Solidarietà da Barga agli studenti pisani scesi in piazza

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Come Collettivo Studentesco dell’ISI Barga esprimiamo la nostra solidarietà verso tutte le studentesse e gli studenti che sono scesi in Piazza ieri, 23 febbraio, a Pisa, e che in risposta a un corteo pacifico, per il cessate il fuoco in Palestina, hanno subito violenze inaudite e ingiustificate da parte delle forze dell’ordine.
In quanto studentesse e studenti condanniamo il comportamento assunto dalla Polizia, la quale ha manganellato giovani come noi che stavano semplicemente manifestando il loro pensiero e la loro opinione riguardo una tematica così importante.
Quanto accaduto  non è un caso isolato; ancora una volta si è tentato di negare il diritto al dissenso attraverso la violenza e con metodi non compatibili con una democrazia, così come nei giorni e nelle settimane scorse sotto le sedi Rai di Bologna e Napoli, ai cortei di Verona, Milano, Vicenza e molti altri.
Riteniamo incomprensibile e inaccettabile un dispendio così massiccio di forze dell’ordine e un abuso così brutale della forza pubblica.

Il Collettivo Studentesco dell’ISI Barga 

Commenti

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  1. Manifestare e’ sempre un diritto sempre che si rispettino le regole e le leggi. Leggendo vari articoli si denota che la manifestazione studentesca non era autorizzata e anche se fosse stata autorizzata la polizia deve essere presente per legge. Poi siamo sicuri che questa manifestazione sia stata del tutto pacifica? Se si prova a forzare un blocco della polizia perché’ non autorizzati a entrare in quella piazza allora si commette violenza e la polizia e’ autorizzata a intervenire, poi si può discutere i metodi più o meno violenti.
    Poi vorrei chiedere agli studenti ma in generale alle persone che difendono a spada tratta i palestinesi perché hanno questo odio verso Israele e gli ebrei in generale. Bisogna ricordare e qui si tende a dimenticare quello che il popolo ebraico ha sofferto nel passato. Questi studenti e questa gente da che parte sarebbe stata nella seconda guerra mondiale? I fatti atroci che Hamas (che e’ un gruppo terroristico e che ha il potere politico nella striscia di Gaza) sono da condannare senza se e senza ma. Nel Regno Unito e in altre parti d Europa queste manifestazioni sfociano sempre in violenza e gli ebrei hanno paura perché attaccati per strada il solo fatto di essere ebrei e ci sono manifestanti con magliette e bandiere che inneggiano ad Hamas che di conseguenza gli identifica come simpatizzanti del terrorismo palestinese e arrestati. Meditate gente meditate.


    • Rispondo volentieri a Gianmarco. Se ogni manifestazione non autorizzata fosse repressa a manganellate in Italia saremmo almeno il 15% di popolazione in meno. Quanto a Pisa, da persone presenti ai fatti so che non c’è stato un vero e proprio tentativo di forzare il blocca ma parrebbe che sia stata la polizia a chiudere i due ingressi del vicolo e a iniziare gli scontri. Poi l’inchiesta (che come al solito sarà parziale e faziosa) dirà qualcosa di più. Ma quando si alzano le mani, si manganellano adolescenti, qualche domandina sull’operato dello Stato in genere andrebbe fatta. E, personalmente, non crederò al Ministro quando confermerà che si è trattato di qualche mela marcia. Non entro nel merito della protesta, tante sarebbero le cose pro e contro l’una e l’altra parte in causa.
      Aggiungo solo, per coerenza con il mio pensiero da sempre, sarebbe gradita una firma completa degli interventi


      • Da persone presenti ai fatti negano, ma i vari video che girano in rete dimostrano il contrario cioè che ci sono stati tentativi di forzare il blocco della polizia con persone con volti coperti e violenti. La legge e’ Chiara manifestazione non autorizza quindi la polizia deve essere presente.

    • Francesco Martinelli


      se ha l’occasione legga la Costituzione. Le manifestazioni non devono essere autorizzate, artt. 17 e 21. mediti mediti mediti.


      • Signor Francesco, la invito gentilmente a leggere attentamente gli articoli della costituzione che ha menzionato.. E poi se ne riparla.


  2. Legga bene Sig Francesco.

    Art. 17 Costituzione Italiana
    I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
    Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
    Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

    Articolo 21
    Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
    Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
    La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
    Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


    • Dove è scritto che debbano essere autorizzate? Preavviso non è autorizzazione. Divieto (motivato) è un discorso diverso. Il resto è fuffa (e manganelli). Poi chiaramente in Italia si vuol far dire alla legge ciò che torna bene per cui tutte le letture sono consentite, ma la Costuzione ne ammetterebbe (preleggi) una sola: ciò che le parole dicono. Poi possiamo disquisire (ma parmi nessuno lo abbia detto ad oggi) se gli organizzatori avessero comunicato o meno…. Tutti discorsi col senno di poi. Rimane il fatto che alcuni dei nostri (miei no, ma ognuno li ha o li ha avuti di quell’età) di 15 anni sono andati a scuola, mettiamo anche abbiamo deciso di salare e divertirsi a sfilare, e sono stati randellati a sangue. Io, da parte mia, non la chiudo lì se capita, qualcuno legalmente (se possibile) o illegalmente (tanto la legge esiste solo per alcuni) la paga.

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