Sono giornate complicate. Oggi se ne è andato anche il Nilo.
E chi era il Nilo, direte voi che leggete? Il Nilo Riani era un fornacino da sempre. Figlio del Bembere (non chiedetemi il nome vero che non lo so), personalmente lo ricordo per la villa di fronte alla Chiesa Vecchia, popolata dai suoi cani storici quali il Dollaro e Attila, che morse anche me da bambino e, invece che trasmettermi qualche malattia, mi indusse anni dopo a curare molti suoi colleghi.
Musicista molto attivo per la Chiesa, ha diretto per secoli la Schola Cantorum, attraverso la quale siamo passati tutti, chi per passione, chi per cercare di baccagliare le prime fidanzatine (io, per esempio). Ad oggi era forse l’unico ad interessarsi del funzionamento del grande Organo che è in Chiesa Vecchia.
Con la pallavolo fornacina era oltremodo molto presente, probabilmente scontrandosi con l’altro fornacino che si reputava, a ragione, il padre di quello sport in Fornaci, il compianto Milvio.
Ma per chi lo conosceva il Nilo era il Nilo, e lo conoscevamo tutti.
In età matura poi trovò anche una santa che intraprese un pezzo di vita assieme a lui, appunto la Santa Giovanna a cui vanno le sincere condoglianze e l’abbraccio corale di tutto il paese per una perdita che non è solo sua, ma è nostra.
Nella foto, del 29 agosto 2023, ci fu questo ritrovo quasi occasionale di un gruppetto di paesani.
Ora quella foto è un pò più povera.
Ma andiamo avanti.
Lo abbiamo avuto, come lui ha avuto noi, che è la cosa più importante.
Ciao Nilo ❤️
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