Il saluto di Barga a Paolo Rocchi

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Maglie verdi, tante… c’erano tutti i “Gatti randagi” di oggi e di ieri, i Gatti della società di calcio che nacque nel 1991 ed i Gatti che oggi militano ancora nella squadra; i gatti di sempre ed anche i loro figli, divenuti alla fine una grande famiglia, la famiglia “randagia”, che sabato scorso, con la improvvisa morte di Paolo, ha subito una battuta di arresto, ma che oggi era di nuovo lì, più che mai intenzionata a riprendere il cammino, a non fermarsi, perché Paolo così avrebbe voluto. Ed a Paolo, alla sua energia ed al suo entusiasmo non si poteva dire di no.

Una grande famiglia, stretta attorno alla famiglia di Paolo. Tutti lì a salutare il presidente, insieme a tanti barghigiani, alle istituzioni, alla comunità.

L’ultimo saluto al Sacro Cuore in un pomeriggio illuminato da un sole intenso. Nel silenzio e nella commozione, stretti attorno alla moglie Manola ed ai figli Andrea e Giorgia, al fratello e alla sorella, ai parenti per partecipare alle esequie celebrate da don Antonio Pieraccini con cui Paolo aveva mosso i primi passi in montagna; quella montagna che ha sempre amato e che ha percorso fino all’ultimo istante della sua vita.

Così Barga ha reso omaggio a Paolo, 59 anni, venuto improvvisamente a mancare sabato scorso mentre era in vacanza sull’Alpe di Siusi mentre faceva una delle cose che amava, camminare tra le montagne.

“Oggi siamo qui a dirgli ciao e non addio – ha detto don Antonio – perché, sostenuti dalla fede, sappiamo che prima o poi ci rincontreremo nell’eterno e che lui comunque, sarà sempre con noi”.

Le parole della moglie e dei figli hanno toccato tutti i cuori presenti:

“Ci hai lasciato in un baratro profondo – ha detto Giorgia – e ora dovremo imparare a vivere senza di te, ma sarai sempre con noi ed il tuo ricordo terrà per sempre unita la nostra famiglia. Se è vero che chi semina raccoglie, tu, babbo, hai seminato tanto bene dietro di te…”

Nelle parole affettuose di Giorgia, nelle parole rotte dal dolore e dalla commozione di Andrea che a tutti ha ricordato la strada che avrebbe voluto Paolo oggi: non fermarsi mai…; nelle parole della moglie Manola che oggi si ritrova senza una parte della sua vita, mi sono immedesimato e ritrovato. Ho ritrovato quel Paolo Rocchi con cui, tanti secoli fa oramai, ho condiviso insieme ad un manipolo di amici con cui ci siamo persi ma con cui in sostanza non ci perderemo mai, gli anni puri e bellissimi della gioventù; quelli non ancora intaccati dai fardelli e dai problemi della vita; quelli di una vita tutta da vivere con il sole in fronte… avevamo 16, 17, 18 anni… E quei giorni non ce li dimenticheremo mai.

Ripensando proprio a quei momenti, a quelle vacanze in Spagna con il Giamba, il Fluperi, l’Adami, il Collini, il Pelle…. Ripensando alle battute a volte anche velenose di Paolo, ma che sempre ti strappavano il sorriso; ripensando alle sue risate ed alla sua energia, alla sua immensa voglia di vivere di allora ho capito oggi, risentendo le parole di chi gli voleva bene, che Paolo tutta la sua vita l’ha vissuta proprio così. Che tutto questo, tutto il suo essere testardo, forse, ma pieno di voglia di vivere, di passione per le cose che amava, di entusiasmo per la vita, tutto quello che in lui ho visto in quegli anni, lo ha regalato per tutta la sua vita a chi gli ha voluto bene ed a chi ha condiviso il suo cammino. Che è stato un cammino forse breve, ma intenso, dove ha indubbiamente seminato bene per sé e per chi gli è stato accanto, a cominciare da quella famiglia bellissima che con Manola hanno saputo costruire e arricchire.

Una famiglia bellissima che non è vero che oggi è più sola: alla fine, dopo le esequie, dopo i saluti ed i ringraziamenti a tutti espressi dalla moglie e dai figli, tutti i “Gatti” si sono riuniti per l’ultima volta attorno al feretro di Paolo, con una promessa solenne: “Stai tranquillo, Paolo, le persone a cui tieni sono in buone mani”.

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