La vicenda KME: intervengono i sindacati e Rifondazione

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La crisi KME e lo spettro di 130 possibili licenziamenti continua a tenere viva l’attenzione in una Valle del Serchio che sta cominciando seriamente a fare i conti con la recessione.Sui 130 esuberi presso lo stabilimento metallurgico di Fornaci torna ad intervenire il segretario provinciale FIOM-CGIL, Massimo Braccini secondo il quale non siamo ancora all’interno di nessuna procedura formale e, sono previsti ulteriori incontri sindacali: “ma teniamo a precisare che non accetteremo nessun tipo di percorso che non dia garanzie certe a tutti i lavoratori. L’azienda è da tempo che fa ricorso alla cassa integrazione ed è evidente che si presenta all’appuntamento della crisi già in crisi,ma questo non vuol
dire che debbano essere i lavoratori a dover subire questa situazione”.
“I lavoratori – continua Braccini – sono anni che stanno facendo sacrifici, in attesa dell’auspicata ripresa, ed è evidente che, anche questa volta, invece si presenta un quadro delicato e pesante, dove all’interno vi sono anche tutta una serie di ditte in appalto con i lavoratori che rischiano a loro volta di avere delle ripercussioni negative, come i dipendenti della Cooperativa Fanin”.
Sulla vicenda torna ad intervenire anche il segretario provinciale della FIM-CUSL, Vincenzo Cinquini: “Siamo effettivamente di fronte ad un problema di mercato – spiega – soprattutto legato all’edilizia, oltre che alle fortissime oscillazioni del prezzo del rame che si sono succedute nei mesi scorsi. Ma oggi, con questi esuberi, paghiamo anche la mancata volontà di mettere a punto il ciclo produttivo eliminando perdite e sprechi. Ora – conclude Cinquini- la nostra priorità è quella di salvaguardare i posti di lavoro e di tutelare i precari”.
Si registra inoltre l’intervento del circolo Garfagnana di Rifondazione Comunista ed i Giovani comunisti della Garfagnana, che esprimono forte preoccupazione per l’annuncio. In un comunicato stampa scrivono: “L’azienda deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità e trovare con i sindacati una soluzione che eviti questo vero e proprio massacro sociale”
Questo venerdì intanto sulla vicenda è previsto un coordinamento sindacale nazionale, dove verranno decise le strategie e quali azioni sindacali di gruppo adottare.

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