Intervento alpinistico in favore del Duomo

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L’11 maggio 2009, con l’articolo “Una pericolosa minaccia per il campanile del Duomo di Barga”, ponemmo all’attenzione pubblica lo stato in cui versava il complesso del Duomo di Barga, tra cui piante coi rami che si addossavano alle murelle ed altre situazioni di degrado, come quell’erbaccia che beatamente vegetava sul campanile del Duomo.Oggi, grazie alla buona volontà di diversi e benemeriti cittadini, qualcosa è sensibilmente cambiato: vedi tra l’altro la restaurazione dell’orologio pubblico, l’antica Ora di Barga, curato nel passato anno dal Gruppo Campanari del Duomo.
In questi giorni, precisamente lo scorso martedì 8 giugno, è da registrarsi l’altro importante intervento al monumento, che ha visto operare in sinergia il proposto don Stefano Serafini, Enrico Cosimini e i due validi alpinisti barghigiani, Alberto Redini e Riccardo Simonini. I due, appartenenti tra l’altro alla Stazione di Lucca del Soccorso Alpino Speleologico Toscano, colla massima sicurezza, così come richiede il loro compito di volontari del soccorso alpino, si sono calati dal campanile del Duomo per andare ad estirpare quella pericolosa minaccia alla stabilità di alcune pietre, costituita da quell’erbaccia che ponenmmo in rilievo nel 2009, tra l’altro dannosa anche all’immagine del monumento. Ma non si sono accontentati di tanto successo e allora si sono calati ancora dal muraglione dell’Arringo per togliere quel grosso caprifico che si prospettava sulla piazza Beato Michele da Barga.
Purtroppo, a causa di un problema tecnico della fotocamera, dell’acrobatico intervento effettuato abbiamo la sola immagine proposta realizzata peraltro da Marco Redini.
Con questi due importanti interventi non è che possiamo dire risolto il problema della complessiva conservazione dell’Acropoli Bargea, comunque dobbiamo rilevare che diversi cittadini ce la mettono tutta pur di mantenere alta l’attenzione al complesso monumentale, che auspichiamo porima o poi riesca ad entrare tra i patrimoni da salvaguardare da parte dell’UNESCO.
Quindi grazie a tutti coloro che con tanta volontà mettono a disposizione la loro professionalità per un fine così nobile e che ci fa ripetere: veramente l’antico spirito di Barga non è ancora morto.

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