Storia del Teatro Differenti. Premessa (terza parte)

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Riprendiamo la nostra premessa andando a vedere cosa si mosse nella podesteria di Barga in questo secolo XVII, il Seicento in cui nacquero l’Accademia e poi il Teatro. Un excursus storico che ci aiuta a capire, nelle linee fondamentali, in quali situazioni sociali ed economiche si evolvono queste assolute novità culturali.

Intanto, diciamo che ai primi del secolo, 1602-04 ci fu la preoccupazione per la guerra tra Lucca e Modena, perché quest’ultima avrebbe voluto sotto di sé Castiglione Lucchese e non solo quello, conflitto che si ripeterà l’anno 1613. Ovvio, che Barga fiorentina, seppure in disparte, sapesse di movimenti tra la dirimpettaia Gallicano lucchese e Trassilico modenese e, questo certamente la preoccupasse per il mantenimento dell’integrità del suo territorio, della sua gente e dei propri interessi territoriali (6).

Iniziando un poco a leggere le cose accadute nel territorio di Barga in questo secolo XVII, ecco che passata da poco la peste di Milano del 1630, a Barga, perché rimasta illesa, si sente il desiderio di fondare l’anno 1639 una nuova chiesa dedicata a San Rocco, posta anche questa nel sobborgo del Giardino e proprio di fronte alla cappella al solito Santo edificata sul finire del secolo XV.

L’anno 1638 era già nata un’altra chiesa all’interno del Castello, dedicata al beato Felice cappuccino da Cantalice, poi santo. Prima ancora, nel 1624 era stata accolta in Barga, con grande solennità, una reliquia di San Filippo Neri, entrata nel Duomo di San Cristoforo, grazie al religioso “filippino” pittore Baccio Ciarpi operante in Roma e il fratello Domenico pievano di Barga. Questo Santo era stato amico in Roma di Felice cappuccino da Cantalice, che simbolicamente ora a Barga si rincontrarono (7).

Ciò che a noi interessa è l’idea che ci comunicano queste notizie circa il muoversi delle cose in Barga, due chiese nuove non ci pare sia una cosa da poco per un Castello che con il sobborgo del Giardino, conta circa mille e cinquecento anime. Inoltre ci sono da porre costantemente le cure al Duomo, come ai due Ospedali di Santa Croce per le donne e Santa Lucia per gli uomini. Poi c’è in questi anni la rinascita del progetto di portare in Barga l’acqua potabile tramite un percorso che in vista della stessa Barga, prevede tutta una serie di archi da porsi sul Ponte di Macchiaia. Per questo lavoro si stabiliscono le comandate ai cittadini affinché portino dal Serchio e dalla Corsonna i sassi e la rena. A proposito di sassi, continuo è anche il bisogno di attenzione alle mura che circuiscono il Castello e non solo a quelle, perché nel 1636 occorre provvedere alla caduta di una parte di mura alla rocca che sta intorno al Duomo ma anche al palazzetto Pretorio. Nel 1641 si toglie sull’Arringo il muro con la porta che dal sacrato della chiesa e dalla scalaccia, introduceva all’Arringo, in pratica divideva lo spazio civile da quello religioso.

In questo secolo si fa anche asperrima la battaglia tra la Compagnia della chiesa del SS. Crocifisso e i frati Osservanti di San Francesco, detti “zoccolanti”, sia per la casa detta della Compagnia presso il SS. Crocisisso, che il Comune dette in tempo di peste ai frati, circa la fine del secolo XV, e che questi l’avevano sistemata e poi per l’ufficiatura della medesima chiesa. Una questione che si protraeva sin da quando dal colle di Mologno quei frati vennero a Barga, circa il 1470, per soccorrere, appunto, gli appestati e qui rimasero fondando il nuovo convento, oggi parte dell’Ospedale San Francesco.

Andando a volo d’uccello, ecco che nel 1637, chissà perché, si chiude e si rende privatizzata la strada che da Porta Reale conduce alla Torre delle Armi, quella che subito entrando in Barga dalla detta porta andava salendo a destra, percorrendo tutte le mura del Fosso, un percorso che oggi avrebbe affascinato chiunque. L’anno 1639 prende avvio anche il nuovo monastero che sta di fronte alla SS. Annunziata, dedicato a San Domenico che aveva un ingresso anche in via del Pretorio. Questo cessò la sua esistenza l’anno 1785, quando quelle suore furono aggregate a quelle di Santa Elisabetta.

All’inizio della seconda parte degli anni trenta del secolo prende corpo la villa Angeli al Giardino, ossia, l’attuale villa Gherardi, costruita dal Professore e Priore di Volterra Francesco di Jacopo Angeli (Pisa +1664), che sposò Eleonora Princivalle (8). Tra le memorie del Comune di Barga resta il contratto che l’anno 1636, l’Ente stipulò con il Prof. Angeli in questione, relativo al passaggio nel suo terreno dell’acqua da portare in Barga (vedi seguire la cronologia del secolo).

Un fatto importante in questo secolo è costituito dal crollo del Ponte di Borgo, era l’anno 1641 e per valicare il rio Fontanamaggio, allora chiamato Vicinale, tramite una stradina fatta ad hoc, si scendeva giù nella valletta per poi risalirla (9).

Queste sono note che traggo dai miei appunti che credo sia meglio elencarle per ordine cronologico. Non si presume di dire tutto quanto sia accaduto ma, almeno, di contribuire a farci un’idea sulle condizioni di Barga in questo secolo. Questo aiuta certamente a vedere con più cognizione la socialità che vedrà sorgere o rinascere l’Accademia che realizzerà il Teatro dei Differenti.

 

Barga nel secolo XVII

 1602-04 e 1613:

La guerra tra Lucca e Modena per la Garfagnana fa arroccare Barga in difesa del suo territorio e interessi economici. Leggi in calce all’articolo la nota n. 6.

 

1615 circa:

  1. a) – Tre chiese sono separate dalla Pieve di Barga: Loppia, già pieve, Castelvecchio e Tiglio. Per Castelvecchio la questione si protrarrà ancora per anni.
  2. b) – S’intervenga alla sepoltura dei preti in Duomo.

 

1616:

  1. a) – A causa della guerra tra Lucca e Modena, la comunità di Albiano, che aveva comprato da qualcuno una campana che era stata tolta da una chiesa di Cerreto di Borgo a Mozzano Lucchese, ora da quel paese si supplica la restituzione.
  2. b) – Barga supplica il Granduca di Toscana per vedersi accordato il mercato del lunedì. Nel 1642 c’è altra richiesta, però che si vigili attentamente per evitare il contrabbando.

 

1617:

Si regoli la clausura delle suore di Santa Elisabetta.

 

1618:

  1. a) – Si decide di tirare avanti l’acquedotto che porti in Barga l’acqua delle Rupine.
  2. b) – Circa l’acquedotto si realizza un primo progetto cartografico. La questione andrà avanti per almeno altri vent’anni.
  3. c) 1639 – Comandate del Comune ai cittadini che portino sassi e rena dal Serchio e Corsonna a Barga per i lavori all’acquedotto e alle mura.

 

1620:

-Dal Granduca sono accordate varie grazie a Barga, consistenti in esenzioni di tasse su certe produzioni.

 

1624:

Solennemente si porta nel Duomo di Barga una reliquia di San Filippo Neri giunta da Roma grazie al pittore e religioso “filippino”, Baccio Ciarpi.

 

1630:

-Nelle aggiunte agli Statuti di Barga si pongono gli articoli per il buon funzionamento di una nuova Scuola.

 

1631:

Si faccia la fiera dei Bestiami in piazza San Rocco, cioè, di fronte alla Cappella (la chiesa non era ancora costruita). La cappella era in fondo al Ponte di Borgo, oggi detto Vecchio, scendendo a destra. Comunque la piazza è sempre quella di oggi.

 

1635:

-Si alloga a livello la Torre di Trosoli che è vicino al Serchio.

 

1635-36:

  1. a) Si costruisce villa Angeli al Giardino, la futura Gherardi.
  2. b) – 1639, Nei possedimenti della villa dovrà passarci l’acqua che arriverà in Barga. La Comunità chiede il permesso all’Angeli, lui acconsente al passaggio in cambio di tanta acqua che entrerà in un tubo di due denari. La Comunità accetta e stileranno un contratto. L’Angeli con quell’acqua ci alimenterà una fontana, l’attuale “pompeiana”.

 

1636:

  1. a)Sorge l’idea che in Consiglio si vada con il Lucco. Si evitino le scarpe dette da “svangare”.
  2. b)Casca parte del muro dell’Arringo, la rocca di Barga, e si nomina ambasciatore a Firenze Orazio Bertacchi.

 

1636-37-38:

-Si lavora alle mura, ponti e palazzo del Podestà.

 

1637:

Si chiude e si vendono i diritti della strada che da Porta Reale conduce alla Torre delle Armi. Il primo tratto lo compra Alessandro Pancrazi che lì possiede il palazzo. Il secondo tratto rimane libero e fa parte della Piazzetta detta delle Mura, dove si vede ancora la strada. Poi il tratto sino alla Torre lo prendono i Bertacchi. L’anno 1672, i Bertacchi chiedono di chiudere definitivamente la strada, ponendoci un cancello.

 

1638:

Prende avvio la chiesa o oratorio, dell’allora Beato Felice da Cantalice.

 

1639:

  1. a)Si mattoni la Loggia di Porta Reale. L’anno 1641 si delibera che non si giochi sotto la Loggia.
  2. b)Prende avvio l’idea di una nuova chiesa dedicata a San Rocco, perché Barga fu salva dalla terribile peste del 1630.
  3. c)Il Consiglio della Terra di Barga delibera: rifare l’Estimo che ora si presenta troppo confuso.
  4. d)Si fonda il monastero delle suore oblate di San Domenico cui si pensa di affidare l’ospedale di Santa Croce che è per le donne. L’ospedale era dietro alla SS. Annunziata.
  5. e) – Che si suoni come in antico la campana delle Tre Ore di notte.

 

1640:

Si rinnova tra il Granducato e la Repubblica di Lucca il trattato per il libero passo del sale che portano i barghigiani a servizio del proprio territorio e per il commercio.

 

1641:

  1. a)Frana il Ponte di Borgo (Vecchio) durante i sopralluoghi per verificarne la stabilità. (10) L’anno 1680 furono fatte due spalle, dove sopra si posavano dei tavoloni. Totalmente in pietra sarà rifatto solo nel 1730.
  2. b)Si toglie la Porta in Duomo tra l’Arringo e il sacrato della chiesa.

 

1643:

  1. a)Il Consiglio delibera la riforma degli uffici pubblici, decidendo di fare un’unica borsa per le varie estrazioni divise prima per i tre terzieri, poiché per Porta Reale, essendo la più popolata, si creavano dei problemi. (11)
  2. b)Il capitano della Banda di Barga Puccini Sanmartini informa il Consiglio circa i provvedimenti da prendere per la difesa di Barga per i tempi di guerra che corrono in Toscana. Parlano delle tre porte da rivedere ben bene, le mura, le palle con cui rifornire i cannoni, di porre le guardie sul piazzale del Duomo e certamente sul campanile, che da lì vedranno lontano e altri provvedimenti (12).

 

1644:

Stanziamenti per le mura di Sommocolonia.

 

1658:

-I fulmini diroccano il campanile del Duomo di Barga. Si rifarà ma i merli saranno aboliti a favore di un tetto a quattro spioventi.

 

1673:

Il 23 ottobre rinascono i Canonici a servizio del Duomo di Barga, formando una Collegiata di dodici preti, questo per testamento del barghigiano don Leonardo Sarti, parroco di Sommocolonia. L’anno 1677 nascono le prime beghe tra i canonici, gestiti dal Vescovo di Lucca, che entreranno in conflitto con i dieci cappellani nominati dell’Opera del Duomo. Le diatribe tra i due corpi, specialmente per l’utilizzo dei paramenti dell’Opera e ufficiature religiose in Duomo si protrarranno anche nel successivo secolo e oltre.

 

1676:

S’interviene alla Loggia di Porta Reale per la rottura di una trave di Braccia 35 (metri 21).

 

1680:

  1. a)Il Pievano di Barga sarà nominato proposto della Collegiata dei Canonici.
  2. b)L’Operaio del Duomo Lorenzo Bertacchi toglierà dalla rovina la cappella del Duomo oggi detta della Madonna del Molino. In quel tempo era la camera mortuaria.
  3. c)S’interviene alla scalaccia del Duomo.
  4. d) –Per l’amministrazione della Comunità, il Consiglio, si stabiliscono quattro Consoli per dentro la Terra di Barga e due del contado- I consoli eleggono un presidente con il nome di Proposto. I Capitani di Parte, similmente alla precedente elezione, saranno quattro per la Terra e due per il Contado. Tre sono i Difensori, di cui due di dentro e uno di fuori. I quindici Consiglieri sono senza distinzioni di appartenenza territoriale.

 

1688:

L’Accademia degli Indifferenti, quasi subito cangiata in Differenti, compra una vasta casa e inizia a costruire il Teatro.

Ecco che con questa veloce galoppata siamo arrivati all’anno 1688, tempo in cui l’Accademia, comprando una casa, vi realizza il Teatro. Prima di questa data si è visto cosa si mosse a Barga in questo secolo XVII e dopo esserci fatta un’idea della Barga dell’epoca, qui ora si mette un punto finale a quest’articolo. Come detto, con il prossimo vedremo quali furono le famiglie di Barga che riunite in Accademia, contribuirono e come arrivarono alla costruzione del Teatro.

 

 

 

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6) Quest’ultima affermazione è legata a ciò che tutti noi sappiamo, ossia, che di là dai confini naturali del fiume Serchio, Barga avesse ricevuto, sin dall’anno 1256, dei possedimenti appartenuti al Comune di Gragno, quando quest’ultimo decise di unirsi al più possente Castello. Il passaggio totale dei beni di Gragno a Barga, però, è stato sempre dibattuto da Lucca, specialmente quando Barga passò a Firenze. Diversi gli accordi sulla questione, anche lodi del Papa, che ultimamente aveva impegnato Barga a non usare direttamente quei beni, il Monte di Gragno specialmente, mentre per converso quelle popolazioni lucchesi interessate a quelle terre e boscaglie: Gallicano, Bolognana e Cardoso, avrebbero versato una sorta d’affitto. In pratica a Barga era rimasta la padronanza in terre aliene, che secondo come finiva questa guerra 1602-04, se a favore di Modena, ecco che tutto quanto accordato sarebbe tornato in discussione.
7)Su San Filippo Neri e San Felice da Cantalice a Barga, persone dedite ai giovani, vedi su questo Sito di Pier Giuliano Cecchi: “Passeggiando tra aspetti pubblici di Barga, arte e memorie collettive. Chiesa di San Felice Cappuccino. (quinta parte).”
8) Vedi su questo sito: “Storia della chiesina di villa Gherardi a Barga e l’opera degli Alpini”, 14 gennaio 2020, di Pier Giuliano Cecchi – Insegnò Diritto Civile all’Università di Pisa. Da questo Francesco pare prendesse avvio la costruzione della bella Villa suburbana Angeli di Barga.
 
9-10-11-12) – Sull’argomento crollo Ponte di Borgo nel 1641 e per la difesa di Barga dell’anno 1643 vedi il libro di Pier Giuliano Cecchi e Pier Carlo Marroni: “Le antiche porte di Barga – Il ponte di Borgo.” Polisportiva Valdilago Barga, Bandecchi e Vivaldi, Pontedera 2012.

 

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