RENAIO – Cima Abetaio, località che si trova a circa un paio di chilometri da Renaio, conserva un vero e proprio patrimonio vegetale: un gruppo di cinque grossi castagni monumentali che vegetano a pochi metri l’uno dall’altro. Si tratta di esemplari molto imponenti che si distinguono per le loro dimensioni legate alla circonferenza del fusto con misure da record per la Valle del Serchio.
Proprio sotto ad uno di questi castagni, per l’esattezza quello detto “delle Capre” che vegeta in una radura prativa a pochi metri dal casolare, si è svolta nella giornata di domenica 29 giugno la celebrazione per ricordare i fratelli Alvaro e Andrea Giovannetti a cui è stato dedicato proprio questo castagno.
L’iniziativa è stata presa da Ettore Benedetti e Veronica Marchi che negli ultimi anni si sono occupati con l’aiuto di volontari tra cui Emanuele Renucci e Doriano Giovannetti della cura e della valorizzazione di questi alberi e che hanno deciso di far fare un cartello che è stato posto poi sotto il castagno. Il cartello riporta oltre alla foto e alla descrizione delle caratteristiche della pianta, anche una scritta con la dedica in ricordo dei fratelli Giovannetti.
“Il Castagno delle Capre prende il nome dall’abitudine del gregge di capre di ripararsi sotto le fronde dell’albero per sfuggire alla calura estiva. Queste si disponevano intorno alla pianta, sfruttando anche la sua particolare conformazione a clessidra con la base molto allargata. Andrea e Alvaro nati e cresciuti proprio qui in Abetaio, nel casolare adiacente alla pianta, hanno tanto amato questo posto e ci sembrava doveroso ricordarli dedicandogli questo castagno.”
Queste sono state le parole di Ettore Benedetti che nelle sue varie escursioni e negli interventi di ripulitura ha conosciuto personalmente i due fratelli e proprio durante la cerimonia li ha ricordati nel suo discorso.
Alla giornata oltre ai parenti ed amici di Andrea e Alvaro hanno partecipato in rappresentanza del Comune di Barga, il Vice-sindaco Lorenzo Tonini e l’Assessore Beatrice Balducci. Tonini nel suo intervento si è soffermato sulle caratteristiche storiche e socio-economiche di Cima Abetaio. Presente anche la signora Maria Giovannetti, zia di Andrea e Alvaro, anche lei nata e vissuta qui che nonostante la sua veneranda età di centenaria ha preso parte alla festa.
Negli interventi è stata altresì ricordata la figura di Emilio Lammari, profondo conoscitore della zona e che faceva parte del gruppo dei volontari.
Al termine è stato offerto un ricco rinfresco.
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