Daniele: “Insieme? Solo nell’interesse dei Cittadini”

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COREGLIA – Dal gruppo di opposizione al comune id coreglia riceviamo e pubblichiamo questa lunga presa di posizione:

 

22 settembre 2020 –  Coreglia, Daniele perde solo di 54 voti: “Orgoglioso del risultato”;
“Il primo commento – afferma – è un complimento a Remaschi e alla sua squadra, che ha vinto. Mi unisce un percorso di 30 anni e quindi va a lui e al suo gruppo il mio riconoscimento: 54 voti sono veramente una differenza minima e dispiace, ma sono orgoglioso del risultato portato a termine. Non ho vinto, ma ho “vinto” nell’aver messo insieme un gruppo di giovani che si spera saranno la futura classe politica di Coreglia, assieme ai giovani in lista con Remaschi”. “Io spero -conclude – che, così come affermai che sarei stato il sindaco di tutti e 12 i consiglieri, anche Remaschi raccolga queste parole e le faccia sue”.

30.12.2020 – Il Consiglio Comunale della svolta: dopo il consiglio comunale del 30 dicembre vi è qualcosa di più di una speranza, vi è la consapevolezza che a cento giorni dall’inizio del nuovo mandato amministrativo, il tempo trascorso non sia passato inutilmente. Sarà il prossimo futuro, a dire se è stato ben utilizzato da entrambe gli schieramenti che si sono confrontati in campagna elettorale, per ricercare convergenze su ciò che può unire rispetto a ciò che inevitabilmente può dividere”.

Una seduta quella del 30  dicembre, che gettò le basi, le condizioni politiche e relazionali per guardare con maggiore fiducia al futuro dell’amministrazione comunale coreglina. Testualmente il sindaco in Consiglio: ci siamo “annusati”, ci siamo parlati e, sperando di non esserci sbagliati, abbiamo intravisto più di una possibilità per ricercare insieme, soluzioni, progettualità, risposte.

“Insieme” dice Daniele,  è stato il leitmotiv della mia lista, il collante di varie anime civiche protese a migliorare la qualità della vita ai nostri concittadini, quindi perché non aprirci  all’ascolto ed al confronto?”.

Ricordo, prosegue Daniele, il  lungo, accorato e coinvolgente intervento del sindaco che,  a nome della sua maggioranza, invitò  tutto il Consiglio, ma in particolare la minoranza, ad un coinvolgimento paritario nel determinare assieme un pacchetto di misure da mettere in campo quale risposta, alle numerose problematiche covid 19 aperte sul territorio. Un invito che però andò oltre, nel senso che c’è la speranza che questo “laboratorio” possa, allargarsi ad una serie di punti strategici per la crescita e lo sviluppo del Comune, senza per questo ricercare a tutti i costi, su tutto l’unanimità”.

Di fronte a tempi difficili e i nostri lo sono, il senso di responsabilità ha prevalso: la mano tesa dalla maggioranza, ovvero da chi da solo ha i numeri e la forza per governare, ha fatto si  che istintivamente la nostra mano la stringesse, ne accettasse, senza alcun dubbio di buona fede, i propositi.

Aprile 2021, oggi: da più di tre mesi, oltre ad alcune importanti scelte determinate assieme in materia fiscale e sociale attinenti alla problematica covid 19, come gruppo di minoranza, abbiamo seguito intensamente l’attività amministrativa della maggioranza. Abbiamo frequentato assiduamente gli uffici ed il palazzo, non abbiamo incontrato ostacoli, reticenze, pregiudizi. Certamente non abbiamo preso parte alle decisioni, alle riunioni preparatorie ma, ne abbiamo seguito passo passo gli sviluppi. Tutto condivisibile? Certamente no, ma neppure ostacoli come dire “insormontabili” tali da minare la dialettica politica e la ricerca di percorsi sostenibili. Una cosa è evidente:

il periodo buio  che ha caratterizzato in  negativo la mancanza di ascolto, di condivisione, di rispetto, di confronto, di leadership del vertice della passata amministrazione, è un brutto ricordo spazzato via, almeno fino ad oggi,  senza se e senza ma dal sindaco Remaschi. Le parole “collaborazione” e “rispetto” sconosciute nello scarno vocabolario del sindaco uscente, hanno prepotentemente fatto luce sul medioevale rapporto relazionale  dal quale pareva impossibile uscirne fuori.  Anni bui, anni terribili, anni da dimenticare segnati da enorme inadeguatezza.

ricorda Taccini – in occasione  dell’insediamento, il nuovo sindaco ha pronunciato per la prima volta la parola “collaborazione”. Mai negli ultimi anni un episodio analogo!

Alla luce del sole dicevo, è tempo di fare un bilancio di questa esperienza, è tempo di capire se ci sono le condizioni per un percorso condiviso su obiettivi e programmi. Non un mescolone,  una confusione di ruoli, un gioco al ribasso. No, questo non ci interessa. Le elezioni le ha vinte Remaschi, con un programma sovrapponibile al nostro  ed una connotazione politica chiara. Noi eravamo, siamo e vogliamo rimanere civici, tuttavia crediamo che possano essere mature le condizioni per una condivisione di obiettivi strategici, da individuare e perseguire con unità di intenti e di energie. Qui sta la novità: persone intelligenti e capaci, nell’amministrare una Comunità,  possono lavorare per obiettivi  elevati ed ambiziosi: non c’è conflitto ideologico quando a prevalere è il bene pubblico. Quando si rappresenta, quasi in egual misura, la base elettorale, numericamente c’è chi ha vinto e chi ha perso ma, politicamente, maggiori sono  le responsabilità perché la gestione sia specchio di una compiuta democrazia. Credo che dopo un periodo di silenzio e di riflessione, fosse giusto fare il punto e perché no, aprire un dibattito anche fra i cittadini elettori.

 

 Giorgio Daniele, Matilde  Gambogi , Piero Taccini, Andrea Marchetti

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