Apuane, che come tutti i comuni montani, ha uno sviluppo economico modesto, non ha cave ma subisce tutti i giorni i forti disagi della montagna, non ultimo, come ricorderà, il disastro delle alluvioni.
Ogni giorno ci troviamo a dover affrontare le criticità di questo territorio che, come in tutti i comuni delle Apuane, è bellissimo e ricco di risorse, ma vede nella montagna regnare incontrastato l’abbandono e nel fondovalle le poche fabbriche stentare a causa della crisi. Noi come Amministrazione stiamo lavorando duramente per poter rilanciare il nostro territorio cercando e tentando nuove strade per poter creare occupazione e dare sviluppo alla nostra gente. L’unica soluzione possibile che vediamo è l’utilizzazione, valorizzazione e potenziamento delle numerose risorse endemiche, ambientali, paesaggistiche, storiche, antropologiche che possono costituire la base per uno sviluppo non solo dell’industria ma soprattutto dell’agricoltura, della silvicoltura, del turismo nelle sue diverse forme; uno sviluppo sostenibile a livello ambientale ed economico, ma soprattutto duraturo.
Gallicano è la porta della Garfagnana e del Parco delle Alpi Apuane, oggi Geoparco della rete mondiale dell’UNESCO e già in questo si legge la forza e la ricchezza di questa terra. Ma è indubbio che questo patrimonio non venga utilizzato, valorizzato, sviluppato al meglio, anche per le scelte che privilegiano interessi economici ritenuti erroneamente più importanti, come anche la cronaca di questi giorni evidenzia.
Come capirà, è di vitale importanza per noi, il Piano Paesaggistico che rappresenta, non un insieme di vincoli, ma un punto concreto su cui rifondare, in sintonia con gli altri Comuni e con la Regione Toscana, nuove economie durevoli e compatibili con uno sviluppo sostenibile.
Presidente Rossi, la Garfagnana e le Apuane sono terre più complesse di quelle che con una discutibile decisione si sono caratterizzate solo con il marmo, come appare con la scelta fatta per EXPO 2015.
Queste terre, i loro giovani, le comunità attendono un altro tipo di sviluppo come quello che la Legge Regionale sulla Banca della Terra, da lei voluta, ne ha colto il potenziale: uno sviluppo che dia aiuto alle nuove aziende giovanili e femminili, dia un supporto più semplice all’agricoltura, dia incentivi al piccolo commercio, allo sviluppo delle reti telematiche e all’insediamento produttivo sostenibile. Il tutto con la possibilità di semplificare, ad esempio, anche grazie al Piano paesaggistico pianificato con il Ministero, i vincoli per la ristrutturazione produttiva compatibile nei borghi, oggi ingessati da regole assurde.
Noi abbiamo bisogno della tutela ambientale perché è la nostra risorsa, abbiamo bisogno di un Parco Regionale che funzioni, che ci aiuti concretamente a rilanciare la nostra terra, dove sta rinascendo fra i giovani e nella popolazione, il senso di appartenenza, la consapevolezza del territorio”.
“Il Piano paesaggistico dà inoltre dignità – continua – anche alle nostre terre, le inserisce nella rete delle terre toscane facendone luoghi ove si può godere di quel Buon Vivere Toscano che è, questo sì, il giusto simbolo da portare, come sta facendo la Regione da lei governata, ad Expo 2015”.
Per tutto questo Saisi non comprende il perché del maxi emendamento e per questo ha scritto a Rossi.
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