Aggredita alla stazione di Milano. La brutta esperienza di una giovane barghigiana

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Picchiata con calci e colpita agli occhi. Aggredita con violenza da un uomo. E’ accaduto nei giorni scorsi ad una giovane abitante nel comune di Barga di venticinque anni, aggredita alla stazione di Milano centrale.

Tutto è accaduto nella sala Lounge di Italo Treno dove la ragazza lavorava per fornire informazioni e assistenza alla clientela. Ad un certo punto si è presentato un uomo che ha richiesto un biglietto ed informazioni per una tratta non di competenza di Italo. Alla risposta da parte della giovane che ha spiegato di non poterlo aiutare in quanto quel servizio era erogato da un altro operatore, l’uomo avrebbe dato in escandescenze, colpendo con le dita gli occhi della giovane che è caduta a terra. Sono stati momenti concitati e la ragazza sarebbe stata colpita anche con alcuni calci in testa, come racconta Sara Tripodi funzionario attività ferroviarie CGIL Trasporti Lombardia che sta seguendo la vicenda.

Per fortuna in zona si trovavano degli agenti della Polfer che hanno udito le grida e sono accorsi bloccando l’aggressore che poi sarebbe stato arrestato. Le indagini sono ancora in corso anche per capire il perché di tale violenza da parte dell’uomo.

“Quello della sicurezza nelle stazioni ferroviarie della Lombardia, Milano centrale in testa, ma soprattutto Milano Rogoredo, è un problema che CGIL trasporti sta seguendo con attenzione – ci dice la stessa sindacalista – L’ultima lettera di allarme, inviata a NTV (Nuovo trasporto viaggiatori che gestisce i treni Italo) ed alle altre aziende che operano nel settore risale al 12 aprile scorso. Ed anche in questa si sottolinea il problema sicurezza e si ricordava in particolare che non sono mancati già in passato episodi di aggressioni verbali alle operatrici. Cercavamo di avere maggiori risposte sul tema della sicurezza e dopo quanto accaduto a questa giovane le risposte non possono più tardare”.

La ragazza ora si sta riprendendo dalla brutta esperienza. Non vuole però parlare di quanto le è accaduto; l’indagine, ci ha solamente detto, è ancora in corso. Per lei, per il suo stato d’animo, parlano comunque le poche righe che abbiamo letto sulla sua pagina Facebook: “Il trauma più grande è quello psicologico, i lividi poi passano. Ma fidarsi del genere umano è difficile”.

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