L’uomo senza nome

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Il suo cognome è Keane e, dice, di non aver nome. “Infatti nel mio codice fiscale laddove dovrebbero starci le lettere del nome ci sono 3 x”.Mi dice questo mentre sta preparando l’esposizione Chair Art, 20 sedie dipinte da vari artisti garfagnini. Ci troviamo nella sede di Barganews, la sua creazione, nata nel 1996, il primo sito online di news locali in Toscana e uno dei primissimi in Italia, roba da pionieri. Nata per indirizzare qui un certo tipo di turismo culturale.
“Sono una persona a cui piacciono le piccole cose, i muri di sassi le vecchie porte, cose piccole della tradizione locale, persone che apprezzano l’arte. Infatti quando scrivo penso sempre a un vecchio giapponese.”
Oggi Barganews è un’importantissima realtà, seguita quotidianamente da migliaia di persone da tutto il mondo. “Ormai non sono più solo gli emigrati all’estero ma anche persone che nessuno mai immaginerebbe che per un motivo o per l’altro si sono imbattuti in questo sito e così hanno conosciuto Barga. E quando arrivano in Italia e si presentano qui è stupefacente come a volte conoscano date e eventi che si terranno o sono accaduti molto più di altri barghigiani.”
Proprio per loro Keane ha creato il “Qr Codes” piccole piastrelle con sopra raffigurato una sorta di labirinto che sono state poste vicino alle porte dei più importanti luoghi barghigiani “una anche sul Duomo”, tiene a precisare, orgoglioso. L’eventuale turista mettendo il suo Hi-Pone davanti alla piastrella riuscirà così a collegarsi direttamente con il suo sito per avere informazioni storiche o consigli sui posti da visitare. Sembra quasi una follia ma non lo è e vedremo come andrà a finire.
In fondo anche “Barganews” sembrava una cosa assurda, “è sempre stato così, all’inizio bisogna fare molta fatica, ma poi le cose vanno da sole come Barganews, come questa libreria…” dice indicando i libri che ci circondano in piazza Angelio, nella sede di Barganews dove si trova la “Books Exchange”. Sono oltre 3.000, tutti in lingua inglese. “Basta iscriversi, questa è l’unica biblioteca aperta sette giorni su sette, 12 ore al giorno. È aperta anche quando non ci sono; le persone entrano prendono il libro e scrivono su un quaderno quale titolo hanno preso. Non è mai successo che qualcuno ne abbia rubato uno. Una bella lezione di responsabilità sociale. Questo progetto è iniziato tre anni fa con pochi volumi. Tutti possono prendere un libro ma a una sola condizione: che ne portino uno nuovo che io provvedo subito a catalogare sul sito.”
Ma come ci è arrivato in Italia Keane, sangue irlandese, cresciuto nelle accademie inglesi? “Sono passati un sacco di anni… era il 1985 mi trovavo a Aix en Provence per dipingere quando un mio amico mi chiese se volevo fare un viaggio insieme a lui sul suo sidecar sovietico in Italia. Viaggiammo per oltre un mese, poi, un bel giorno arrivammo in questa Valle, decisi di fermarmici per un po’; era un estate bellissima che si protrasse sino a ottobre. Dipinsi un sacco di quadri e li vendetti tutti e così feci per sette anni, poi arrivai qui a Barga. Mi dissi: ci starò due anni… e sono ancora qui.”
In Italia ci sono tantissimi borghi bellissimi come mai ha scelto proprio questo? “Perché qui esiste ancora una comunità. Non avrei ami fatto figli a Londra. Sembra una battuta ma non lo è; quando risiedevo li rubavano i bambini… qui no perché c’è una comunità.” Già la comunità… Keane non a caso si ritiene “artista della comunità”. E come ogni vero artista è attento ai mutamenti della sua epoca. “L’arte è terapia, può far cambiare il modo di pensare” sostiene. Pittore di grande tecnica, ha esposto prima in Inghilterra poi in Francia fino ad arrivare un anno dopo a Tien An Men in Cina. “ Ero lì per strada che dipingevo e tutti lì a guardarmi. Poi mi si avvicina uno, mi fa i complimenti e mi dice che mi vuole portare da una persona… una persona un po’ particolare: un pezzo grosso della cultura locale che mi fece fare una mostra all’Università. In un paese immenso come la Cina tra le tante persone che potevo conoscere proprio quella mi era capitata. É una costante nella mia vita. C’è una frase che dico sempre citando Pasteur: Chance favors the prepared observer: il Caso favorisce la mente preparata.”
Keane dice di non aver tempo per i sogni ma uno in realtà ce l’ha, un piccolo sogno nel cassetto, una cosa che vuole realizzare da anni: andarsene in America Latina. Mentre aspetta di realizzarlo continua a raccontare la nostra epoca attraverso le sue opere, che spesso sono cicliche, come le “Mutande di Barga” Grandi quadri con raffigurati indumenti intimi appesi. “Già perché in Italia va così, non si lasciano in casa ad asciugare queste cose ma si mettono fuori in un parte in cui il tuo sguardo non li vede, ma per paradosso alla vista di tutti i passanti che però non si meravigliano, non dicono guarda le mutande di quello… perché è come una regola non detta, pattuita tra tutti gli abitanti del borgo medievale. Barga è lo specchio del mondo.”.
O come le “Nuns”, quelle vecchie suore che come animali in via d’estinzione stanno scomparendo. Keane le raffigura sempre di spalle, mai un volto. Sempre a passo svelto che tentano di sfuggire al nostro sguardo. “Fino a pochi anni fa erano una costante nella vita barghigiana. Erano molto presenti. Tutti i barghigiani se le ricordano, chi ha un ricordo bello, chi brutto ma non mi frega questo, non è un fatto religioso ma un fatto socio-culturale. Ora ne sono rimaste solo due. Escono solo la mattina presto o verso sera fanno i loro piccoli tragitti, ma quasi nessuno si accorge di loro, poi scompaiono di nuovo, come fantasmi.”

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