Il caso Eluana Englaro: Sereni, “Io sto con Napolitano”

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Il concerto tributo a De Andrè proposto al teatro dei Differenti sabato sera, si è apert con un fuori programma del sindaco di Barga Umberto Sereni che dopo gli utlimi atti della triste vicenda che riguarda il caso di Eluana Englaro, ha voluto prendere pubblicamente posizione, sottoscrivendo
l’appello lanciato dal Giornale “L’Unità” nell’edizione di sabato.
L’appello condiviso da Sereni e letto in sala dice: “Per la prima volta nella vita di questa Repubblica libera, democratica e garantita dalla Costituzione, il potere esecutivo, per iniziativa del presidente del Consiglio, ha deciso di abolire una sentenza legittima, definitiva, non modificabile della giurisdizione al suo più alto livello.
Il Capo dello Stato ha fatto sapere al governo che l’atto sarebbe stato incostituzionale, e ciò per ragioni obettive, palesi, verificabioli nella nostra Costituzione e tipiche di ogni ordinamento democratico.
Il governo ha deciso di ignorare l’obiezione. Il presidente della Repubblica, in nome della Costituzione di cui è garante, non ha firmato il decreto.
Ciò determina una situazione senza precedenti nella vita giuridica e politica italiana. Il governo Berlusconi ha deciso di aggravarla annunciando che, in luogo del decreto, presenterà una legge, chiedendo al Parlamento di votarla subito.
La legge, anche se approvata, avrà la stessa natura anti-costituzionale. Tutto ciò su una materia molto delicata come la condizione di Eluana Englaro, con una violenta invasione di campo nel dolore di una famiglia e nei diritti civili delle persone coinvolte.
Sentiamo perciò il dovere di essere accanto al presidente della Repubblica, custode e garante della Costituzione.
Chediamo agli italiani di unirsi al Capo dello Stato e alla Costituzione in questo grave momento nella vita della Repubblica”.
Tra i primi firmatari Furio Colombo, Umberto Eco, Pietro Ingrao, Umberto Veronesi, Dario Fo, Franca Rame, Ascanio Angelini, Citto Maselli, Dacia Maraini e Margherita Hack.
Chi volesse aderire può visitare il sito de L’Unità: www.unita.it
La decisione del sindaco di Barga di prendere posizione sulla vicenda ha raccolto applausi e consensi dalla platea, ma non è mancata ovviamente anche qualche voce fuori dal coro. Qualcuno ha invitato il sindaco ad andarsene e lasciare spazio alla musica: “La musica – ha replicato il sindaco – è espressione di democrazia e senza democrazia non c’è nemmeno la musica”.

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Commenti

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  1. Re: Ultime sulla vita pubblica barghigiana
    More on the malaise, from Tim Parks, one of the most perceptive foreign observers of Italy

    http://www.newyorker.com/arts/critics/atlarge/2011/04/11/110411crat_atlarge_parks

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