Il nuovo statuto della Comunità Montana: meno assessori, più potere ai sindaci

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Un drastico taglio delle poltrone, che non sottintende un calo delle competenze sul territorio. Ecco che, nelle scorse settimane, l’assemblea della Comunità montana della Mediavalle ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto dell’ente, che recepisce i dettami della Regione Toscana in merito al riordino del settore. Il nuovo assetto prevede la nomina di un Presidente istituzionale e tre soli assessori che lo affiancheranno nelle decisioni operative. A fungere da collante tra l’esecutivo e la nuova assemblea (formata da 18 membri in rappresentanza dei sei Comuni aderenti) sarà la Conferenza dei
Sindaci, nuovo organismo che riunisce i territori attraverso la partecipazione attiva dei primi cittadini alle scelte dell’ente. Sarà proprio questa istituzione che designerà il nome del nuovo presidente, che s’insedierà subito dopo le prossime elezioni amministrative. Tornando all’assemblea, questa sarà rappresentativa in egual misura di tutti i Comuni partecipanti, che avranno quindi la presenza d’ufficio dei sindaci, un esponente della maggioranza e uno dell’opposizione. Di fatto, come afferma il presidente Marco Bonini, c’è un giro di vite sui costi di gestione: “Il nuovo assetto si conforma alle direttive della Regione. Già lo scorso anno si avviò un taglio degli emolumenti agli amministratori, il cui numero d’ora in poi sarà sensibilmente ridotto. Ringrazio la Conferenza dei sindaci e in particolar modo il vicepresidente Vincenzo Cardone per l’apporto dato alla stesura del documento”. Un’altra importante novità amministrativa. concerne la scelta obbligatoria per le gestioni associate, cui la Comunità montana diventa il referente principale. Una strada che Bonini ha già intrapreso con lungimiranza negli anni passati e che sta dando i suoi frutti.

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Commenti

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  1. Nicola Bellanova


    Re: Giornaledibarganews vuole crescere e diventa “premium”. Lettera aperta a tutti i lettori
    Ciao Luca, da lettore del Gdb e soprattutto da collega, non posso che approvare questa nuova strada. So bene cosa spinge a intraprendere iniziative del genere, so bene la ritrosia di aziende e semplici utenti a “traslocare” dal vecchio e ormai in declino formato cartaceo al più accattivante web. Le frontiere di internet spaziano orizzonti e mercati planetari, la carta arriva dove può arrivare. Eppure, gestire un sito comporta delle spese. Minori, certo, rispetto ai canali classici dell’informazione, ma pur sempre presenti. E quindi occorre fare i conti a tavolino. Altri siti specializzati hanno intrapreso questa strada, che poi è di fatto anche un modo per “tutelarsi” da tentazioni di fare copia e incolla e per usare un gergo giornalistico, rimpastare le cose cambiando solo la firma e la fonte. Ne va appunto della serietà di un prodotto. L’Italia è un paese vecchio, meglio l’usato sicuro (carta) che il nuovo che avanza ma con tante incertezze (internet, anche se non è così). Così è in tutti i campi della vita quotidiana, purtroppo. Bravo comunque, e complimenti per il coraggio di una scelta simile, che ha tanti pro e altrettanti contro. Bravo soprattutto per aver aperto un momento di confronto coi lettori – utenti, allargando la partecipazione a tutte le componenti che ruotano gioco forza nel sistema di (auto)finanziamento dell’informazione: editori, lettori, aziende private. Una scelta radicale, che potrebbe portare alla lunga benefici a tutto il sistema: non solo si evita il rischio di notizie non approfondite o semplicemente scopiazzate da freddi comunicati stampa, ma soprattutto garantirebbe piena indipendenza dalle pressioni più o meno presenti di ogni potere precostuito (politico, senza girarci intorno), garantendo quindi una sorta di “libertà” che il Gdb ha sempre avuto, ma la carta stampata spesso no. Poi, quando si arriverà all’autofinanziamento con la vendita degli spazi banner, si potrà ridiscutere. Ma le aziende italiane sono arrivate tardi a capire l’importanza di questa finestra sul globo quale è internet, quelle lucchesi ancora più tardi, quelle locali ci devono ancora arrivare. Non resta che aspettare… In bocca al lupo.

    P. S. Io farei abbonamenti forfettari a cadenza mensile, trimestrale, semestrale e annuale.

    Ciao Nicola

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