Opedale e riorganizzazione, lunedì davvero la resa dei conti?

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I sindaci della Garfagnana sono già sul piede di guerra e si preparano , anche anticipando i tempi a quanto sembra o quanto meno cercando di accelerarli, a votare compatti per mettere la definitiva parola fine sulla storia dell’ospedale di Barga.
Nonostante ufficialmente la cosa non sembri poi così certa, viene strombazzata ai quattro venti per lunedì prossimo, la presentazione del l direttore generale dell’ASL 2, Antonio D’Urso, della relazione sulla futura riorganizzazione ospedaliera della Valle del Serchio.
Sulla stampa provinciale, si annuncia in pompa magna una riunione dell’articolazione zonale della conferenza dei sindaci dove, tra i punti all’ordine del giorno, spiccherebbe appunto la comunicazione del direttore generale dell’ASL 2, Antonio D’Uso, sulla riorganizzazione dei due presidi. Per capire pregi e svantaggi di realizzare un ospedale su una delle due sedi ed un centro ambulatoriale con la casa della salute di cui si parla da tempo, nell’altra. Per capire insomma quale sia l’Ospedale che potrà continuare a chiamarsi tale e quello che invece morirà.
E’ chiaro che se così fosse l’incontro di lunedì sarebbe veramente molto importante
Comunque sia a quanto si legge in Garfagnana già gongolano gli amministratori perché qui si sa, e si spera, che se le cosa andrà al voto dei sindaci si avrà un risultato univoco e simile ai precedenti (viste le quote di voto in seno alla Conferenza): l’Ospedale a Castelnuovo e la casa della salute a Barga.
Ora in realtà l’annuncio sulla riorganizzazione per lunedì non sembra così scontato.

Non si capisce infatti ancora se effettivamente sarà come si comunica sulla stampa provinciale o se invece la riunione di lunedì avrà tutt’altri toni e tematiche. La convocazione sarebbe infatti stata decisa per discutere di tematiche legate al sociale e non agli ospedali e non si sa nemmeno se parteciperanno i sindaci dell’intera conferenza zonale o solo l’esecutivo. E non sembra quindi così certo che il direttore generale presenti questa tanto attesa relazione sulla riorganizzazione. Parrebbe peraltro strano che lo facesse prima ancora che la Regione Toscana ed il suo assessore Marroni comunichi gli esiti della commissione scientifica sui flussi e sulle reali possibilità di realizzazione di un ospedale unico come si deve, nella sede scelta dai sindaci al Piano Pieve.
Insomma, un quasi giallo? Siamo semplicemente alle esercitazioni in vista dei futuri stemp è la guerra riprende da lunedì? Sarà come si pubblicizza e si spera in Garfagnana e lunedì si comincerà a delineare una nuova e pesante scelta che riguarderà il futuro della nostra sanità? Oppure lunedì non si avranno sostanziali novità sul tavolo?
Vedremo.

Ad esprimere perplessità sull’incontro di lunedì è anche il Comitato per la difesa del cittadino di Barga che esprime un forte disappunto su quanto scritto ieri sui quotidiani La Nazione ed Il Tirreno relativamente alla presentazione della Relazione sulla Riorganizzazione dei due Presidi Ospedalieri di Barga e Castelnuovo nella Conferenza dei Sindaci di Lunedì 24 giugno p.v.
Come fa notare il comitato l’ordine del giorno infatti tratta solo di punti legati a questioni sul Sociale, solo in ultimo si legge : “Comunicazioni del Direttore Generale”.

“Il Direttore Generale dell’Azienda USL 2 di Lucca – scrive il Comitato – metterebbe un problema così importante nelle Comunicazioni?
Gli accordi erano che prima di presentare la relazione alla Conferenza il Dott. D’Urso avrebbe incontrato i Sindaci di Barga e Castelnuovo G. per metterli al corrente della decisione presa sulla riorganizzazione sanitaria. Ma non l’ha ancora fatto.
Se è vero ciò che si legge, che aspetta allora?!
Ci chiediamo poi – conclude il comitato – se un problema così grande, così importante, perché riguarda il futuro della sanità di tutta la Valle, possa essere liquidato in pochi minuti così come “comunicazione” senza neppure discuterlo, confrontarlo ecc.
Se così fosse chiediamo a tutta la popolazione di rimanere allertata e pronta perché questa volta non si scende in piazza ma si va più a basso: la meta ora è monte San Quirico”.

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