Peter Greenaway inaugura il Photolux Festival

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Una lecture aperta a tutti. Così Peter Greenaway, il maestro indiscusso del cinema britannico, torna a Lucca e regala un evento di grande spessore artistico e culturale a tutta la città. Si intitola “O morte, dov’è il tuo dardo?” e sarà una lezione di circa due ore dedicata all’arte, alla filosofia e alla lettura personale con cui il regista si confronta con l’esistenza terrena. L’iniziativa, voluta e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, si terrà domenica alle 15 nell’Auditorium di San Micheletto e l’incontro si avvarrà di una traduzione simultanea, così che chiunque possa seguirlo. L’arrivo di Greenaway in città non è casuale: la lecture del regista, infatti, farà da coronamento all’inaugurazione della nuova versione dell’installazione “The Towers/Lucca hubris”, prevista sempre per domenica, alle 17,30, nella Chiesa di San Franceschetto, annessa al complesso conventuale di San Francesco, e inserita all’interno di Photolux Festival.
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Il titolo della lezione, evento di punta per l’apertura della Biennale internazionale di fotografia, è tratto dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi e tocca uno dei temi cari al regista, la morte, che percorre e attraversa tutta la filmografia di Greenaway. Riflessione che si ritrova anche nella video installazione lucchese, commissionata e finanziata dalla Fondazione Crl e già proiettata sulla facciata della Chiesa di San Francesco a fine settembre scorso. Centotrenta torri che, nel duecento, svettavano con la loro “onorevole arroganza”: l’opera di Greenaway ci fa riflettere sull’ambizione che ci vuole per costruire una torre, ci incalza con immagini sorprendenti, vere protagoniste dei suoi lavori, corredate sempre da un testo, o da una parola, come a tracciare una storia. Adattata alla città di Lucca, con riferimenti a luoghi esistenti; storie vere o d’invenzione, nate dalla riflessione scaturita dallo studio dei temi legati alla torre, all’ascesa sociale, al costruire verso l’alto; e ancora storie d’amore, di denaro, di potere e, appunto, di morte. Tema fondamentale che ritroviamo anche in un altro progetto, più recente, del regista realizzato a Basilea lo scorso 31 ottobre, dal titolo “The Dance of Death”, la danza della morte. Qua Greenaway reinterpreta un famoso murale del XV secolo presente nella città svizzera che ricorda come tutti noi, ricchi o poveri, siamo comunque destinati a morire. La connessione fra le due installazioni è data in particolare dalla presenza in entrambi i casi delle immagini filmate proprio a Lucca dal Maestro con la Compagnia di danza ALDES, guidata da Roberto Castello. Immagini che si ritrovano in entrambi i progetti e che segnano l’unicità di Greenaway, diventando le vere protagoniste dei suoi lavori. Così immagini del passato vengono messe a contrasto con immagini moderne e post moderne, rivelando analisi profonde sull’oggi, sul mutare dei rapporti e delle relazioni tra esseri umani e tra uomo e natura. Riflessioni contenute sia in“The Towers/ Lucca hubris” sia in “The Dance of Death”, affrontate e sviscerate nel corso della lecture di domenica. Peter Greenaway, infatti, coglierà l’occasione per mettere in correlazione gli eventi storici delle torri di Lucca con il famoso dipinto murale della Danza della Morte, realizzato più o meno nella stessa epoca, arricchendo la lezione con suggestioni ed esperienze personali, pescate direttamente dalla sua carriera cinematografica.

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