VALLE DEL SERCHIO – Da ormai circa due anni anche in Valle del Serchio è partito, il progetto “Recupero Farmaci Non Scaduti”, una iniziativa che vede l’adesione di diverse farmacie della Valle, e che viene realizzata in collaborazione con il Banco Farmaceutico. Un progetto che ha lo scopo di recuperare i farmaci in confezioni integre non scadute che spesso si trovano nelle case inutilizzati e che altrimenti andrebbero buttati.
Per quanto riguarda la Valle del Serchio le farmacie aderenti sono come lo scorso anno la Farmacia Betti e la Farmacia Ecologica a Bagni di Lucca; la Farmacia Chiappa di Barga, la Farmacia Simonini di Barga e la Farmacia Mollica di Ponte all’Ania; la Farmacia Gaddi di Castelnuovo e la Farmacia Lupetti di Pieve Fosciana.
Uno dei promotori del progetto, per quanto riguarda la Valle, è il dottor Bernardo Bernardi della Farmacia Gaddi di Castelnuovo: la raccolta in Valle è partita due anni orsono circa subito con il piede giusto e sta andando avanti con una bella risposta: centinaia di migliaia di euro di farmaci che altrimenti sarebbero stati buttati perché magari non più utilizzati e che invece trovano nuove ed utili destinazioni.
“C’è stata un’ottima riposta da parte delle farmacie aderenti ed anzi, sono tante altre le farmacie che vorrebbero entrate nel progetto – spiega Bernardi – ma al momento non è possibile, per difficoltà di gestione di tutta la raccolta, ampliare il servizio ad altre realtà.
C’è da fare i conti anche con una gestione abbastanza laboriosa perché sono i farmacisti stessi a dover controllare e gestire il materiale che viene lasciato per verificare la tipologia di farmaco (sono esclusi infatti alcuni farmaci come quelli ospedalieri e naturalmente i medicinali della categoria stupefacenti), la conservazione e la scadenza, oltre a verificare l’integrità della confezione che sono tutti elementi indispensabili per garantire il recupero di questi farmaci e verificare. Insomma, alle spalle di questo progetto che va avanti molto bene, c’è un importante lavoro da portare avanti e che per ogni farmacia coinvolta, ad ogni giro di raccolta, vede questa attenta selezione interessare un intero bidone pieno di farmaci”.
Se la risposta è notevole dalla farmacia, ancor più alta e determinante è la risposta dell’utenza che in questo anno e poco più ha partecipato con tanto impegno al progetto.
In un anno e poco più dall’avvio di questo servizio sono tati raccolti farmaci per centinaia di migliaia di euro.
IL PROGETTO – Il progetto permette di recuperare le confezioni integre di farmaci che per un qualche motivo non utilizziamo più, le cui confezioni sono però integre e naturalmente che non siano scaduti. Si possono quindi consegnare ai farmacisti aderenti (e solo a loro dato che dovranno verificare l’idoneità dei prodotti) farmaci con almeno 8 mesi di validità, conservati nella loro confezione integra. Non si possono invece portare farmaci appartenenti alle tabelle delle sostanze psicotrope e stupefacenti, farmaci da conservare in frigo o farmaci che vengono somministrati solo all’interno degli ospedali, come gli antitumorali .
I medicinali recuperati nelle farmacie aderenti, raccolti in apposito contenitore, sono destinati dal Banco Farmaceutico ad Enti caritatevoli ed assistenziali, i quali ne garantiscono il corretto utilizzo sia sul territorio provinciale che nei paesi più bisognosi.
Il tutto avviene con una rigorosa tracciatura della raccolta e soprattutto permette di aiutare tante persone non solo nella zona, ma anche in Italia e nel mondo.
L’associazione che si occupa della gestione di questo progetto è l’Associazione farmacisti volontari di protezione civile. Ne fanno parte coloro che in caso di grosse calamità partono per offrire in tempi rapidi il ripristino del servizio farmaceutico nelle zone colpite, ma che, in “tempo di pace” organizzano campagne informative nelle scuole e si occupano del progetto del recupero dei farmaci.
“Il farmaco raccolto viene conferito alla Banca centrale del farmaco da cui tutte le strutture accreditate (ambulatori e associazioni sul territorio che si occupano di persone in stato di necessità possono attingere per erogare i farmaci necessari) – spiega ancora Bernardi – La raccolta è molto, molto superiore rispetto alla domanda che si registra e per questo quando il farmaco raccolto supera quello che è necessario in Italia gli aiuti raggiungono anche destinazioni in tutto il mondo dove c’è bisogno di farmaci: Ucraina, Venezuela, Senegal…
Abbiamo avuto feedback commoventi da tanti paesi dopo la consegna di interi container partiti dall’Italia, che ripagano e rafforzano questo impegno. E’ incredibile e toccante l’effetto che fa l’arrivo in tanti piccoli ospedali dei farmaci che mancano da tempo”


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