Ciao Roberto, conoscendo le tue idee so che non avresti voluto prolungare ulteriormente la tua vita degli ultimi giorni, ma la perdita di un amico è sempre e comunque un dolore molto forte. Come tutti quelli, e sono tanti, che ti hanno conosciuto e stimato avrei voluto darti l’ultimo saluto in un modo migliore, ma sicuramente le rigorose misure di emergenza sanitaria che non ci permettono di accompagnarti per l’ultima volta sarebbero state ampiamente condivise anche da te che come veterinario sei sempre stato molto rigoroso nella lotta alle malattie infettive.
Non potendo farlo in altro modo, io e gli amici e colleghi veterinari ti salutiamo con questo ricordo.
Il Dott. Roberto Andreotti era nato a Bagni di Lucca il 29.04.1927 e dopo avere frequentato il liceo classico Machiavelli di Lucca, ben noto a quei tempi per la complessità dei suoi studi e la severità degli insegnanti, si era laureato a pieni voti in medicina veterinaria seguendo le orme del padre, veterinario condotto nel comune di Bagni di Lucca.
Dopo aver esercitato per diversi anni e con notevole successo la libera professione in una ampia zona che andava dalla media valle del Serchio all’Abetone, territorio che percorreva instancabilmente, prima a cavallo della sua lambretta e successivamente con la FIAT 600, nel 1963 vinse il concorso di veterinario condotto nel Consorzio veterinario di Barga e Coreglia, che a quel tempo aveva un discreto patrimonio zootecnico distribuito in una notevole quantità di aziende di piccole dimensioni.
Per la cordialità del suo carattere Roberto si inserì rapidamente nella comunità barghigiana, ma soprattutto furono subito apprezzate le sue capacità professionali e la sua disponibilità a intervenire a qualsiasi ora e in qualsiasi condizione atmosferica per far fronte alle urgenze nelle aziende, anche delle zone montane dove a quei tempi si doveva ancora arrivare a piedi.
Io ho conosciuto Roberto quando ero all’ultimo anno di liceo e lui veniva a curare gli animali nella nostra azienda familiare. Diventammo amici e la mia scelta successiva di iscrivermi alla Facoltà di Medicina Veterinaria fu determinata anche dall‘influenza che su di me ebbe la sua personalità.
In seguito, durante i miei ultimi anni degli studi universitari, la nostra amicizia è proseguita perché, nel periodo estivo, Roberto mi portava con sé durante le visite, le ispezioni ai macelli e agli impianti di produzione di alimenti di origine animale, e durante le vaccinazioni e i controlli della campagna di eradicazione di due pericolose zoonosi: brucellosi e tubercolosi; tutte attività che eseguiva con competenza e massimo scrupolo avendo ben chiara la missione del veterinario in difesa della salute degli animali e dell’uomo.
Una delle cose che mi furono dette quando mi iscrissi alla Facoltà di Veterinaria era che, qualora una volta laureato avessi svolto la professione in campagna, soprattutto in campo ostetrico-ginecologico, avrei quasi sicuramente contratto la brucellosi. Ebbene, dopo la laurea, per alcuni anni le mie esperienze professionali le feci proprio collaborando o sostituendo Roberto nell’area della sua condotta e, grazie allo scrupolo con il quale lui eseguiva la profilassi, non solo io rimasi assolutamente indenne da questa malattia, ma potei constatare che, mentre la brucellosi nei ruminanti era ancora presente in molte zone della nostra provincia e della nostra regione, nelle aree controllate da Roberto era già stata da tempo eradicata.
Queste esperienze sull‘importanza del controllo delle malattie infettive trasmissibili dagli animali all’uomo, che Roberto mi ha fatto vivere sul campo, mi sono state poi molto utili anche nella carriera accademica come infettivologo veterinario.
Credo inoltre che Roberto, con la sua attività di assistenza veterinaria efficiente e capillare, abbia dato un suo contributo a rallentare quel fenomeno di chiusura delle piccole aziende, che a quel tempo ancora svolgevano un ruolo economico importante nell’economia di piccola scala delle nostre zone e che ora per certi versi rimpiangiamo.
Coloro che hanno avuto la fortuna di stare vicino a Roberto hanno potuto apprezzare anche le sue qualità umane. Gioviale, corretto, generoso, disponibile verso tutti, era sempre pronto a mettere a disposizione in modo disinteressato le sue conoscenze. Così, per molti giovani veterinari che hanno svolto la loro attività in Garfagnana e media valle del Serchio è stato un maestro e un punto di riferimento per competenza ed etica professionale. Roberto aveva un gran rispetto del lavoro degli altri, anche quando si trattava di lavori umili e, fedele alla missione di essere il veterinario di tutti, metteva lo stesso scrupolo nella cura degli animali dell’Azienda Marcucci come nella cura degli animali degli allevatori più poveri, anche quando la parcella poteva essere solo una forma di formaggio.
Per diversi anni è stato Presidente dell’Ordine dei Veterinari della Provincia di Lucca e, con l’abolizione delle condotte e l’istituzione del sistema sanitario nazionale, ha continuato la sua carriera nell‘Azienda USL n°5 della media valle del Serchio, fino ad arrivare all’incarico di responsabile dei servizi veterinari. Anche in questa attività si è distinto come una persona umana e cordiale e come un professionista competente, corretto e rigoroso nel rispetto delle regole, oltre che sempre disponibile a collaborare con l’Università in ricerche applicative sul territorio USL e in attività didattiche di campo.
Ancora da pensionato, fino a quando le sue condizioni di salute glielo hanno permesso, ha continuato a essere un punto di riferimento per diversi giovani veterinari, compreso il figlio Gianluca che ha intrapreso con successo la professione veterinaria continuando la tradizione di famiglia.
In questo triste momento noi amici veterinari lo ricordiamo con stima, affetto e profonda gratitudine, ritenendo che la sua vita professionale sia un bell’esempio per le attuali e future generazioni di veterinari.
La nostra vicinanza e le nostre condoglianze vanno alla moglie Annamaria, ai figli Gianluca e Maresa, ai nipoti e a tutti i parenti.
Tag: roberto andreotti, veterinari
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