I custodi del territorio per prevenire i dissesti idrogeologici

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Diventare “custodi del territorio” per monitorare e tenere sotto controllo lo stato degli alvei dei fiumi. Una bella idea mirata a prevenire una parte dei danni causati dal dissesto idrogeologico nel quale rientra anche l’incuria che spesso riguarda i corsi d’acqua minori e che in caso di forti precipitazioni può causare gravi danni.Lunedì prossimo 8 novembre presso la Comunità Montana della Media valle del Serchio a Borgo a Mozzano, 30 aspiranti prenderanno parte ad un breve corso di formazione. Parteciperanno coltivatori diretti, aziende agricole, cooperative forestali ed agricole; coloro cioè che in particolare operano sul territorio e lo vivono giorno per giorno.
L’iniziativa fa parte ed è la prosecuzione del progetto “Custodia del Territorio” rivolto ad un migliore monitoraggio dei terreni del Comprensorio di Bonifica n. 4 “Valle del Serchio”, di cui ha la gestione appunto la Comunità Montana della Media valle.
Il corso si terrà a Borgo a Mozzano dalle 10 alle 13. Il saluto di benvenuto a tutti i “Custodi” sarà dato dall’Assessore alla Bonifica Loris Agostini. “Dopo questa giornata formativa – ci spiega lo stesso – i “custodi” lavoreranno per un anno in stretta collaborazione con i tecnici del Comprensorio per realizzare un monitoraggio più attento e puntuale e soprattutto tenere sotto controllo gli alvei dei fiumi e le opere idrauliche al fine di far emergere le criticità e poter agire con risparmio di risorse in un’ottica di prevenzione e tutela del territorio. Ai custodi sarà assegnato il controllo di una specifica zona.”.
I coltivatori, le aziende, le cooperative agricole svolgono già allo stato attuale un importante funzione di presidio ma adesso, con la nomina dei “custodi”, la Comunità Montana chiederà un impegno più mirato e la disponibilità a comunicare tempestivamente lo stato dei luoghi assegnati per mezzo di un’apposita convenzione.
Come spiega Agostini: “l’istituzione dei ‘custodi del territorio’ riconosce il ruolo chiave che ricoprono gli agricoltori nei nostri territori montani fragili e sempre meno popolati. Inoltre questa iniziativa, vuole essere vista come un incentivo, seppur piccolo, a rimanere in montagna.

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