Al comando della nave scuola Palinuro c’è il comandante Antonio Strina

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BARGA- Il barghigjano Antonio Strina è,come già annunciato nel mese di agosto, il nuovo Comandante della nave scuola a vela Palinuro ed è già in mare, nel suo nuovo incarico, dal 24 settembre scorso. In tale data, come riporta il sito della Marina Militare, la Palinuro  ha lasciato il porto di La Spezia per un’attività addestrativa in mare che l fino in Mar Adriatico. La nave scuola Palinuro ha ripreso  l’attività dopo un’importante sosta lavori.

La goletta della Marina, dopo aver navigato nel Mar Tirreno, ha attraversato lo stretto di Messina per giungere a Trieste, in occasione della 52esima edizione della Barcolana, in corso fino all’11 ottobre; evento sportivo noto come la regata più grande del mondo.

A seguire, in fase di rientro, toccherà alcuni porti dell’Adriatico per poi fare ritorno a La Spezia all’inizio del prossimo mese di novembre.

Nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza legati al contrasto della diffusione del COVID-19, il Palinuro non sarà aperto al pubblico durante le sue soste in porto. Sarà tuttavia visibile in ogni possibile occasione di passaggio ravvicinato nei luoghi di particolare interesse della costa del nostro amato Paese.

Poco importa per noi  che siamo di Barga e di questa Valle del Serchio: il solo sapere che il comandante è uno di questa terra,è già motivo di soddisfazione ed orgoglio.

 

 

Il Palinuro è una “Nave Goletta”. Il termine indica che la nave è armata con tre alberi di cui quello prodiero, detto trinchetto, è armato con vele quadre, mentre gli alberi di maestra e di mezzana sono armati con vele di taglio (rande, frecce e vele di strallo). A questi alberi si aggiunge il bompresso, un quarto albero che sporge quasi orizzontalmente dall’estremità prodiera, anch’esso armato con vele di taglio (fiocchi). La superficie velica complessiva è di circa 1.000 mq., distribuiti su quindici vele. L’altezza degli alberi sul livello del mare è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e di 30 metri per l’albero di mezzana.

Lo scafo, così come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è suddiviso in tre ponti. Sotto il ponte principale (detto di coperta) sono ubicati i locali di vita dell’equipaggio e degli Allievi, mentre sopra sono collocate le sovrastrutture del castello prodiero e del cassero poppiero. Sul cassero, all’estrema poppa, è situata la Plancia di Comando, invece al suo interno sono ubicati gli alloggi e i locali di vita degli Ufficiali e dei Sottufficiali, la cucina e il forno.

Nave Palinuro svolge due compiti principali: offrire il supporto necessario alla formazione degli Allievi Sottufficiali e contribuire alla proiezione d’immagine della Marina Militare. Il primo obiettivo si realizza durante le campagne d’istruzione annuali, quando a bordo della nave imbarcano, in aggiunta all’equipaggio, gli Allievi della Scuola Sottufficiali di Taranto (Mariscuola Taranto). In questa occasione gli Allievi Marescialli affrontano diverse settimane di navigazione, per molti di loro si tratta della prima esperienza d’imbarco durante la quale sono sottoposti ad un intenso programma di formazione nel settore marinaresco, della sicurezza, condotta della navigazione e nell’ambito etico-militare.

Il contributo promozionale e di proiezione d’immagine della Marina Militare si manifesta principalmente durante le soste nei porti nazionali ed esteri, durante le quali la Nave testimonia verso la popolazione e le Autorità locali le più antiche tradizioni della marineria italiana.

Il motto di Nave Palinuro è “Faventibus Ventis”, “Con il favore dei venti”.

Il suo porto di assegnazione è La Maddalena. (source)

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