Gli incontri de La Giubba. La segnatrice, con Elena Magnani

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PIAZZA AL SERCHIO – Un romanzo, ambientato in Garfagnana, che ci trasporta nel periodo più buio e allo stesso tempo più lu­minoso della nostra storia, la Resistenza: questo lo sfondo del libro La segnatrice (Giunti Editore, Firenze, 2022), che verrà presentato per i Giovedì al Museo – Gli incontri de La Giubba il 21 aprile alle ore 21.00. Saranno presenti l’autrice Elena Magnani, in dialogo con Isabella Nicora, autrice di romanzi e libri per bambini, e Nicoletta Tanghèri, attrice, che leggerà alcuni passi del romanzo. L’evento, organizzato dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, è fruibile in modalità online prenotandosi al link: https://bit.ly/museoaprile22; sarà inoltre trasmesso in diretta da Radio Music Lab, web radio di Piazza al Serchio, sul sito: www.radiomusiclab.com  e tramite l’app: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.besh81.rml.

Siamo nel 1944, gli Alleati procedono verso il nord d’Italia e per i partigiani si tratta di resistere alle ultime rappresaglie tedesche. È quello che succede a Piazza al Serchio, dove si insedia una squadra di nazisti, mentre i giovani, nascosti nei boschi, tentano di sa­botarli. La loro arma segreta: Anna, occhi neri e vivaci, che è entrata a far parte della resistenza e si è infiltrata come spia nel co­mando tedesco locale. Il suo compito è in­graziarsi il tenente Matthias Von Bauer, un uomo indurito dalla guerra e da grandi de­lusioni, e passare informazioni ai compagni. Inizialmente Anna vorrebbe maldocchiarli tutti quei tedeschi arroganti, ma come Se­gnatrice deve solo praticare il bene. Da anni infatti, ogni Vigilia di Natale, la zia le tra­manda questa pratica segreta che permette ai prescelti di guarire corpi e anime attraver­so speciali gesti e preghiere. Solo chi ha un animo puro e sente dentro di sé il desiderio di curare e di aiutare il prossimo può portare avanti questa tradizione. Ma non è sempre così facile gestire questo dono, capire qual è il confine tra il bene e il male e non rompere un delicato equilibrio. Soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il fu­turo è più incerto che mai.

 

 

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