Fantasma d’Oriente (sedicesima puntata)

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32. KADYA RICORDA

Dopo aver riferito a Pierre che Azyadè era morta, Kadia, la sua vecchia ancella, si scompone in lamenti e disperazione, mentre le lacrime le scendono sul volto solcato dalle rughe.

Pierre abbassa la testa, si volta di scatto verso la porta come per fuggire, poi con la mano sulla soglia si arresta e rimane lì, fermo a lungo.

L’armena abbraccia la vecchia e le continua a sussurrare all’orecchio parole di conforto. Kadya si ricompone, lo sguardo duro fisso su Pierre, ascolta poi annuisce.

ARMENA

Parlerà con voi, Pierre. Cosa volete sapere?

Pierre rialza il volto sbiancato e rassegnato, con lo sguardo nel nulla parla con voce bassa e atona.

PIERRE

(sconfortato)

Chiedetele come è morta.

L’Armena parla piano alla vecchia e rimane in silenzio accanto a lei, aspettando la risposta. Il Greco traduce ciò che Kadya racconta in maniera convulsa.

IL GRECO

Gli ultimi giorni, prima della vostra partenza, il vecchio Abbedin, che sovrintendeva all’Harem, si era insospettito del fatto che lei avesse un amante segreto. Dice che Azyadè non fu cacciata né maltrattata, fu solo isolata in un ala a Nord del palazzo dove per un anno ha continuato a sperare in un vostro ritorno e a scrivere.

Il Greco si interrompe, la vecchia kadya piange e si dispera, alzando il pugno chiuso verso Pierre. Pierre si siede per terra, appoggia la schiena al muro e fissa lo sguardo sul Greco, che continua a parlare.

IL GRECO

Glielo diceva che era una follia, che voi non sareste mai tornato. Ma la ragazza non stava a sentire e continuava a coltivare la speranza in un vostro ritorno. Kadya riusciva con dei sotterfugi a inviare le lettere, sino a che non venne scoperta e cacciata via, anche lei. L’inverno dopo, sempre chiusa là dentro al freddo, senza mai vedere un raggio di sole e senza più speranza, Azyadè si ammalò. L’hanno portata via una sera, di nascosto; comunque il vecchio Abeddin le fece preparare una tomba di marmo e, da allora, di lei non si seppe più niente.

PIERRE

(sospirando)

Una tomba …di marmo.

Finito il racconto, le donne rimangono in un lungo silenzio, solo una lacrima si ferma sulla guancia di Pierre, che coltiva in cuore un forte dolore. Per lunghi istanti tutto è immobile. Poi Pierre ricomincia, con la voce spezzata, a parlare.

PIERRE

Dove è sepolta? Devo andare da lei per un’ultima volta. Glielo devo. Azyadè lo vuole.

Il Greco traduce con il cappello tra le mani, le parole di Kadya, che parla con un filo di voce.

IL GRECO

Dice che non è stata sepolta al cimitero principale, ma ad uno più piccolo, fuori dalle mura della città. E’ una tomba anonima, e solo Kadya può riconoscerla.

PIERRE

Dille che devo sapere il luogo esatto, che la pagherò bene se mi condurrà da lei.

IL GRECO

Signore, dice che è troppo debole e malata e che non è in grado di camminare.

PIERRE

(riprendendosi)

C’erano dei portantini in città un tempo, chiedi a qualcuno, che siano qui domani mattina all’alba, dì loro che pago bene. Kadia deve venire con noi.

Il Greco senza rispondere e rigirandosi la tesa del cappello tra le mani fa un cenno di assenso, abbassa il capo e si avvia verso la porta.

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