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- di Francesco Cosimini

Salvatore Ferragamo tra arte e artigianato. Il calzolaio che stregò Hollywood

“Dobbiamo rivalutare il significato di ozio dandogli la connotazione positiva di ricerca del piacere all’interno del difficile mestiere di vivere” dice un signore scozzese dell’Ottocento di nome Robert Louis Stevenson – tra l’altro autore de “Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde” e “L’isola del tesoro” – nel suo libriccino “Elogio dell’ozio” del luglio 1877. Oziare in nome dell’arte sarà la nuova missione: da oggi cambiamo registro. Ripensavo in questi giorni che proponendo un’altra mostra di arte canonica alla fine mi sarei annoiato nel raccontare sempre la solita storia: così mi sono fatto rapire dall’otium. L’etimologia della parola ozio si riferisce all’essere un’attività volta alla ricerca intellettuale e che i greci attribuivano alle classi dominanti dedite alla filosofia, politica, poesia e teatro; il suo contrario, negotium, fa riferimento al mondo degli affari e quindi alla ricerca di profitto attraverso i lavori manuali. Come vediamo su molti vasi greci, mi sono messo idealmente su un triclino a non fare…