MOLOGNO – Sono iniziati i lavori di messa in opera dei paletti di interdizione al transito dei marciapiedi sul ponte di Mologno, sulla SP40: un intervento che si è reso necessario, a seguito delle verifiche effettuate sulla infrastruttura dalla Provincia, che hanno evidenziato alcune criticità che necessitano di interventi di messa in sicurezza.
«L’opera – spiega il vicepresidente della Provincia, Andrea Carrari – rientra in quelle programmate a seguito di un’ispezione dei ponti strategici, avviata tempo fa, in collaborazione con l’Università di Pisa, dall’Amministrazione Provinciale. Da questa ricognizione, infatti, sono emerse alcune criticità, in particolar modo proprio per il Ponte di Mologno e che riguardano sia i marciapiedi a sbalzo che i fenomeni di erosione dovuti al fiume Serchio, peraltro aggravati, a seguito dell’evento di piena del novembre 2023. Grazie ad un finanziamento ministeriale, l’Ufficio provinciale ha potuto eseguire le verifiche di quarto livello, quello più accurato secondo le previsioni del Decreto Ministeriale che ha approvato le Linee guida sui ponti, che hanno evidenziato aspetti positivi ed alcune criticità su cui serve intervenire urgentemente».
Dalle verifiche effettuate è, infatti, emerso che i componenti principali della sovrastruttura non mostrano criticità e le verifiche statiche risultano essere pienamente soddisfacenti, con margini di sicurezza compatibili con le norme vigenti; positive anche le verifiche per le pile e per le spalle, così come quelle geotecniche relative ai terreni ubicati al piede delle fondazioni, anche in condizioni di carico abbinati a scenari di pile scalzate.
Tuttavia, sono emerse anche alcune criticità: le solette in cemento armato poste a sostegno dei marciapiedi laterali non soddisfano i requisiti e necessitano di interventi, anche perché presentano un calcestruzzo fortemente degradato con barre di armatura ossidate e corrose. Altra criticità riguardano le sottostrutture in generale che sono oggetto di fenomeni erosivi importanti da parte del Fiume Serchio.
«Quello che è chiaramente emerso – prosegue Carrari – è che, alla luce di tali condizioni, le solette in cemento armato dei marciapiedi rappresentano un potenziale rischio soprattutto per il traffico veicolare: l’assenza di dispositivi di protezione tra il piano viario ed il marciapiede rende, infatti, il cordolo attuale facilmente sormontabile, creando una situazione in cui un veicolo fuori controllo potrebbe gravare con il proprio peso sull’elemento, innescando così un potenziale collasso improvviso della soletta. Pertanto, in attesa dell’esecuzione degli interventi necessari, ci troviamo costretti a interdire l’utilizzo delle solette, anche per mezzo di barriere temporanee, in modo che non sia possibile l’accesso da parte dei veicoli . Un provvedimento che, è importante sottolineare, è dettato dall’urgenza e prevede che, nei tempi tecnici necessari, venga realizzato un intervento che, in considerazione dello stato di degrado dell’infrastruttura, dovrebbe andare verso la demolizione e la ricostruzione dei marciapiedi stessi».
Per la realizzazione di tale intervento di messa in sicurezza, la Provincia ha chiesto al Dipartimento della Protezione civile un finanziamento di circa 3,5 milioni di euro, per provvedere alla realizzazione di opere di protezione del ponte dai fenomeni erosivi e di rifacimento dei marciapiedi da concordare con i Comuni e il settore Difesa del Suolo del Genio Civile.
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