ArtCache, l’arte nascosta di Barga

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Per la sua tesi di laurea, il dottor Carlo Feniello ha realizzato una guida interattiva per turisti culturali: ArtCache l’arte nascosta di Barga. La sua laurea solo pochi giorni fa. Carlo ha ottenuto il massimo dei voti, 110 con lode e soprattutto ha realizzato con la sua tesi un progetto interessantissimo per Barga. Andiamolo a scoprire con questa intervista.

Ne è passato di tempo da quando i computer venivano utilizzati esclusivamente per fare calcoli complicati all’interno di grandi laboratori. Da diversi anni, la sequenza di 1 e 0 del mondo digitale attraversa la nostra vita e ci segue ovunque nel nostro inseparabile dispositivo mobile che chiamare telefono ormai è riduttivo, vista la varietà dei modi un cui lo usiamo e la mole di dati che contiene.
È nata quindi l’esigenza di percorsi di studio in grado di formare figure professionali capaci di far fruttare queste potenzialità, fornendo materiale di valore per le nuove possibilità di fruizione ormai alla portata di tutti.
L’Università di Pisa ha risposto con l’istituzione del corso di laurea in Informatica umanistica, nuovo ed unico in Italia: “Gli studenti da un lato acquisiscono una formazione umanistica, dall’altro imparano a padroneggiare professionalmente gli strumenti informatici pertinenti al trattamento di contenuti culturali. L’unione delle due aree disciplinari, umanistica e informatica, è finalizzata alla creazione di professionalità composite e flessibili, che hanno familiarità con i contenuti umanistici, sono capaci di trattarli in forma digitale e sanno comunicarli tramite la Rete, i prodotti multimediali e l’e-learning”.
Il primo umanista informatico del nostro comune (ma si accettano precisazioni) è Carlo Feniello, laureatosi con 110 e lode presso l’ateneo pisano il 16 novembre 2017. Per la sua tesi, Carlo ha sviluppato una applicazione chiamata ArtCache. In estrema sintesi, una sorta di guida all’arte nascosta di Barga: il nome deriva appunto dalla parola inglese “art” (arte) e da quella francese “caché” (nascosta).

Volendo sapere come è nata l’idea e per capire qualcosa in più su ArtCache, abbiamo contattato direttamente Carlo che ci ha cortesemente risposto:

“Mi è sempre piaciuto, quando non sono a lavoro, passare del tempo in Barga Vecchia; osservando l’esperienza dei turisti, ho avuto l’impressione che a volte si perdessero qualcosa del nostro patrimonio per mancanza di informazioni chiare e a portata di mano. Penso ad esempio alle terre robbiane conservate in San Francesco: se uno sa già che sono lì, probabilmente andrà a vederle, ma se non ne è a conoscenza tornerà a casa senza aver visto un pezzo importante di Barga.
Considerato che dovevo preparare la tesi di laurea e che mi sarebbe piaciuto costruire un qualcosa di duraturo invece di fare un lavoro finalizzato soltanto alla discussione della tesi, ho pensato così di sviluppare un’applicazione nell’ambito del turismo culturale, un termine molto ampio che comprende tutti quei movimenti turistici finalizzati a scoprire l’identità e la cultura di un luogo; nel mio caso ho deciso di concentrarmi sul patrimonio storico e artistico.
Così è nata ArtCache: una guida interattiva a chiese, opere d’arte ed edifici storici del nostro territorio”.

Perché parli di “arte nascosta”?

“Il termine “nascosta” in questo caso ha un doppio significato: da una parte perché non è manifesta, cioè non è così facile da incontrare se già non ne conosci l’esistenza, dall’altra perché se non hai sufficienti informazioni in merito, probabilmente non sarai in grado di coglierne l’importanza e la bellezza”.

Hai scoperto qualcosa di nuovo anche tu durante la realizzazione di ArtCache e ti ha aiutato qualcuno in questo senso?

“Sicuramente anch’io ho scoperto tanto che non conoscevo, come ad esempio tanti dipinti contenuti nelle chiese dell’Annunziata e di San Felice.
Fortunatamente ho potuto contare sulla collaborazione di molti, a cominciare da Keane che con il suo progetto iBarga è stato un precursore sulla strada intrapresa da ArtCache, anche se poi per il mio lavoro ho preferito slegarmi da qualsiasi elemento materiale (come le mattonelle con i codici QR) e affidarmi totalmente al mondo digitale. Per la parte bibliografica, l’altra gamba su cui poggia l’applicazione insieme all’informatica, mi ha aiutato moltissimo la presidente della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese Sara Moscardini, oltre alla gentilissima bibliotecaria Maria Elisa Caproni, sempre pronta a tirare fuori per me libri che probabilmente risposavano da anni nel loro scaffale, e infine lo storico locale Pier Giuliano Cecchi. A tutti loro va la mia gratitudine”.

Come funziona nel dettaglio ArtCache?

“È piuttosto semplice: collegandosi all’indirizzo www.artcachebarga.it da computer, tablet o telefono cellulare, appare una mappa con i vari punti di interesse, contrassegnati da un’icona diversa a seconda del tipo: chiese, edifici civili, infrastrutture, musei o opere d’arte.
C’è poi un pulsante per restringere la ricerca ad una categoria specifica ed un altro per avere indicazioni su come raggiungere la meta che sfrutta la capacità di geolocalizzazione del dispositivo: il tuo telefono sa dove sei e ti indica la strada.
Volendo fare qualcosa per aiutare il turismo culturale, ho preferito lasciare tutto libero e a disposizione di tutti: l’applicazione è totalmente gratuita e non c’è bisogno di nessuna registrazione, basta andare su www.artcachebarga.it.

E adesso? Lavoro finito?

“Tutt’altro. Lo sviluppo di ArtCache non è completo e può crescere in svariate direzioni.
Ad esempio, su input della Pro Loco Barga che da subito ha creduto nel progetto e mi ha sostenuto, sto vagliando la possibilità di aggiungere un calendario degli eventi culturali, sempre nell’ottica di agevolare il turista.
Poi sto facendo una serie di test per verificare e continuare a migliorare l’usabilità dell’applicazione”.

A breve tempo dalla laurea, quindi, è proprio il caso di dire che gli esami non finiscono mai.
Da parte nostra, non resta che rinnovare le congratulazioni al dottor Feniello ed augurargli di riuscire presto ad impiegare le competenze acquisite nel campo del turismo culturale, un ambito decisamente bisognoso di professionisti qualificati nel nostro territorio.

 

(Nella foto Carlo con lo zio Biagio subito dopo la laurea)

 

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