Come figlio dell’ideatore di questa Festa ho piacere di raccontare i miei ricordi e le impressioni di una manifestazione che è stata fra le più sentite e partecipate dell’intera valle.
Pietro Marroni nel 1949 ideò questa festa perché dopo la Seconda Guerra Mondiale c’era bisogno di ridare vivacità e un po’ di allegria alla popolazione stremata da lutti, sacrifici e dalla fame.
Il 1949 è anche l’anno di fondazione del Giornale di Barga di Bruno Sereni.
È proprio dalle pagine di questo giornale che si possono rivivere appieno le vicissitudini di questa Festa della Campagna quando tantissimi barghigiani erano scettici sull’iniziativa e tanti erano già pronti a definirla un po’ come una buffonata.
Pronosticavano anche la fine anticipata di Pietro Marroni dalla Pro Loco che aveva avuto l’dea stramba, al suo primo anno da Presidente, di organizzare una cosa che non stava in piedi.
Sappiamo bene come è andata a finire: 15 anni consecutivi di un successo enorme, non occorre insistere oltre su questo argomento.
Quello che mi preme sottolineare è che questa iniziativa, come tantissime altre, ha avuto un grande successo grazie alle capacità, alla volontà, allo spirito di unione dei membri della Pro Loco. Erano soprattutto amici, un’amicizia sincera che portava a condividere le scelte e le idee e a sopportare insieme le negatività. Si potrebbe chiamare una famiglia dal momento che trascorrevano più tempo fra loro che in casa… Li voglio ricordare questi personaggi a cui sono stato legato anch’io da un grande rispetto e amicizia: Antonio Nardini, Giovanni Nutini, Mario Pieri, Giorgio Brogi, Vincenzo Gonnella, Alfreda Verzani.
Barga era il loro mondo e grazie a questo attaccamento hanno sempre dato lustro a quello che veniva fatto nella cittadina.
Ho fatto questa premessa perché anche la Festa del Muletto 2025 è partita con lo scetticismo di tante persone, me compreso. Al contrario delle mie figliole e nipoti, nutrivo dei dubbi su quello che sarebbe stato fatto. Non li ho mai esplicitati e non ne ho mai fatto parola, ma dentro di me temevo un fiasco che, proprio come manifestazione inventata dal mio babbo, mi avrebbe addolorato.
Ebbene, proprio come successe 76 anni fa, è stato un successo clamoroso, aldilà di qualsiasi aspettativa. Nessuno si immaginava una corsa dei muli senza muli, nessuno immaginava una partecipazione di gruppi di giovani e meno giovani così numerosa e cosi organizzata. Devo dire che mi sono emozionato insieme ai miei figli a rivivere un clima che pensavo fosse finito a Barga.
Non c’è che dire. Ha funzionato tutto, il miracolo c’è stato. Bravissimi tutti quanti per la capacità e l’entusiasmo che hanno dimostrato.
Mi auguro solo che, come è successo nel 1949 questo entusiasmo si mantenga nel tempo e che i promotori facciano “squadra” e il loro amore per Barga si solidifichi.
A questo punto le premesse ci sono.


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