Nel Giorno del Ricordo

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Sotto la guida di Andrea Giannasi, voluto e patrocinato dall’amministrazione comunale, come ogni anno anche a Barga è stato celebrato il Giorno del Ricordo per mantenere viva anche nelle giovani generazioni la memoria di un periodo della storia recente a lungo dimenticato se non addirittura negato: i massacri delle foibe e il conseguente esodo istriano, dalmata e zaratino avvenuto ai tempi della seconda guerra mondiale.

L’appuntamento con la storia si è tenuto presso il cinema Roma ed ha visto coinvolte alcune classi degli istituti superiori che hanno assistito alla proiezione del docufilm “Esodo. La memoria negata” e al conseguente dibattito al quale hanno preso parte Nadia Sabatti Casalino, una delle ultimissime testimoni dell’esodo, Bruno Giannoni, autore del Libro “Tegole Spezzate” e un rappresentante dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Centro studi Padre Flaminio Rocchi. Presenti anche il sindaco Marco Bonini e l’assessore alla cultura Giovanna Stefani.

Toccante e approfondito il documentario che ha aperto la mattinata, tramite il quale l’autore traccia i presupposti storici e poi le conseguenze del nazionalismo slavo che ha poi portato al massacro di migliaia di italiani residenti in quella terra di confine improvvisamente passata alla Jugoslavia. Crude le immagini e le testimonianze che raccontano prima degli infoibati – le vittime della pulizia etnica avviata dalla Jugoslavia per far sparire coloro che in un modo o nell’altro potessero rappresentare l’Italia e quindi il fascismo – e poi degli esuli, costretti a lasciare le proprie terre e le proprie cose per fuggire dall’Istria e dalla Dalmazia per non sottostare al violento governo del maresciallo Tito.

Un appuntamento importante, certo non leggero, avvalorato anche dagli interventi finali dei testimoni presenti, d’accordo nel ribadire che il fine ultimo di iniziative del genere deve essere quello di far comprendere la brutalità delle guerre, delle divisioni, dell’odio tra popoli e l’importanza di condannarle e allontanarle affinché nessun periodo storico futuro debba annotare altre pagine così tragiche.
La giornata, una solennità civile festeggiata il 10 febbraio e a Barga posticipata di qualche giorno per poter ospitare i testimoni, si era aperta con un ricordo verso gli esuli giuliani e istriani che a Barga avevano trovato casa: corone di alloro e momenti di riflessione sono stati dedicati a don Giuseppe Stagni, parroco di Ponte all’Ania esule dalmata seppellito nel cimitero di Loppia e a don Francesco Pockaj, rettore del Sacro Cuore giunto dall’Istria.

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