La Relazione della commissione “ospedale Valle del Serchio”: i dati, la presentazione, i commenti

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Redatta da un gruppo di lavoro composto dalla professoressa Sabina Nuti e dai dottori Carlo Peducci, Andrea Vannucci e Fabrizio Gemmi, la relazione ha definito il “contenuto” del nuovo ospedale unico della Valle.

Consegnata agli amministratori al termine della presentazione, i sindaci analizzeranno le proposte della commissione per la missione, la casistica e il dimensionamento del nuovo ospedale e si riuniranno a metà settembre per avanzare le proprie controdeduzioni alla relazione.

“Scelto il sito del nuovo ospedale della Valle – ha detto nella sua introduzione l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni – oggi presentiamo lo studio effettuato da un’apposita commissione esterna alla Regione, per poi riempire di contenuti la struttura.
Parlando dell’esistente, ribadisco di non aver mai detto che voglio chiudere i piccoli ospedali o comunque quelli sotto una certa dimensione. La delibera 1235, che prevede una riorganizzazione dei servizi socio-sanitari, dice anzi il contrario: evidenzia che si devono potenziare ospedali provinciali tipo Lucca e che devono essere valorizzati anche quelli più piccoli, chiamati a servire il loro specifico bacino di utenza. Per i prossimi anni gli attuali 41 ospedali resteranno tutti”.

Quindi la professoressa Nuti (Mes del S.Anna di Pisa) e il dottor Vannucci (Ars) hanno presentato il lavoro della commissione, che aveva il mandato di stabilire dimensione e missione del nuovo ospedale in Piano Pieve, partendo dai bisogni del territorio e basandosi su alcuni capisaldi: una percentuale di occupazione dei posti letto dell’85%, la presenza di 3,15 posti letto per mille abitanti, lo sviluppo sempre più diffuso di equipe multipresidio e di case della salute per la casistica meno acuta.
”Nel 2012 – hanno spiegato – in Valle del Serchio sono stati effettuati 8594 ricoveri e si è registrata una percentuale di soddisfazione della domanda della popolazione della Valle del 57%, legata anche alla localizzazione (per certi comuni dell’alta Garfagnana si arriva al 70% di utilizzo dei 2 ospedali, per Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca la percentuale è intorno al 40%).

Settori che reggono bene nella Valle sono quelle del percorso nascita e dell’area medica, che devono essere garantite nel nuovo ospedale, con un miglioramento dei percorsi (per esempio una riduzione della percentuale di cesarei). Sarebbe poi il caso di aumentare l’attività ambulatoriale e di prevedere una Casa della salute in prossimità al nuovo ospedale. Vista anche l’alta percentuale di anziani, questa può essere un’occasione per riorganizzare e migliorare l’assistenza.

Per quanto riguarda l’attività chirurgica la soluzione ottimale potrebbe essere quella di lavorare in ottica di rete e di integrare team chirurgici a livello aziendale. Nell’ospedale zonale potrebbe così essere garantita soprattutto la casistica meno complessa, in regime di day surgery.

Anche il Pronto Soccorso è un’attività da mantenere ma con determinate caratteristiche (equipe specializzata, disponibilità di diagnostica per immagini, point of care laboratoristico, ambulanza dedicata, elisuperficie), mentre per il percorso traumatologico potrebbe essere assicurata la presenza della sala gessi e di un ambulatorio ortopedico.
Tutto questo porta a pensare, per quanto riguarda il dimensionamento, a 64 posti letto più quelli della Riabilitazione (altri 10) e quelli per le Cure Intermedie (altri 6), per un totale di 80 posti letto ”.

Di fronte alle perplessità avanzate da molti sindaci sulla relazione presentata e sul dimensionamento proposto, l’assessore Marroni ha sottolineato la posizione della Regione:

“Stiamo parlando di fare un ospedale nuovo, è un grande investimento che la Regione e da parte nostra c’è la massima apertura per le vostre eventuali controdeduzioni. Noi riteniamo questa soluzione adeguata alla realtà della Valle del Serchio, considerati anche i molti cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi in sanità, ma siamo disponibili al confronto. Semmai non dobbiamo considerare la questione dei posti letto come unico discriminante, ma facciamo una discussione seria sui servizi”.

Il presidente della Conferenza dei Sindaci Giorgio Del Ghingaro ha richiamato anche l’attenzione sulle ipotesi di riorganizzazione a livello aziendale che il direttore generale dell’Azienda USL 2 Antonio D’Urso deve ancora esporre ai sindaci:

“La discussione sul nuovo ospedale della Valle – ha detto Del Ghingaro – è importante, ma dobbiamo anche e soprattutto occuparci della rimodulazione dei servizi che l’Azienda USL 2 ha intenzione di fare nei prossimi mesi e che riguarda tutto il nostro territorio. E’ necessario trattare già a settembre questo tema e nell’attesa della presentazione del piano di riorganizzazione le attività non devono essere modificate”.

La richiesta di Del Ghingaro ha trovato la disponibilità del direttore generale dell’Azienda USL 2 Antonio D’Urso che illustrerà questa problematica nella prossima seduta della conferenza dei sindaci, che verrà convocata per metà settembre.

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