BARGA – “La responsabilità dei ritardi non è dell’Amministrazione comunale, non è dei tecnici comunali, né del Direttore dei lavori o del progettista, ma è il frutto di una serie di circostanze imputabili all’appaltatore. Non solo all’appaltatore in quanto tale, ma anche all’appaltatore in tempi così difficili e complicati per le aziende, che hanno indotto l’Amministrazione a scegliere la strada del risultato, invece di quella della risoluzione contrattuale.
Non c’è stata né negligenza né promesse. L’Amministrazione ha sempre raccontato quello che si andava prospettando, ai fini della conclusione dei lavori. Non ci sono segreti da scoprire, non c’è una trasparenza violata. C’è il doversi rimboccare le maniche, tutti: sindaco, amministratori, tecnici, progettisti, direzione dei lavori, per vedere, di volta in volta, qual è il modo migliore per rispondere alle crisi aziendali o alle ingiuste pretese degli appaltatori.
Per quanto riguarda l’ultimo lotto dei lavori, non c’è stato nessun accordo transattivo, nel marzo di quest’anno è stata approvata una variante che consentisse la ripresa dell’intervento , con un atto di sottomissione da sottoscriversi da parte dell’impresa designata, che a tutt’oggi non lo ha sottoscritto.” .
Lo dichiara l’amministrazione comunale in un lungo comunicato in risposta alle parole pronunciate da Francesco Feniellondi Progetto comune circa i ritardi sui lavori del palazzetto dello sport, minacciando di chiedere un consiglio straordinario con la discussione delle dimissioni del sindaco e dell’assessore all’urbanistica oltre che per richiedere la ripresa immediata dei lavori.
“Il Sindaco – continua il comunicato del comune – non ha nascosto e non nasconde niente. Il Sindaco non si è mai tirato indietro ed è già venuto in consiglio comunale dando le spiegazioni del caso ma è pronto a qualsiasi iniziativa che il Gruppo consiliare di minoranza vorrà chiedere. Sembra strano che la minoranza possa pensare di convocare un Consiglio comunale per chiedere le dimissioni del sindaco e dell’ex sindaco, tra l’altro attuale assessore all’urbanistica , e la ripresa dei lavori, come se la ripresa dei lavori dipendesse , non da procedure obbligate, ma dal sindaco , dalla giunta o dal consiglio comunale”. Il comunicato prosegue puntualizzando, in risposta ad alcune voci che circolano, che le dimensioni del palazzetto sono rimaste invariate per quanto concerne il perimetro e che l’altezza è maggiore di circa un metro e mezzo e non tre come viene detto e scritto.
“L’indirizzo dell’amministrazione – continua il comunicato – è stato ed è quello di bilanciare e comparare gli interessi tutti in causa, nell’intento primario di giungere al risultato di avere il Palazzetto dello sport finito nel più breve tempo possibile , fatto salvo il rispetto delle norme del codice appalti o anche, qualora si rendesse necessaria, la risoluzione del contratto che riguarda gli interni dell’involucro del Palazzetto. Ma sempre se risulterà la strada migliore, o quella dovuta per legge. Facile fare l’opposizione in questo modo, ovvero è facile parlare, e parlarsi addosso. Più difficile è avere a che fare in via diretta o indiretta con le crisi aziendali che riguardano gli appaltatori, con l’adozione di misure sanzionatorie, insieme a misure sollecitatorie nel rispetto sempre, della legge. “
Sindaco e amministrazione rispondono anche sulle altre problematiche sollevate da Feniello: il cantiere sull’ex rudere di via Nazionale fermo da mesi ( sono circa 8) e il cantiere dei lavori della Rocca di Sommocolonia fermo a sua volta da mesi: “Ci pare strano che ci vengano poste domande sull’immobile di Ponte all’Ania, visto che in uno degli ultimi consigli abbiamo portato una variazione delle opere pubbliche proprio per poter permettere di investire, con risparmi realizzati nel bilancio consuntivo dell’ente in conto capitale, altri 122 mila euro sull’intervento. Come spiegato in consiglio comunale il finanziamento è stato richiesto nel 2015, ma è stato concesso ben dopo 8 anni, con ovvia necessitò di rivedere il progetto iniziale. Il finanziamento prevedeva tre interventi: mentre per il cinema Risorgimento e l’area esterna della Pieve di Loppia si è riusciti a rientrare nella spesa prevista attraverso una rimodulazione delle opere, questo non è stato possibile per il rudere di Ponte all’Ania. La sua struttura è apparsa molto più compromessa rispetto a quanto previsto nella progettazione del 2015 anche per l’ovvio peggioramento dovuto al decorso del tempo. Ad oggi è già stata approvata dalla giunta la variante e stiamo aspettando il perfezionamento degli atti dal punto di vista economico per poter riprendere i lavori che verranno completati necessariamente entro la fine dell’anno in corso”
Sulla rocca di Sommocolonia il Comune informa che la sanatoria da parte della Soprintendenza è arrivata lo scorso febbraio e in questi mesi si sta definendo, in accordo con l’ente, il percorso per completare le opere restanti, anche grazie al finanziamento ricevuto da regione toscana sulla valorizzazione della Linea Gotica.”


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