Nei giorni ordinari

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La mia vita è sempre stata lenta nel suo scorrere, ogni cambiamento è avvenuto assecondando il ritmo dei miei giorni e delle coincidenze che ho voluto ascoltare. Nei giorni più lenti, e oggi è fra questi, mi chiedo cosa si costruisce a mia insaputa quando il tempo sembra immobile. Me lo chiedo quando leggo libri o ascolto musica; quando annaffio le mie piante; quando consumo il tempo, consapevole della sua irreversibilità. Me lo chiedo con curiosità, senza timore, solo col desiderio di potervi riconoscere, quando sarò vecchia, il filo rosso dei miei desideri.

Che ho fatto oggi? Ho preparato il pranzo; ho dato baci, ho chiacchierato con un’amica bevendo il caffè, mi sono stupita della sensazione bella che mi dava la tazza calda; ho lavato i piatti; ho attraversato emozioni, alcune belle e luminose, altre più ombrose. Oggi è stata una giornata ignorante, una tra tante, fatta di tutto e di niente. Una di quelle giornate in cui si costruisce il senso invisibile delle cose importanti; perché il senso delle cose si nasconde sempre nell’ordinario. Io non ci credo alla storia dei pochi giorni e dei pochi istanti che danno senso al tutto. Non ci credo che le cosucce di ogni giorno non contino. Le cosucce da niente nascondono le intenzioni, le volontà piccole che direzionano gli eventi. Oggi ho scelto ogni azione da niente e tra queste azioni minute si intrufola questo mio scrivere ozioso, senza che ci sia niente di serio da dire. Vivere è un minuzioso esercizio di pazienza, da praticare quotidianamente, soprattutto nei giorni ordinari, lo sappiamo tutti, ma intanto io ho preso appunti così…

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