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- di Pier Giuliano Cecchi

Come visse Barga l’immane tragedia della campagna di Russia

A MIO ZIO GIULIANO(Disperso in terra di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale e che mai conobbi.)La mia animaSciogliesiTra le affettuose righeCòlte nell’immoto Dei ricordi.Caldo e calmo è quel soleTornato a parlarmiCon voci amateO che vidi fremereD’infinità Pietà.Insieme carezziamoQuegli immaginati sogniColmi d’azzurroE di occhi lontani.Nel mentre piovono su di noiBalenii d’agostoChe s’infrangonoIridescenti d’amore.Dedico questo più che modestissimo opuscolo, alla memoria di tutti quei Giovani che dal Comune di Barga presero parte alla tragica campagna di Russia del 1941-43. Particolarmente ai tantissimi, troppi, che non poterono far ritorno alle loro case; nella maggior parte dati per dispersi.Ovviamente un pensiero particolare lo rivolgo allo zio Giuliano Cecchi (solo a scriverne il nome mi vengono i brividi) che seppur non ho mai conosciuto sento in me tra coloro a cui dono e donerò infiniti attimi di memoria.Nel momento mi corre il dovere di ringraziare Luca Galeotti per aver accolto nel “Giornale di Barga” l’idea di ricordare quei Giovani, la cui memoria ci auguriamo…