Ricette e Ricordi; un nuovo libro dalla Fondazione Ricci

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La Fondazione Ricci Onlus HA messo in cantiere una nuova pubblicazione. Si tratta di “Ricette e ricordi”, raccolta di ricette scritte e illustrate da Tista Meschi; pochi sanno infatti che oltre che prezioso acquerellista, Tista Meschi è un cuoco fantasioso e creativo. Questo è il secondo libro che la Fondazione dedica alle tradizioni culinarie.Il primo è stato Le ricette di Marilena, accompagnato dalle illustrazioni di Antonio Possenti, che è piaciuto così tanto da essere ristampato; una testimonianza che il gusto del buon cibo e della sua preparazione è un argomento che piace e che fa bene, non solo alla salute, ma anche allo spirito.L’idea di questa seconda pubblicazione nasce in occasione della preparazione della mostra Il Sentimento della natura nell’opera di Alfredo Meschi dedicata al padre di Tista, ed è derivata proprio dal parlare con lui della natura e delle cose naturali, che non ricorrono solo in questo titolo, ma sono principi inderogabili dei quali tutta la famiglia Meschi ha fatto uno stile di vita.Le venti ricette proposte nascono dal legame con la natura di quei territori che Tista Meschi ha abitato per esigenze di lavoro, ma come lui stesso dice, non solo.
Scrive l’autore: “Questi racconti nascono anche dalle esperienze fatte trascorrendo molto tempo a contatto con persone conosciute durante il mio girovagare tra il sud dell’Italia, la Toscana, la Garfagnana e le Alpi Apuane.”.
Ogni singola ricetta segue infatti un ricordo per poi giungere alla specifica ricetta. Ciascuna di esse è illustrata da acquerelli evocativi dei piatti stessi, oppure riferiti ai singoli ingredienti, o ai luoghi da cui provengono le ricette. Ogni acquerello ci comunica una sensazione diversa stimolando i nostri sensi: l’esaltazione dei profumi e degli aromi, la vivacità dei colori che restituiscono la freschezza delle verdure, la prelibatezza dei piatti fumanti appena preparati, proprio in un vero connubio tra pittura, vista, olfatto e gusto.
In tutte le ricette sono dominanti l’andamento delle stagioni e le risorse naturali che la natura offre e che hanno un sapore autentico, non anonimo come quelli a cui ci stiamo abituando, seguendo i più ovvi criteri di uno stile di vita più sostenibile e soprattutto salutare.
Insomma, alla fine un libro che insegna a mangiare bene anche spendendo poco e con ricette che insegnano a cucinare esaltando e valorizzando i prodotti locali più autentici e perciò più preziosi.
E’ questo il caso delle molte ricette a base di erbi di campo: la borraggine, la salvastrella, le cicerbite, il radicchio e le insalatine di campo, gli ingrassaporci, i cui profumi sono quelli della terra.
Spesso le ricette sono invece dettate: “dai modi di cucinare legati ai problemi di economia familiare o anche alla necessità di adoperare ingredienti che spesso non davano scelte diverse.”.
E in queste ricette diviene preponderante il periodo storico bellico e post bellico cui rimandano i ricordi di Tista legati inevitabilmente alle esigenze domestiche della sua numerosa famiglia, in cui ha la prevalenza l’arte dell’ingegno e la creatività della famiglia Meschi, che apparteneva anche alle donne: le nostre madri escogitavano espedienti vari per portare in tavola qualcosa di stuzzicante che potesse allo stesso tempo riempire gli stomaci ansiosi di tutti.
Ed è così che la cucina povera ispira ricette fantasiose: il brodo di patate con prezzemolo, la minestra finta e la farinata veloce. Ma la più incredibile, anche se non è proprio una ricetta, è stata per me l’invenzione della Vinata per bimbi che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta!
Oppure è la povertà atavica, conosciuta da Tista nel sud dell’Italia, che ispira le ricette perché ha insegnato quell’arte di arrangiarsi anche nell’alimentazione per cui non è buttato via niente neppure le parti più impensabili degli ortaggi, come nelle ricette delle cime di zucca o in quella del cacciucco dell’orto.
Questo è un ricettario di una cucina povera anzi poverissima, ma è anche una piacevole guida alla lettura di esperienze originali e umane dove vi si trovano mille spunti e idee. E la parte a mio parere più interessante è quella apparentemente più lontana con la cucina e le ricette, cioè quella dedicata alla descrizione dei paesaggi, dei luoghi, delle persone e delle situazioni che sono descritte con poche e brevi parole ma incisive, che evocano immagini, profumi, suoni, suggestioni, e che riescono a dare un’anima a quello che viene ricordato.
In definitiva questo libro di Tista riflette quelli che sono i principi cardine del mangiar sano, con i profumi e i sapori tipicamente mediterranei, creando un’equilibrata fusione di leggerezza e gusto. Sono certa che questo libro troverà spazio nelle cucine di molti, e non sarà solo utile, ma stimolerà la fantasia e il piacere di cucinare.
Oltre ai sentiti ringraziamenti a Tista Meschi per averci proposto questa nuova iniziativa e a Gabriele Meschi per la piacevole veste grafica di questa edizione e per la loro collaborazione a questa iniziativa, ricordo che come sempre i proventi della vendita dei libri da noi editi sono devoluti a favore di enti di volontariato e umanitari, o a persone fisiche che versano in condizioni di particolare necessità.

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