Toscana 2030: integrazione totale tra treni, bus e piste ciclabili e trasporto merci su rotaia. Così lo scenario di Stefano Baccelli per il piano regionale della mobilità

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440 nuovi pullman per il trasporto locale che diventeranno 2100 una volta definita la nuova gara, 20 milioni di euro per la messa in sicurezza della Lucca-Aula e circa 430milioni di euro di investimento per il raddoppio ferroviario Lucca-Pistoia. Sono alcuni degli investimenti che la Regione Toscana ha fatto negli ultimi 5 anni sul trasporto pubblico e ferroviario, con l’obiettivo di rendere queste forme di mobilità sempre più efficienti e comode per i cittadini. Sono stati poi investiti un milione e 400mila euro per la sicurezza ferroviaria intesa come prevenzione e repressione di episodi di microcriminalità a tutela dei viaggiatori.

A snocciolare questi risultati è consigliere regionale e presidente della commissione mobilità, ambiente, infrastrutture e trasporti della Regione Toscana, Stefano Baccelli, nella presentazione del Piano regionale integrato della mobilità.

“Dal dire al fare, questo era il titolo/obiettivo del Piano e direi che siamo stati coerenti con quello che era il proposito iniziale – spiega Baccelli -. Nel documento ripercorriamo gli investimenti, le scelte e le risorse messe a disposizione in questi 5 anni e tracciamo una linea-guida generale di quello che deve essere il futuro, per andare sempre più verso una regione ecosostenibile e a impatto ambientale davvero contenuto. Tutto parte dalle infrastrutture e dalla possibilità di rendere appetibile il servizio pubblico ai cittadini. Tanti gli investimenti realizzati: sulla sicurezza e sulle linee ferroviarie con i 20 milioni di euro per la Lucca-Aulla e i 430milioni per il raddoppio Lucca-Pistoia; sulla flotta, con i nuovi treni Swing sempre sulla Lucca-Aulla e tanti altri in altre zone della Regione; progetti per la sicurezza e la video-sorveglianza per un milione e 400mila euro. Stessa attenzione per il trasporto pubblico locale, anche se è ancora pendente l’affidamento della nuova gara, situazione che speriamo di risolvere il prossimo 10 ottobre. Nonostante questo, però, in questi 5 anni abbiamo investito molto nell’ammodernamento del parco mezzi con 440 nuovi bus, che diventeranno 2100 una volta affidata la gara, con un rinnovamento di oltre il 70 per cento della flotta. Tante altre risorse, inoltre, sono state destinate ai progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’installazione di paline intelligenti”.

Guardando al futuro, la prospettiva si muove su due sfide principali: garantire una completa integrazione tra treno, trasporto pubblico locale e mobilità ciclabile; mettere a sistema investimenti strutturali per utilizzare il trasporto ferroviario nel trasporto delle merci. “Sono due sfide ambientali che guardano al futuro e che dobbiamo adottare come obiettivi insostituibili da qui al 2030 – conclude Baccelli -. La completa integrazione tra treno e autobus avviene anche con la creazione di biglietti unici e con altre azioni concrete che rendano sempre più semplice e conveniente l’utilizzo del trasporto ferroviario e pubblico. Dobbiamo inoltre compiere un ulteriore salto di qualità rispetto all’utilizzo della ferrovia per il trasporto delle merci: questo garantirebbe un vantaggio competitivo notevole per le nostre imprese. Pensiamo alle possibilità di sviluppo del porto di Livorno, non solo come porto della Toscana, ma come porto del Mediterraneo, in un’ottica di continui collegamenti con i distretti produttivi regionali. Due sfide che guardano al futuro e che vanno nella direzione di una mobilità, dei cittadini e delle merci, collettiva, pubblica e sostenibile, alternativa valida e concreta all’utilizzo tradizionale dei mezzi privati e al trasporto delle merci solo ed esclusivamente su gomma”.

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