FORNACI – Presso l’ex ristorante hotel Cristallo la presentazione di un importante progetto sociale che nasce dal sogno di tante famiglie con figli con disabilità del territorio, l’obiettivo di dare un “dopo”, creare un’opportunità lavorativa per ragazze e ragazzi disabili. Nello specifico inserire nel mondo del lavoro giovani adulti disabili, puntando al settore turistico. Tutto questo recuperando e creando nel vecchio albergo Cristallo una nuova impresa sociale.
L’incontro si è svolto proprio nel luogo da cui si vuole trasformare un sogno in realtà, recuperando e rigenerando il piano terra dell’ex hotel in un progetto di imprenditoria sociale; che crei integrazione e lavoro. Insomma, realizzare nell’hotel Cristallo che rinascerà un modello di inclusione e responsabilità sociale fornendo opportunità di lavoro e crescita personale a ragazzi e ragazze con disabita; per aiutarli a vivere una vita più autonoma. I
Il progetto Cristallo è oggi una “scatola da riempire” coinvolgendo fin da subito associazioni, enti e scuole sia nella realizzazione dell’operazione che nelle attività successive. Tra le prime adesioni convinte anche quella dell’ISI Barga con i ragazzi dell’Istituto Alberghiero che hanno dato prova anche delle loro professionalità servendo colazione e aperitivo. Tra le associazioni già coinvolte anche la Misericordia di Piano di Coreglia.
Si parte intanto dall’ex Cristallo, dalla rigenerazione della struttura ripensata per essere completamente accessibile a chi ha diverse abilità, ma anche un edificio a costo zero per il fabbisogno energetico.
Un operazione che ha un obiettivo di spesa importante ma che, come ha detto Alessandro Bertolucci che insieme a Belinda Venturelli sono stati gi ideatori di questo progetto, ora come primo passo deve vedere la nascita di una associazione del terzo settore a cui sono state invitate le varie realtà presenti all’incontro, dal mondo delle istituzioni (era presente il consigliere regionale Mario Puppa, la sindaca di Barga Caterina Campani e rappresentanti di altri comuni) al mondo del volontariato, alle realtà competenti all’interno dell’ASL Toscana Nord Ovest rappresentata fra gli alti da Maela Pedri, assistente sociale responsabile dell’unità funzionale Servizio sociale non autosufficienza e disabilità .
L’associazione base e veicolo idoneo per percorrere le giuste strade ed ottenere i finanziamenti che serviranno a coprire l’operazione; prima tra tutte l’opportunità del conto termico 3.0 che se accolta la domanda permetterebbe la copertura massima degli interventi di efficientamento energetico, la trasformazione dell’edificio in “Edificio a Energia quasi zero” (NZEB). Una domanda da presentare nei primi mesi del 2026 non appena le nuove regole del conto termico saranno operative; anno che risulterà essere cruciale per trasformare un progetto di sostenibilità ed efficientamento in realtà grazie ad un quadro normativo che per fortuna premia questo modello sociale e territoriale con un accesso privilegiato a fondi pubblici che abbatterebbe il carico finanziario.
L’arch. Piero Del Checcolo è entrato nel dettaglio di quello che è il progetto di recupero dell’immobile destinato a realizzare al piano terra stanze di accoglienza adatte a tutti ed anche a rendere completamente autonomo il loro utilizzo a chi ha disabilità. Il professionista ha anche ha invitato le istituzioni a sostenere l’impegno economico che dovrà vedere innanzitutto l’acquisto dell’immobile.
Alla fine, opinione comune di tutti gli interventi, la consapevolezza che adesso, si sta cominciando a fare sul serio per cercare di trasformare un sogno in realtà. E che sia indispensabile la collaborazione, la sinergia, il supporto di tutti. Che si debba lavorare fianco a fianco per il bene di un progetto che ha valore sociale, ma che guarda anche al territorio.
A parlare del sogno che tante famiglie vogliono realizzare per dare un futuro ai loro figli sono state insieme a Belinda Venturelli, Stella Radicchi ed Elisa Filippini che hanno sottolineato la necessità di rendere meno solitario il gravoso compito delle famiglie creando un progetto che dia certezza, che pensi anche al dopo e che possa rendere, in un luogo protetto ed a misura, più autonomo il percorso dei propri figli.
Che il sogno possa diventare realtà, che tutto questo si possa fare lo ha testimoniato infine il presidente della Fondazione “Il Domani dell’autismo” di La Spezia Alberto Brunetti, con l’esperienza di “Luna Blu”, una realtà analoga che opera da diversi anni con grande soddisfazione di ragazzi, di famiglie e di tutta la società.
Per maggiori informazioni su questo progetto e sui “ragazzi e le ragazze cristallo”, si può scrivere a ragazzicristallo2025@libero.it


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