Attività sportiva calcistica e Covid 19: una petizione discutibile.

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“Una testata sportiva online ha ospitato  una petizione di critica sulla sospensione delle attività sportive, a dir poco discutibile e poco trasparente per chi l’ha promossa e per  quello che vuole difendere.”

Lo dice Marco Scaltritti, vice presidente della società calcistica Valle del Serchio settore giovanile e addetto stampa del Ghiviborgo, ma in questo caso con uno sfogo a titolo personale.

“Vengo alla sostanza della petizione che considero profondamente negativa sia come cittadino sia come dirigente del movimento calcistico dilettantistico.

Come si fa a criticare le decisioni delle Istituzioni volte a garantire il bene primario della salute di aver sospeso le attività competitive di fronte alla forte ripresa dei contagi del virus Covid 19?

Mi sembra ovvio che per la nostra responsabilità sociale di dirigenti sia necessario riflettere che forse e meglio sospendere e riaprire quando le condizioni dei contagi saranno ridotte.

Forse, anzi, dovremo forse autocriticarci perché questa estate, compreso io stesso, abbiamo voluto  e forzato sulle istituzioni per riaprire.

Ha fatto bene il nuovo presidente della Regione Eugenio Giani a sospendere i campionati fino al 14 novembre.

Chi ha elaborato questo documento invece non vede quello che sta succedendo nella diffusione del virus, o sta con i negazionisti o con quelli che vanno a far casino nelle piazze.

Chi ha scritto questo testo non comprende le ansie e le paure delle famiglie dei genitori e dei nonni, io non voglio certamente fare dell’allarmismo e strumentalizzare la situazione sanitaria, ma bisogna essere seri e responsabili, e non vedere la realtà vuol dire essere fuori dallo spazio e dal tempo o tutelare interessi diversi dalla salute.

Non possiamo noi dirigenti neanche mettere in contrapposizione le questioni economiche a cui certamente ci siamo esposti (sia le società, sia le famiglie) con il diritto primario della tutela della salute.

Se l’intento dei promotori sconosciuti era di aprire un confronto con le istituzioni perché vengano incontro alle società al fine di ristorare i sacrifici economici fatti, hanno sbagliato strada:  solo se siamo noi per responsabilità sociale che chiediamo con umiltà la sospensione comprendendo l’interesse generale e sociale, si può avere le carte in regola per chiedere ed essere credibili nel confronto con le istituzioni Nazionali e Regionali.

Con le contrapposizioni non si costruisce nulla e credo, invece, che il movimento e il mondo dilettantistico attraverso i suoi organi di rappresentanza, Comitato Regionale LND, debbano chiedere al nuovo Presidente della Regione Eugenio Giani, che si è anche tenuto la delega allo sport per la sua conoscenza del settore e per la sua sensibilità umana, un confronto; che possa essere aperto e trovare soluzioni positive per lo sport e per i nostri giovani calciatori.”

 

Marco Scaltritti

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