Profanata la chiesa del S.S. Nome di Maria

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Un riprovevole episodio quello che ha avuto luogo nella giornata di lunedì a Fornaci di Barga presso la chiesa del SS. Nome di Maria, conosciuta dai più come la “chiesa vecchia” del luogo. Ad un orario ancora imprecisato ignoti si sono introdotti nell’edificio (che durante il giorno rimane abitualmente aperto per permettere la visita ai fedeli), profanando il tabernacolo e sottraendo l’Eucaristia che vi era contenuta. A denunciare il fatto è stato l’arciprete Antonio Pieraccini, profondamente turbato dall’evento, congiuntamente al vicario foraneo del barghigiano Mons. Stefano Serafini, immediatamente accorso sul posto. Dell’accaduto è stato subito messo al corrente l’Arcivescovo di Pisa Mons. Giovanni Paolo Benotto che ha disposto l’immediata chiusura della chiesa profanata e l’assoluto divieto di esercitarvi il culto fino a nuovo ordine; per la riapertura sarà necessario attendere la decisione della curia vescovile, e al momento prescelto sarà richiesta la celebrazione di una messa riparatrice con una prolungata adorazione al sacramento. A seguito delle disposizioni, è stata immediatamente resa effettiva la chiusura della chiesa; ciò ha provocato lo spostamento di tutte le celebrazioni religiose nell’altra chiesa fornacina, il Cristo Redentore.
Questa la ricostruzione di quanto avvenuto: alle 5 del pomeriggio circa il sagrestano Angelo Romagnoli si è recato casualmente alla chiesa, la quale era rimasta aperta dalle 9 del mattino; qui ha trovato il tabernacolo forzato, e al suo interno una delle pissidi rovesciata, con le ostie sparse.
“All’inizio abbiamo pensato che potesse trattarsi di un tentativo di furto” ha detto don Antonio “ma né le pissidi né alcun altro oggetto di valore che si trova in chiesa è stato toccato. Ad ogni modo le debite denunce sono già state presentate alle forze dell’ordine”. Le ipotesi da verificare sono quindi molteplici:l’unico elemento deducibile è che il Sacramento sia stato sottratto per scopi non meglio identificati. Alla luce di questa possibilità, i parroci hanno già attuato controlli a tappeto in tutte le chiese del barghigiano dove, fortunatamente, non è stato riscontrato alcun episodio simile.
È la prima volta che un episodio del genere ha luogo nella zona: stupisce ancora di più l’arditezza di chi ha effettuato il gesto in pieno giorno e in una zona centrale e densamente abitata. La popolazione fornacina e dei dintorni, rimasta sconvolta da quanto avvenuto, ha già espresso decisa condanna a questa violazione e ha dimostrato la propria solidarietà a don Antonio.

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