64 anni di liberazione

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Primavera 1945: le forze alleate anglo-americane superano le ultime resistenze tedesche sulla linea gotica dopo due anni di battaglie, e, in alcuni casi preceduti dai partigiani, liberano molte città dell’Italia settentrionale dagli occupanti nazisti e dal governo fascista di Mussolini, chiudendo il periodo della dittatura e aprendo la strada alla libertà, alla nascita della Repubblica e alla nuova Costituzione.
Ecco come ci racconta Bruno Sereni la presa di coscienza della liberazione nel nostro comune:
“ – Gli alleati hanno preso Massa… Avenza… Carrara… I tedeschi si ritirano.-
Ma intanto a Barga continuavano ancora a cadere come per il passato le granate…
Ma ecco che i colpi, verso il mercoledì, si fecero più radi, si distanziarono di minuti gli uni dagli altri, smisero del tutto…
I tedeschi finalmente erano fuggiti oltre Castelnuovo.
Eravamo liberi ed ancora non lo sapevamo.
…Allora, adagio adagio, timidamente, ma sempre titubanti i barghigiani cominciarono a guardarsi negli occhi… e vollero essere felici, esultanti, ma mancò loro la forza, tant’erano estenuati, sfiniti.”

Un racconto che probabilmente può essere sovrapposto alla storia di molti altri paesi, di molte altre città, in Toscana, in Emilia, in Liguria, ovunque nel nord Italia e in tutto il resto della nazione.
Per questo il 25 aprile, anniversario della fuga di tedeschi e fascisti da Milano è celebrato ormai da 64 anni come giorno della Liberazione, momento per ricordare l’immenso impegno di militari, civili e partigiani che “fu determinante per restituire dignità, indipendenza e libertà all’Italia”.
Queste le parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che in un discorso di pochi giorni fa continua spiegando quanto anche la componente partigiana (molte volte contestata) fu decisiva, e di come si debba mantenere l’impegno per conservare i valori della resistenza, tradotti poi nella Costituzione Italiana, che fu “una straordinaria prova di riscatto civile e patriottico del popolo italiano”.
Le celebrazioni in Italia, come ogni anno saranno moltissime: in ogni centro grande e piccolo, infatti, c’è un episodio, un momento, un tributo di vite da ricordare, oltre che confermare il senso di appartenenza a uno Stato nato da una lotta nazionale portata avanti con grande unitarietà.
E se come ogni anno l’atmosfera politica nazionale si infiamma alle dichiarazioni di chi ritiene giusto o sbagliato considerare i partigiani i veri liberatori, o su chi parteciperà o meno a quella o l’altra manifestazione, comunque sia, migliaia di corone di alloro saranno deposte ai piedi dei monumenti ai caduti e fiumi di parole saranno spesi per confermare “un ideale che deve essere valido per tutti, anche per chi visse diversamente quegli anni”.

Commenti

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  1. Nicola Bellanova


    Re: Giornaledibarganews vuole crescere e diventa “premium”. Lettera aperta a tutti i lettori
    Ciao Luca, da lettore del Gdb e soprattutto da collega, non posso che approvare questa nuova strada. So bene cosa spinge a intraprendere iniziative del genere, so bene la ritrosia di aziende e semplici utenti a “traslocare” dal vecchio e ormai in declino formato cartaceo al più accattivante web. Le frontiere di internet spaziano orizzonti e mercati planetari, la carta arriva dove può arrivare. Eppure, gestire un sito comporta delle spese. Minori, certo, rispetto ai canali classici dell’informazione, ma pur sempre presenti. E quindi occorre fare i conti a tavolino. Altri siti specializzati hanno intrapreso questa strada, che poi è di fatto anche un modo per “tutelarsi” da tentazioni di fare copia e incolla e per usare un gergo giornalistico, rimpastare le cose cambiando solo la firma e la fonte. Ne va appunto della serietà di un prodotto. L’Italia è un paese vecchio, meglio l’usato sicuro (carta) che il nuovo che avanza ma con tante incertezze (internet, anche se non è così). Così è in tutti i campi della vita quotidiana, purtroppo. Bravo comunque, e complimenti per il coraggio di una scelta simile, che ha tanti pro e altrettanti contro. Bravo soprattutto per aver aperto un momento di confronto coi lettori – utenti, allargando la partecipazione a tutte le componenti che ruotano gioco forza nel sistema di (auto)finanziamento dell’informazione: editori, lettori, aziende private. Una scelta radicale, che potrebbe portare alla lunga benefici a tutto il sistema: non solo si evita il rischio di notizie non approfondite o semplicemente scopiazzate da freddi comunicati stampa, ma soprattutto garantirebbe piena indipendenza dalle pressioni più o meno presenti di ogni potere precostuito (politico, senza girarci intorno), garantendo quindi una sorta di “libertà” che il Gdb ha sempre avuto, ma la carta stampata spesso no. Poi, quando si arriverà all’autofinanziamento con la vendita degli spazi banner, si potrà ridiscutere. Ma le aziende italiane sono arrivate tardi a capire l’importanza di questa finestra sul globo quale è internet, quelle lucchesi ancora più tardi, quelle locali ci devono ancora arrivare. Non resta che aspettare… In bocca al lupo.

    P. S. Io farei abbonamenti forfettari a cadenza mensile, trimestrale, semestrale e annuale.

    Ciao Nicola

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