Ad Hayange festeggiati i Lucchesi nel Mondo (con un occhio all’IMU)

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Grande festa ad Hayange in Francia per il 40° dell’Associazione Lucchesi nel Mondo della Moselle. A fare gli onori di casa il presidente Alberto Lucchesi che, dieci anni orsono, fu anche il promotore del gemellaggio tra il comune di Hayange e quello di Barga: due territori legati sia da una forte emigrazione dal barghigiano a questa cittadina della Moselle, che da un comune interesse legato alla produzione siderurgica. Tra gli ospiti presenti che hanno voluto compartecipare ai festeggiamenti per questa prestigiosa ricorrenza il sindaco di Hayange Philippe David e l’assessore alla cultura Isabelle Iorio, nonché la presidente della sede centrale della Lucchesi nel Mondo, Ilaria Del Bianco ed i rappresentanti delle sedici associazioni toscane in Europa.
La festa del 40° è stata arricchita anche da una interessante mostra fotografica che ha permesso di ripercorrere la vita dell’associazione in quest’angolo della Francia ed ai molti giovani di seconda e terza generazione presenti di potersi rendere conto dell’evoluzione che ha avuto la comunità lucchese dagli anni Sessanta del secolo scorso ad oggi. In occasione dei festeggiamenti per il 40° dei Lucchesi nel Mondo, ad Hayange si è tenuta anche la riunione di metà mandato della legislatura del Coordinamento Europeo delle Associazioni Toscane (CEDAT). I rappresentanti delle sedici associazioni, provenienti da Belgio, Francia, Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Svizzera ed Israele, dopo una comune disamina della situazione e della condizione in cui si trovano i toscani presenti nei vari Paesi europei, hanno incentrato la discussione su due temi di grande attualità.

Il primo, introdotto dal coordinatore Sergio Scocci, è stato il Piano Integrato delle Attività Internazionali 2012-2015 (PIAI), approvato dalla Regione Toscana, per il quale i vari delegati, pur consci della precaria situazione finanziaria dell’Italia, delle Regioni e quindi della stessa Regione Toscana, hanno comunque espresso grande preoccupazione per la ricaduta negativa che vi è anche per l’associazionismo toscano a causa della forte riduzione del finanziamento delle attività.
Il secondo, introdotto da Dino Nardi che oltre ad essere un dirigente dei toscani nel mondo è membro del Cgie, ha riguardato l’evoluzione che vi è stata negli ultimi venti anni per la fiscalità della casa posseduta in Italia dagli emigrati iscritti all’AIRE ed in particolare la situazione attuale che si è creata con l’IMU. Una imposta per la quale l’abitazione degli emigrati è ritenuta “seconda casa” da parte della normativa nazionale ma con la possibilità che le singole amministrazioni comunali possano invece ritenerla “prima casa”. Da qui l’appello del CEDAT – sia alla presidente della casa madre dei Lucchesi nel Mondo, Ilaria Del Bianco, che al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – affinché sollecitino le amministrazioni comunali toscane a voler prendere in considerazione l’opportunità di classificare come “prima casa” ai fini dell’IMU l’abitazione, tenuta sfitta ed a propria disposizione, dei toscani emigrati iscritti all’AIRE. Se così non sarà è facilmente immaginabile, a detta del CEDAT, che saranno sempre di più i toscani residenti all’estero che prenderanno la dolorosa decisione di disfarsi di questa loro proprietà in Italia il cui costo, tra IMU, immondizia ed utenze varie, è ormai diventato insopportabile per molti di loro.

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