Manca poco meno di un mese al 13 luglio: data in cui si terrà la prima rievocazione della festa della campagna e del muletto allo stadio Johnny Moscardini di Barga.
Proprio allo stadio Moscardini, sfruttando la concomitanza con la festa della birra Libeeramente promossa da GS Barga, Volley Barga e AS Barga, nella serata di sabato 14 giugno è stato fatto un breve annuncio per ricordare l’appuntamento e illustrare a grandi linee il senso, i tempi e i modi di svolgimento della manifestazione.
Alternandosi al microfono, i fratelli Giacomo e Giorgio Cella hanno cioè spiegato perché a un gruppo ristretto ed eterogeneo di barghigiani è venuto in mente di resuscitare “il muletto”, cosa avrebbe dovrebbe essere la festa secondo la loro idea iniziale e, a questo punto, possiamo già dire cosa sarà grazie all’opera di tanti altri barghigiani da tempo al lavoro per far più bello e più forte il proprio rione nella speranza di aggiudicarsi la vittoria finale.
In sintesi, a beneficio soprattutto dei più giovani è stato ricordato cos’era la festa della campagna e del muletto: uno degli eventi più sentiti e tradizionali per la Barga del secolo scorso dal secondo dopoguerra fino all’inizio degli anni ’90, con qualche interruzione. Una manifestazione capace di coinvolgere la popolazione intera, suddivisa in rioni, per lavorare insieme intorno a un obiettivo comune e con lo scopo di rendere Barga più unita e più bella. Perché, come scriveva il fondatore del Giornale di Barga Bruno Sereni nel suo “Barga paese come tanti” raccontando la costruzione della passerella dopo il bombardamento dei due ponti del giardino: «L’entusiasmo creato da questa iniziativa nata spontanea, che nel lavoro comune affratella gli uomini poco prima profondamente divisi dalla passione politica, fu tanto e contagioso».
Quello espresso nella parole di Bruno Sereni è esattamente lo stesso spirito che anima la rievocazione della festa della campagna e del muletto che si terrà il prossimo 13 luglio: una iniziativa nata spontanea con lo scopo di affratellare nel lavoro comune uomini poco prima divisi; forse non così profondamente e non dalla passione politica come negli anni caldi del dopoguerra, ma comunque ognuno un po’ perso dietro ai fatti suoi. L’idea, insomma, è stata quella di ricreare una festa di paese per far rinascere lo spirito di comunità, mettendo in contatto “forzatamente” persone che magari prima si incontravano soltanto per la strada e si salutavano a malapena.
Non aspettatevi quindi campagne promozionali per attirare visitatori o annunci sui social: il muletto è una festa fatta da barghigiani per barghigiani che hanno voglia di ritrovarsi e mettersi al lavoro, giovani e vecchi insieme, basata sul passaparola e più sulla presenza fisica che non su quella “virtuale”. Il muletto non sarà nemmeno un’occasione per raccogliere fondi per qualche iniziativa benefica o per qualche associazione: non è stato costituito un vero e proprio comitato organizzatore e sarà grazie alla collaborazione con comune e Pro Loco di Barga se la festa potrà farsi carico degli inevitabili obblighi burocratici e fiscali. Ci sarà sì uno stand gastronomico al campo sportivo che si occuperà di servire da mangiare e da bere a “contradaioli” e pubblico, ma a prezzi estremamente popolari e senza alcun guadagno per rioni o organizzatori… che si augurano comunque di non rimetterci di tasca propria.
Nel dettaglio, la rievocazione della festa della campagna e del muletto si aprirà la mattina del 13 luglio sul piazzale del Fosso con la partenza della sfilata dei rioni, ognuno dietro la propria bandiera, ognuno con il suo carro allegorico e ognuno con il suo “muletto“: visto che per motivi organizzativi e sanitari non è stato possibile far correre dei muli in carne e ossa, ogni rione in questi mesi si è costruito un finto mulo, all’interno del quale troveranno posto due persone con il ruolo di zampe anteriori e posteriori e in sella un fantino con il compito di guidarli. Perché i due “motori” del mulo per regolamento non potranno vedere la strada da fare: saranno cioè “bendati” dal corpo del mulo stesso che ostruirà la loro visuale.
Arrivati in piazza Pascoli, ogni mulo dovrà fare un primo percorso: una gimcana che assegnerà punti validi per la classifica finale dei rioni. Così come altri punti saranno assegnati dalla gara di carretti a cuscinetti che si terrà invece più tardi in zona piscine. Arrivati al campo sportivo, i rioni sfileranno davanti alla giuria che avrà il compito di valutare mulo e carro (assegnando altri punti per la classifica) e infine, nel pomeriggio, una serie di sfide a giochi tradizionali e soprattutto l’evento clou della corsa del muletto determineranno la graduatoria definitiva e assegneranno il titolo al rione vincitore.
Ci sarà modo e tempo di approfondire i dettagli della festa, magari in occasione di una presentazione più ufficiale della manifestazione e dei rioni in programma nel giro di un paio di settimane. L’ultima nota di questa lunga carrellata la riserviamo a un momento particolarmente significativo della recente serata al campo sportivo: il ricordo di Cesare Puccinelli, indimenticato artista barghigiano autore del palio a lui commissionato dal farmacista Enzo Simonini nella seconda metà degli anni ’80 in occasione della prima rinascita della festa del muletto e oggi donato per questa nuova rievocazione, nel segno della continuità, della generosità e della tradizione. Il palio è stato esposto per la prima volta dopo tanti anni proprio sabato 14 giugno al campo sportivo e sfilerà alla testa dei rioni il 13 luglio prossimo.
Riportiamo quindi di seguito l’intervento integrale di Isabella Puccinelli, figlia del pittore Cesare; un po’ perché meglio non sapremmo raccontare la vicenda, ma soprattutto perché anche questo episodio secondo noi incarna bene lo spirito del muletto, quello di cui abbiamo cercato di parlare fino ad ora.
Restate sintonizzati per altre notizie e, soprattutto, non mancate il 13 luglio alla rievocazione della festa della campagna e del muletto.
«Credo che fosse l’inizio dell’estate del 1988, quando Enzo Simonini, estimatore della pittura di Cesare Puccinelli, commissionò al mio babbo la realizzazione del trofeo per la Festa del Muletto, che proprio in quegli anni aveva cambiato il nome in Palio dei Rioni.
In questo modo la tradizionale festa barghigiana veniva ad avere, oltre al nome, anche un altro elemento che richiamava da vicino il Palio di Siena, ovvero il trofeo dipinto da un artista.
A Siena, infatti, il premio per la contrada vincitrice è un drappellone che i Senesi chiamano “palio” o “cencio” e ogni anno lo commissionano ad un artista diverso.
Il mio babbo accettò l’incarico e, per fare il “cencio”, partì da una robusta stoffa bianca che tinse con un bell’azzurro cobalto in polvere, come gli artisti del passato.
Per quanto riguarda ciò che avrebbe potuto rappresentare sul “palio” ebbe piena libertà, non essendo vincolato ad un argomento preciso. Così la scelta cadde su uno dei soggetti preferiti della sua pittura, ovvero i cavalli, anche se questa volta montati dai fantini.
Con la scritta “Palio dei Rioni” terminò il suo lavoro e lo consegnò a Enzo. Il giorno della festa vide sfilare la sua opera da una finestra di Barga Vecchia che si affacciava sulla via di circonvallazione.
A tanti anni di distanza mi fa piacere che il “palio” di Puccinelli torni ad essere il trofeo di questa competizione popolare, che molti Barghigiani hanno voluto riorganizzare per far rivivere, e far conoscere ai più giovani, una delle manifestazioni più tradizionali dell’estate barghigiana».
P.S. Ci è stato fatto notare che nel programma della manifestazione non abbiamo citato un aspetto importante: una trentina di cavalli e alcuni muli sfileranno insieme al corteo dal Fosso al campo sportivo, come nelle vecchie edizioni del muletto, rappresentando così un altro tratto di unione fra la tradizione e la rinascita della festa. Ci scusiamo per la nostra dimenticanza con i lettori e con i diretti interessati, in particolare con Federico Biagioni che ha curato l’organizzazione della sfilata dei cavalli.


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