“Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce”

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BARGA – Denunciare il male è necessario tanto quanto celebrare il bene e per questo chiedo che attraverso la testimonianza dei miei studenti e di Clémentine si possa dare una versione più corretta, rispetto al triste episodio riportato su un giornale di tiratura nazionale in data 8 Giugno 2022

Stamattina mi è sembrato doveroso dare voce agli studenti che hanno avuto il privilegio di incontrare Clémentine, sono pochi, perché io ho voluto che la voce di Clem fosse tutta per noi. Ho concesso questo privilegio a una sola classe del Liceo, ma a Settembre, le ho strappato la promessa di tornare. Purtroppo, al nostro incontro ne è seguito un altro, molto spiacevole, ma i due fatti non sono collegati. La stampa ha frainteso l’accaduto e ha mescolato le carte, dimenticando il bene che a scuola Clémentine ha dato e ricevuto e attribuendo erroneamente la responsabilità del gesto a studenti che lei aveva incontrato in mattinata. Non è così. Clémentine è stata fermata da due adolescenti (mai visti prima) in una zona del paese abbastanza distante dalla scuola e ha ricevuto “in dono” l’immagine di una donna accompagnata da segni osceni e razzisti.
I miei studenti, gli unici presenti all’incontro organizzato presso l’ISI Barga, ribadiscono la stima e la gratitudine e io mi unisco al loro coro, certa che celebrare il bene sia l’unica buona strada per superare (ma non dimenticare) il male di un gesto così osceno.

Ecco la loro testimonianza:

“A me l’incontro con la scrittrice Clementine Pacmogda ha trasmesso delle forti e belle emozioni, parto col dire che il discorso sulla famiglia mi ha toccato molto, mi è anche piaciuto il modo in cui parlava, ha raccontato le cose davvero bene, chi non ha vissuto una determinata situazione non potrebbe capire a pieno il significato di essa. Penso, come lei, che il genitore non deve essere per forza biologico per dimostrarti l’affetto e per non farti mancare nulla.”

“Clementine durante l’incontro ci ha parlato delle sua vita, questo racconto ci ha fatto pensare molto, lei è una donna davvero molto forte e coraggiosa. Abbiamo capito che bisogna apprezzare le piccole cose della vita di cui molte volte non ci rendiamo conto.
Alla luce del fatto successo in seguito riteniamo che sia stato un atto molto infantile e cattivo, cose che al giorno d’oggi non dovrebbero succedere”

“Quando Clementine sabato raccontava la sua storia mi ha trasmesso una grande forza, è una donna che ha vissuto cose più grandi di lei, ci ha fatto percepire il suo coraggio.
Con l’episodio accaduto poco dopo mi sono resa conto della mentalità delle persone, di come ancora l’Italia sia ancora così indietro rispetto all’accettare individui di altre etnie nella propria società. Non riesco ancora a capire come sia possibile, mi ha lasciato turbata e arrabbiata, il mondo deve cambiare.”

“Clémentine è una donna forte e molto determinata, la sua vita non è stata per niente facile, però nonostante tutto è sempre riuscita ad andare avanti e a superare tutte le difficoltà che le hanno ostacolato l’infanzia
Quando raccontava la sua vita ci ha toccato profondamente e abbiamo capito che ogni piccola cosa è importante; lei da piccola aveva solo un sogno, quello di studiare, ha fatto di tutto per riuscire a realizzarlo.
Stimiamo molto questa forte donna, tutti dovremmo prendere esempio da lei”

“L’incontro con Clementine è stato molto toccante. Nonostante il suo passato molto difficile ha avuto la forza e il coraggio di andare avanti con determinazione, e di raggiungere livelli di istruzione molto elevati. Durante l’incontro è riuscita a suscitare in noi tutte le sue emozioni ed in sole due ore è riuscita a farsi amare”

“L’incontro con Clementine avvenuto sabato 3 ci ha fatto conoscere una donna forte, brillante e coraggiosa protagonista di una vita difficile. Siamo venute a conoscenza di ciò che è avvenuto subito dopo il nostro incontro; ciò ci ha lasciato particolarmente turbati e arrabbiati e non ci spieghiamo come ancora oggi, nel 2022, possano accadere certi episodi razzisti, maschilisti e persino nazisti.”

Per completare il quadro e dare a chi legge una visione completa e chiara della bellezza del nostro incontro, voglio dare voce anche a Clémentine:

“L’incontro con gli studenti della classe 2C LES 2E LSU dell’ISI Barga è stato una delle cose che mi rimaranno nel cuore. Sono stati davvero concentrati e rimasti attaccati alle mie parole come mai ho visto. Qualcuno è stato talmente colpito che ha versato le lacrime. Anch’io mi sono commossa durante questo incontro. Ho trovato degli alunni che hanno saputo apprezzare un’esperienza di vita diversa dalla loro. La fine è stato un lo scambio di abbracci che non dimenticherò. I due ragazzi che ho incontrato dopo avere lasciato il gruppo di studenti erano estranei, non avevano niente a che fare con i ragazzi che mi hanno abbracciato prima, eravamo pochi e ci siamo guardati negli occhi. Credo sia giusto rettificare perché i ragazzi che ho avuto la fortuna di incontrare non si devono sentire male. Capisco che anche senza volerlo i fatti possono subire qualche deformazioni ma se abbiamo la possibilità di correggere lo dobbiamo fare.”

Grati della attenzione

Doris Bellomusto
docente ISI Barga
Studenti della classe 2C LES 2E LSU
Clémentine Pacmogda, scrittrice e docente. 

Commenti

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  1. Marziano Rossi


    E’ appena andata in onda su Radio Capital (ore 18:50 circa di giovedì 9 giugno) un’intervista alla Prof.ssa Clémentine Pacmogda che ha raccontato nei dettagli e col sorriso (si sentiva chiaramente anche se non si vedeva…) lo sgradevole episodio di cui si parla. La trasmissione si potrà riascoltare sul sito capital.it tra le puntate precedenti della rubrica TG Zero.

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