aSsenza, dove la disabilità diventa invisibile e parla l’Arte. Appuntamento all’Alfieri

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CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – Al teatro Alfieri di scena il 7 ottobre (ore 21), “ASSENZA – Nuova essenza”, spettacolo della compagnia InOltre che propone Danza, Musica e Teatro e dove la disabilità diventa invisibile e a parlare è solo l’Arte
Lo spettacolo vede riuniti insieme quattro danzatori e cinque musicisti, non importa se uno di loro non può camminare, non importa se uno di loro può suonare il pianoforte con la sola mano
sinistra… quello che conta è l’energia delle arti unite.
In scena Giancarlo Aquilini, Silvia Bertoluzza, Irene Calamosca, Anna Pia Capurso, Ivan Di Dia, Angela Di Gregorio, Emma Iannotta, Nicoletta Tinti, Daniele Del Bandecca.
La compagnia InOltre si compone di 12 persone fra artisti e tecnici; lo spettacolo intero dura circa 50 minuti.

 

La Compagnia InOltre nasce nel 2015 dalla volontà di Silvia Bertoluzza e Nicoletta Tinti come gruppo di danzatori e musicisti riuniti insieme per lavorare ad un progetto comune. L’organico si compone di quattro danzatori: Nicoletta Tinti, Silvia Bertoluzza, Daniele Del Bandecca, Emma Iannotta e cinque musicisti: Irene Calamosca, Giancarlo Aquilini, Anna Pia Capurso, Ivan Di Dia, Angelo Di Gregorio.
L’unione di queste due forme di arte nasce dall’esigenza espressiva che questo gruppo di artisti si trova ad avere in un mondo dove l’arte è così poco apprezzata e condivisa, un mondo dove i teatri si chiudono, dove è sempre più difficile conquistarsi l’applauso del pubblico, un mondo dove tanti bambini non hanno mai visto un palcoscenico, un’orchestra, un sipario aprirsi.
Ed è proprio dall’idea di qualcosa che manca, di qualcosa che ci rende soli, proprio dall’idea di una incompletezza che nasce lo spettacolo A-Senza, dove per un gioco di parole quello che sembra nulla, in realtà è tutto, appunto assenza, senza senza, quindi tutto.
La visione in questo senso della disabilità altro non è che un’assenza visibile, la rottura irreparabile di un involucro esterno: una disabilità fisica, che non vuole essere la chiave dello spettacolo, ma solo un esempio di mancanza, come possono essercene tante altre, forse meno evidenti ma ugualmente dolorose. Dentro ognuno di noi ci sono ferite difficili da rimarginare, paure, solitudini, perdite, che ci accompagnano ogni giorno in questo labirinto che è la vita.
Ed è proprio il percepire che ti manca qualcosa, l’esserne consapevole, è proprio questo il primo passo verso la pienezza, verso la rinascita: in questo modo l’assenza diventa germoglio di nuova essenza.
Giancarlo Aquilini suona con la sola mano sinistra, Nicoletta Tinti danza in piedi e muove un paio di gambe proprio come se fossero le sue. Ecco che la disabilità si trasforma, diventa diversa e incredibile abilità.
Esiste un modo per andare avanti, un modo per guardare il mondo con occhi diversi, un modo per camminare anche quando il tuo involucro non è più in grado di farlo. Ed è nutrendosi uno dell’altro, usare lo sguardo di chi ti è vicino per vedere te stesso come allo specchio, l’essere complementari, trovare in anime affini alla propria quell’energia che ti riporta alla luce del sole, come quando spalanchi le finestre in una mattina di piena estate; è così che si può trovare la strada per farcela.

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