Pietro Tallinucci e l’arciconfraternita di Misericordia di Barga (quarta parte)

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Seguendo dal precedente e terza parte di questa storia, vediamo di chiudere il discorso rimasto aperto circa il cimitero che la Misericordia avrebbe voluto costruire per i suoi iscritti.

Allora vediamo che nel gennaio 1881 siamo sempre alle prese con il cimitero, però,  le carte in tavola sono cambiate e siamo arrivati a un compromesso tra Misericordia e Comune di Barga. Il generico risultato raggiunto, da perfezionare, è diffuso dalla Misericordia a tutti i cittadini tramite un manifesto essenzialmente voluto e diretto a raccogliere offerte per la realizzazione pratica che poco dopo vedremo. Intanto leggiamo il manifesto e poi diremo cosa scaturì dall’accordo.

 

Avviso: La Rappresentanza Comunale di Barga rendendosi interprete di un vivo desiderio del paese decise di ampliare e migliorare il camposanto che da tutti si deplora, essere soverchiamente ristretto e negletto, ed inoltre stabilì di concedere in esso uno speciale riparto alla Confraternita di Misericordia.

Non avendo per altro questa i mezzi occorrenti per sistemare convenientemente la parte del camposanto che le verrà destinata con deliberato del 30 gennaio 1881.

Costituì una commissione dei sottoscritti con incarico di promuovere e raccogliere offerte allo scopo suindicato. In adempimento di tale incarico i sottoscritti avrebbero divisato di organizzare una fiera di beneficenza la quale dovrebbe aver luogo nel prossimo luglio.

Fu sempre bisogno e sentito dovere di ogni popolazione civile quello di onorare la memoria dei defunti rendendo meno triste e lugubre il luogo ove le loro ossa riposano, così i sottoscritti si augurano che il paese vorrà rispondere all’iniziativa della Confraternita di Misericordia, e quindi fanno appello all’intera cittadinanza perché voglia concorrere all’impianto della suddivisata fiera con oblazioni di oggetti e di denaro, significando che le note di sottoscrizione trovansi già aperte presso i sottoscritti e presso i collettori che dai medesimi verranno opportunamente e regolarmente autorizzati.

Barga lì 12 aprile 1881. Avv. Salvo Salvi presidente, Dott. Pietro Tallinucci, Corrieri Fabio, Colognori Odoardo, Gherardi Gherardo, Bonaccorsi Valentino.  

 

Quest’accordo tra Comune e Misericordia sanciva la riconosciuta importanza sociale della pia Istituzione, in pratica accolta in seno a un qualcosa di stretta spettanza comunale, quindi, seppure in parte, incamerandola e riconoscendole una parificata pubblica funzione, con ciò dimostrando che la politica locale aveva capito anche il grande disagio economico causato dalla forzata rinuncia delle sepolture agli Avelli, ma non furono solo queste due cose a dettare lo stesso accordo. Infatti, occorreva anche bypassare una terza eventualità e attentamente, forse la più importante come impatto sociale, consistita nell’evitare che si costruisse in Barga un secondo cimitero, sia pure in un grosso paese ma comunque non in una tale condizione di abitanti da giustificarne due e che nel futuro avrebbe certamente creato una divisione, perché la questione era troppo sentita da tutti, favorevoli e contrari.  Allora, come si è visto, ci fu un accordo tra le due entità che poi, per sommi capi, è quella che ancora oggi regola i rapporti tra le due istituzioni e che vide la Misericordia nella condizione di:

  • Accettare un ampio quadro di terreno al cimitero dedicato espressamente alla Misericordia per le sepolture dei confratelli.
  • Possibilità futura di una concessione alla Misericordia di aree all’interno del cimitero per costruirvi Edicole (delle cappelle in superficie con parte interrata, le attuali gallerie), comunicanti tra loro, per le sepolture distinte in forni (Oggi tali strutture costruite dalla Misericordia assommano a più di dieci: quasi tutte, cui dal 2017 si è aggiunta una chiesetta dedicata alla Madonna Addolorata nella parte nuova del cimitero).

Con quanto detto mi pare che si possa dire che parte del merito di quest’attuale buona funzione della Misericordia che si svolge all’interno del cimitero di Barga, spetta anche al Dott. Pietro Tallinucci che in quel 1881 arrivò a chiudere una questione spinosa i cui positivi risultati si stanno sviluppando da più di centotrenta anni e che Dio aiuti a continuarla!

 

Andando avanti nel nostro excursus, passati solo tre anni, eccoci a un manifesto della Misericordia che ci fa capire che il Dott. Pietro Tallinucci non è più e con una successiva delibera del magistrato di passare a nuova elezione di un Governatore e la scelta cadrà sul nome del suo fido Egisto Piacentini, che nel 1880 non volle fargli lo sgarbo, seppur eletto, di subentrargli a governatore per il successivo 1881.

Questo il testo del manifesto la cui immagine apre il presente articolo.

 

Arciconfraternita di Misericordia in Barga

Alle ore 10 di sera del 16 corrente, la nostra Arciconfraternita fu colpita da irreparabile perdita

il Dott. PIETRO Tallinucci

Uno dei fondatori, il più strenuo sostenitore di questa istituzione della quale era Governatore e gli fu affezionatissimo e largo di soccorsi e di consigli non è più.

Morte crudele gelosa di tanto affetto ce lo ha rapito dopo breve malattia.

Fratelli !

Accorrete numerosi ad accompagnarlo all’ultima dimora dando così un attestato solenne ed una prova di affetto a Colui che tanto bene ha fatto per questa istituzione.

Il trasporto avrà luogo domani alle 2 pom.

Barga 17 novembre 1884

Il Vice Governatore, Egisto Piacentini.

 

La morte del Dottor Tallinucci colpì profondamente tutto il paese, oggi la Città di Barga, tutto il suo Comune ed anche nei paesi vicini e lontani tanto fu lo sconforto per la perdita di una simile personalità nel campo medico e di grande umanità, cui un po’ tutti avevano fatto ricorso o direttamente al suo studio o all’Ospedale San Francesco, sempre traendone sollievo e in tantissimi casi la ritrovata salute. Il giornale dell’amico Pietro Groppi, L’Eco del Serchio, scriveva che era morto “un uomo che visse per l’umanità”. Al cimitero urbano ci fu l’elogio funebre del dott. Luigi Stagi delegato scolastico del Mandamento di Barga e del fratello commilitone garibaldino avvocato Salvo Salvi. I due ebbero parole di un denso significato da cui trarremo il fine al racconto per poi passare con il prossimo e ultimo articolo alle onoranze di Barga al Dottor Tallinucci.

 

Oggi siamo qui a ricordarlo, alla sua Misericordia, in questa sede che lo vide animato di tanta e grande volontà. Chissà se in una carezzata virtualità Lui non sia qui accanto a me a leggere cosa scrivo? Mi piace pensarlo e allora, perdona la confidenza del tu se ti dico caro Pietro e poi se ti ricorderò il funerale.

 

Allora, ora saprai che tutta Barga venne alla tua casa in via del Pretorio, oggi alla piazzetta Tallinucci, per associarti in Duomo, a quella chiesa che dalle tue finestre vedevi ogni giorno? Era il pomeriggio del 18 novembre 1884 e un corteo lungo e riconoscente ti scortò passando di fianco al Conservatorio di Santa Elisabetta e poi sfilando di fronte alla casa abbrunata dell’amico Salvo Salvi, iniziando a salire su al Duomo e da lassù a rivedere ancora i panorami che amasti e che come per loro erano anche i tuoi, ora rivisti tra un lento battito di una campana. Mesta la funzione e dopo, nel novembre già oltre alla metà, il corteo funebre si ricompose e scendesti la “scalaccia”, con i tanti confratelli dell’Arciconfraternita di Misericordia, chi incappato altri solo presenti. Poi arrivasti a passare anche davanti a questa chiesa di San Felice parata a lutto. Poi, ancora giù fino alla Porta Macchiaia, dove dal monte Omo veniva come un saluto, dell’Appennino la sua brezza, e da qui per tutta la via di Mezzo all’altra Porta, la Reale e poi giù tra un mare di gente verso Sigliari. Laggiù al cimitero il tuo amico dott. Luigi Stagi, notevolmente commosso, ti commemorò dicendo, che sulla tua bandiera, sventolata per un’intera vita, c’era scritto: Libertà – Umanità – Progresso e non la piegasti mai!  Disse ancora che fosti caritatevole e vivesti per i tuoi simili. Dividesti la tua mensa con l’operaio e il povero e sovvenisti l’uno e l’altro con denari … li consigliasti e consolasti sempre con la tua costante e sincera amicizia. … Seguisti da vicino il leggendario Duce dei Mille … ne fosti amico … e piangendo a Luigi Stagi raccontasti che gli avevi stretto anche la mano … Poi … Che la morte del grande di Caprera ti colpì in maniera inenarrabile – dicesti tra il pianto che era morta la più grande figura dell’Italia moderna (3). Disse ancora il tuo amico Stagi che si deve a te se fra pochi giorni di allora Barga vedrà un monumento per eternare degnamente la memoria di quel grande. (4) … Finendo il suo dire ti disse: Addio Pietro! Non ti dimenticare … del tuo infelice collega … che ti chiuse gli occhi e che ti diede l’ultimo bacio. E laggiù al cimitero ti dette anche l’ultimo saluto con un: Collega addio!

 

Dopo lo Stagi fu la volta di Salvo, il fratello commilitone, e anche lui disse tanto di te e soprattutto del tuo amore per questa istituzione: la Misericordia. Disse che fosti zelante Governatore, istituzione che per sentimento di carità fu tua, con fraterno affetto di ogni umana sofferenza e che nel paese eri sempre il primo in ogni nobile opera benefica. (5)

 

Termino Pietro queste mie note con il leggere cosa sta scritto su questi libri di memorie della Misericordia e che parlano di te nel momento di deliberare un contributo per il tuo monumento:

Considerato i grandi sacrifici che detto Dott. Tallinucci ha fatto per il vantaggio di quest’Arciconfraternita, sia col prestarsi indefessamente nelle opere di carità, sia col sovvenire di denari e oggetti quando si trovava in critiche circostanze, l’Arciconfraternita delibera … e oggi ti dice semplicemente: grazie Pietro!

 

Con il prossimo articolo ricorderemo cosa fu fatto a Barga affinché rimanesse viva tra i suoi concittadini la memoria e l’esempio di vita di questo santo laico.

 

(3) Alla morte di Garibaldi che avvenne il 2 giugno 1882 si formò in Barga un Comitato Onoranze a cui non poteva mancare il Dott. Pietro Tallinucci, anzi ne fu il promotore. Uno dei primi interessati, ovviamente, fu il deputato al Parlamento Italiano Antonio Mordini, cui il Dottore scrisse in nome del Comitato una lettera in data 15 luglio 1882. (Inventario Storico Risorgimentale Antonio Mordini. M. P. Baroncelli; Fondazione Ricci Barga; Lucca 2009)

Dal necrologio che trovi citato alla nota (5), si estrapola quanto disse di questa memoria a Garibaldi il Dott. Luigi Stagi: Barga deve al dott. Tallinucci, se fra pochi giorni vedrà sorgere un monumento per eternare degnamente la memoria di quel grande, la di cui gloria contendono i due mondi. La fine del progetto però avvenne dopo la morte del Dottore, nel 1885, e purtroppo non fece a tempo a vederne il risultato e più che altro a contribuire a celebrarlo, il compito fu svolto dal Mordini. Di Mordini va detto che fu iscritto alla Misericordia di Barga dal 1872, anno della morte della moglie Amalia Cecchini, sino alla morte che avvenne l’anno 1902, beneficiandola nel suo testamento con £ 500.

 

(4) Per altro possiamo dire che la fede politica del Dott. Tallinucci fu sempre repubblicana e ben dritta poi in Garibaldi. Tutto non fu facile, sia a lui come anche al fratello Gaetano, i cui nomi furono scritti nel libro nero del Ministero dell’Interno, perché ritenuti personaggi pericolosi per il Regno d’Italia, quindi da tenersi sott’occhio. Particolarmente dura si fece la lotta quando i due fratelli portarono la Fratellanza Artigiana di Barga, nata l’anno 1862, ad avere quale presidente onorario Giuseppe Garibaldi, causa di una feroce assemblea della stessa Fratellanza dell’anno 1863. Questa si svolse con la presenza dei Carabinieri e del Pretore, perché si previde che gli animi fossero per prendere fuoco con estrema facilità e fu così, arrivando quasi alla rissa. Secondo i presenti reazionari, che cercavano a tutti i costi di ribaltare la Fratellanza, tale presidenza onoraria doveva essere cambiata con il Re Vittorio Emanuele II, questo secondo una prassi voluta così nel Regno e che il simbolo massonico fosse tolto dallo stendardo. La dirigenza della Fratellanza, specialmente il suo presidente dott. Pietro Tallinucci, fu irremovibile e non si smosse dalla decisione, ma per cercare di calmare le acque fu proposto un deliberato di fiducia nel Re e nel Regno e così rimasero tali la nomina a Garibaldi e l’occhio di Dio nel triangolo. (Per altre informazioni vedi: Giornale di Barga, n. 839; ottobre 2020: Sara Moscardini, La Fratellanza Bargea.)

 

(5) Note tratte dall’opuscolo: Discorsi pronunziati al camposanto la sera del 18 novembre sulla salma del Dott. Pietro Tallinucci dal Dott. Luigi Stagi e Cav. Avv. Salvo Salvi.

 

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