Prevenzione del Suicidio: una priorità anche di UNCEM Toscana

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Dalla Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio dello scorso 10 settembre presso l’ospedale S. Andrea di Roma, nuovi spunti di riflessione e importanti piani operativi per intervenire in ottica preventiva, su un fenomeno a cui tutto il mondo deve porre attenzione.L’iniziativa dell’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio (International Association for Suicide Prevention), co-sponsorizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha visto i più alti esperti mondiali a confronto sulla necessità di sviluppare globalmente la consapevolezza che il suicidio è una delle cause di morte che più di ogni altra può essere prevenuta. E’ emerso che è sempre più necessario descrivere l’organizzazione a livello politico e i punti chiave per una strategia preventiva del suicidio, tenendo conto di una linea guida a livello
nazionale, ed evidenziare da un punto di vista pragmatico i numerosi programmi di prevenzione sottolineando le linee guida politiche, le possibili fonti di finanziamento, i risultati delle ricerche e le attività collocate localmente nei vari strati della comunità.
Una stima OMS, che tiene conto dell’invecchiamento della popolazione (le persone in età avanzata hanno un maggior tasso di suicidio) e di
altri fattori afferma che, se non si interviene con politiche adeguate, nel 2020 i morti per suicidio nel mondo potrebbero essere 1,53 milioni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in generale i fattori di rischio variano per continenti e Paesi diversi, secondo variabili culturali, sociali ed economici. I disturbi psichici sono associati al 90 per cento dei suicidi. In particolare depressione, schizofrenia, disturbi della personalità. E poi abuso di sostanze, alcolismo (tra il 5-10 per cento di chi è dipendente si toglie la vita), malattie fisiche croniche e dolorose, cancro e HIV in primis, ma anche disturbi neurologici. Tra i fattori ambientali problemi di relazione e familiari, violenze subite, lutti, divorzi e separazioni, altri eventi traumatici recenti, solitudine. Influiscono in modo rilevante le condizioni economiche, tracolli finanziari, povertà, disoccupazione, emigrazione.
In Italia si valutano ogni anno tra 3.500 e 4.000 i suicidi ogni anno. I dati epidemiologici sui suicidi e i tentativi di suicidio provengono
dall’Autorità giudiziaria (verbali e rapporti di Polizia e Carabinieri) o da quella Sanitaria (secondo i dati elaborati dall’Istituto di statistica sanitaria tratti dai certificati di morte). Tali dati sono spesso non coerenti tra loro; sono, soprattutto per parere unanime
degli esperti, sottostimati (in specie quelli fornito dall’Autorità Giudiziaria) e vengono aggiornati con un ritardo di almeno 2-3 anni.
Nel 2004 i suicidi “ufficiali” sono stati per l’Istat 3.265 (758 donne e 2.507 uomini), con un tasso di 5,6 su 100.000 persone, con prevalenza
del Nord Est e valori molto più bassi nell’Italia Meridionale. La regione che appare con il più alto tasso è il Friuli Venezia Giulia,
con il 9,8 e la più bassa la Campania con il 2,6.
D’altra parte vengono riconosciuti fattori di protezione come le buone relazioni familiari, una forte consapevolezza del proprio valore e la
fiducia in se stessi, ma anche la capacità di chiedere aiuto, di confrontarsi con gli altri e di imparare. Altri fattori sono l’interiorizzazione di valori e tradizioni della propria cultura, una rete di buone relazioni con amici, vicini, compagni di lavoro o di scuola, l’integrazione nel lavoro, nelle attività culturali e di tempo libero, o anche fattori ambientali come l’assenza dell’uso di droghe o tabacco, mangiare e dormire in modo corretto, una buona attività fisica e la presenza della luce del sole.
Anche l’UNCEM Toscana, impegnata con la Regione Toscana attraverso un Progetto di intervento sul disagio sociale ed in particolare sui
suicidi nelle aree montane toscane, ha partecipato, con un suo referente alla giornata, traendo importanti spunti.
“Abbiamo avuto conferma –ha dichiarato il Presidente UNCEM Oreste Giurlani – che una delle priorità a livello nazionale, europea e
mondiale resta quella di sviluppare politiche che consentano strategie di prevenzione del suicidio”.
In linea con le direttive nazionali ed europee, l’UNCEM Toscana con l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Toscana ha deciso di
intraprendere un percorso sperimentale a livello locale che prevede una programmazione di azioni e strategie di prevenzione del gesto
suicidario con l’attivazione di percorsi terapeutici assistenziali.
“Tale progetto – ha continuato Giurlani – è partito dal fatto che le aree montane toscane sono sempre più caratterizzate da fattori di criticità, ne sono un esempio i frequenti problemi legati all’alcol, all’isolamento, le violenze, ma soprattutto ai casi di suicido e tentato suicido che negli ultimi anni colpiscono sempre più la popolazione, anche quella più giovane”.
“La prospettiva dell’innovativo progetto –ha concluso Giurlani – è quella di espandere e replicare il modello di intervento, a fine sperimentazione, in altre aree a livello regionale e nazionale, ed è per questo che il prossimo 10 Settembre 2010 in occasione della prossima Giornata Mondiale di Prevenzione del Suicidio di Roma, l’UNCEM Toscana con la Regione Toscana potrà presentare tale modello di intervento a più importanti esperti internazionali”.
Sul sito www.montagnainsalute.it è possibile seguire le fasi del progetto.

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