Erica Piacenza: ecco la mia moda sostenibile

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BARGA – La barghigiana Erica Piacenza la passione per la moda c’è l’ha nel sangue e la sta coltivando da tanto; per questo per lei è stata una tappa importante anche la sfilata di moda che ha organizzato a Barga nei giorni scorsi, in occasione delle Piazzette e che, sul piazzale del Fosso, ha riscosso un grande successo. Un’occasione importante anche perché ha lanciato il suo personalissimo brand di moda, EP di Erica Piacenza,  il cui principale imperativo è la sostenibilità; il rispetto dell’ambiente anche nelle produzioni delle creazioni di moda.

Da sempre appassionata di moda, Erica ha iniziato il suo percorso di studi nel 2012, al Mita Academy, diventando Tecnico dello Sviluppo Prodotto Abbigliamento e Accessori, per poi specializzarsi al Polo Universitario di Prato in Fashion e Textile Designer, diventando una progettista del tessuto a tutto tondo. ​

Erica ha lavorato a Firenze per note aziende di calibro internazionale tra cui Gucci, Alexander McQueen, Dior e per noti terzisti toscani in campo tessile.

Con il suo brand sta approfondendo il concetto di ecodesign nel rispetto dell’ambiente, riscoprendo processi di sviluppo del prodotto tessile ricchi di artigianalità e tradizione.

E proprio questo ha proposto a Barga: la linea “Radici”, dieci capi unici, dunque non prodotti in serie, per non andare dunque a sovra produrre: abiti da donna in fibre naturali, ricamati a mano ed anche dipinti a mano in alcune occasioni dove tutto è legato al “naturale” anche gli stessi colori oltre che stoffe che sono di lino o cotone.

E’ il proseguo della filosofia del suo marchio finalizzata all’eco design: sostenibilità e riciclo. La sfilata di Barga ha proposto in particolare un vero e proprio progetto di economia circolare in chiave fashion: la rivisitazione di abiti prelevati dagli armadi della sua famiglia e non più utilizzati da tempo che sono stati rivisti, ripensati;  a cui è stata data nuova forma, nuova vita: ricamati, cuciti, tagliati e poi divenuti creativi abiti per ragazze.

“Il titolo della collezione non è scelto a caso – spiega Erica -: “Radici”, perché sono abiti delle famiglia, si preleva dalla storia delle proprie radici per produrre qualcosa di nuovo, ma a impatto praticamente zero.

Le radici si ritrovano anche nel fil rouge, nel filo rosso utilizzato per il ricamo, ma anche quale simbolo di legame con le persone care che non ci sono più”.

Non a caso la sfilata di Barga Erica l’ha dedicata al babbo Enrico, scomparso non molto tempo fa in un incidente stradale.

“Vorrei ringraziare nell’occasione – ha aggiunto – il Bar del Paolo Gas per avermi ospitata con la sfilata e le allieve della Dance Academy Silvia Deiana di Castelnuovo di Garfagnana per il contributo importante allo spettacolo, con la parte dedicata alla danza”

Sogni nel cassetto?

“Non solo far crescere il mio brand – ci risponde – ma creare un nuovo modello di impresa”

Erica infatti parallelamente a ciò sta lavorando assiduamente per creare una start up volta a riportare in auge la filiera tessile della canapa.

 

Commenti

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  1. Erica è una ragazza tenace. Seppure abbia iniziato il suo cammino, da sola e senza appoggi ha saputo sviluppare la resilienza che la porterà fra le stelle dell’imprenditoria della moda!❤️

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