La Libellula sulla sentenza della lavoratrice allontanata dalla fabbrica perché non gradita

-

FORNACI –  Il Movimento La Libellula che tanto ha osteggiato in questi anni il progetto pirogassificatore di KME, interviene anche sulla recente sentenza del tribunale che ha ritenuto legittima la richiesta di KME di far allontanare la dipendente di una cooperativa dalla sua fabbrica in quanto persona non gradita.
La dipendente in questione, come hanno rilevato i sindacato ed in particolare la FIOM, leggendo la sentenza, era risultata non gradita per le sue opinioni ci9rca il progetto del piro. In suo difesa quindi il Movimento: “I timori che avevamo più volte espresso, mai chiariti da KME, hanno purtroppo trovato conferma da quanto riportato da un comunicato del sindacato FIOM: la dipendente di una cooperativa che opera all’interno di KME fu allontanata nel novembre 2020 dopo 20 anni di servizio dallo stabilimento grazie a una “clausola di non gradimento” motivata proprio dalla partecipazione alla nostra manifestazione del 13 ottobre 2020 contro la realizzazione del pirogassificatore.
Una manifestazione, è bene ribadirlo, non contro l’azienda, ma contro un singolo progetto che nulla ha a che fare con l’attività di produzione e trasformazione del rame; una manifestazione svoltasi pacificamente e nel pieno rispetto dell’art. 21 della Costituzione che sancisce la libertà di manifestazione del pensiero
Secondo la Libellula ciò che lascia davvero basiti è la riconosciuta possibilità di allontanare a proprio piacimento un lavoratore che si ritiene “non gradito” a causa della manifestazione pacifica di un’idea: “Quel che è certo è che la stessa azienda non avrebbe potuto licenziare un proprio dipendente per le medesime ragioni per cui ha allontanato, invece, la dipendente della cooperativa”
Per La Libellula questa storia non deve finire qui e si impegna ad aiutare concretamente la lavoratrice: “La incoraggiamo ad andare convintamente avanti nella sua battaglia; confidiamo anche che riceva un fortissimo appoggio anche dai suoi colleghi (presenti e passati) e dai sindacati (tutti!), dato che questo non può essere considerato un fatto locale e isolato, ma una lotta di civiltà che deve accomunare tutti coloro si ritengono far parte di un paese civile e avanzato”.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.