SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA: ECCO LE NOVITA’

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BARGA – Novità importanti per i servizi educativi comunali per la prima infanzia. Il Comune di Barga è impegnato nel lavoro mirato a dotare la sua cittadinanza di un servizio di nido a partire dal prossimo autunno. Questo significherebbe dare la possibilità ai bambini fino ai tre anni di poter frequentare una struttura aperta dalle 8 del mattino fino alle 16 con servizio mensa. Il nido troverà la sua collocazione nei locali della ex scuola di San Pietro in Campo dove l’Amministrazione in questi anni ha aperto un Centro Gioco Educativo. In pratica, rispetto al Centro Gioco Educativo, si amplierebbe l’offerta per le famiglie con un orario allungato, la mensa e una fascia d’età d’accesso che andrebbe allargandosi dai 12 ai 36 mesi. Il tutto a conclusione di una fase sperimentale avviata in febbraio con i “nidi ragnatela”, progetto finanziato dalla Regione Toscana, che ha permesso la frequenza giornaliera con mensa a 5 bambini. Negli intendimenti dell’Amministrazione Comunale, questo potenziamento permetterà da una parte di dare continuità all’esperienza dei bambini protagonisti del progetto sperimentale “Ragnatela”; dall’altra di dare una risposta concreta alle tante famiglie che oggi trovano a doversi rivolgere presso altre strutture per la prima infanzia.Da settembre il Comune intende offrire un servizio molto più completo prevedendo una quota d’iscrizione abbastanza contenuta alla quale si aggiungerà il costo dei pasti effettivamente consumati dai piccoli. Un’offerta interessante che permetterà di far scegliere con tranquillità ai genitori del comune il nido di San Pietro in Campo. I dettagli di questa operazione verranno presentati in un incontro già fissato con i genitori dei bambini attualmente frequentanti centri per la prima infanzia.”Questo è un impegno importante- ha commentato l’assessore alle Politiche Giovanili Nicola Boggi – che ci permetterà di compiere un nuovo passo in avanti nella direzione della qualificazione e del potenziamento dei servizi educativi offerti in Valle del Serchio. Le nostre amministrazioni sono oggi comunque chiamate a compiere un ulteriore salto di qualità: dobbiamo infatti lavorare per realizzare un collegamento fra i vari servizi per l’infanzia presenti nei diversi comuni, metterli in rete, in modo da raccogliere indubbi vantaggi nell’ottica sia del migliore accesso ai servizi da parte dei nostri cittadini che dell’ottimizzazione delle risorse impiegate dai nostri enti. Su questa necessità ci siamo confrontati spesso con altre amministrazioni comunali della Valle convenendo sulla necessità di raggiungere un’omogeneità, nella qualità educativa e nell’offerta; penso ad una gestione associata dei servizi per la prima infanzia sostenuta da tutti i comuni della Valle, ognuno in rapporto alle proprie dimensioni. Vogliamo lavorare affinchè la Valle del Serchio realizzi una rete di nidi che offrano un progetto educativo omogeneo e unico, tutto a vantaggio della qualità dei servizi. Questo significherebbe anche abbattere le liste di attesa: oggi troviamo alcuni comuni che ne hanno di lunghe ed altri per contro che avrebbero invece la possibilità di ospitare ancora bambini. Una rete di Valle risolverebbe questi problemi, oltre a permettere di ridurre i costi per le famiglie: un non residente si trova oggi a pagare tariffe diverse rispetto ai residenti nel comune dove si trova il nido a causa degli ingenti costi di gestioni che le amministrazioni ospitanti devono sostenere per strutture del genere. Inoltre fare gare di appalto uniche per la gestione significherebbe avere prezzi più vantaggiosi e quindi nuovi risparmi. Una prospettiva condivisa anche dal presidente della Conferenza per l’Istruzione della Valle del Serchio, Renzo Pia. E’ nostra intenzione investire la Conferenza della questione aprendo così una discussione mirata a far nascere un coordinamento dei comuni della Valle per la prima infanzia. Questo importante tema potrebbe già essere all’ordine del giorno nelle prossime convocazioni”.

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