I giorni pigri intorpidiscono il cuore. Invecchiano i pensieri, segnano il viso, sottraggono i passi dalle suole.
I giorni pigri sono fradici d’amore sprecato. Giorni così non si risolvono, si saltano, con incoscienza, a piè pari. La noia è una pozzanghera di fango, che argilla non è e mai sarà. È la pozzanghera che mi bagna le suole, ma non i piedi.
La noia è una sfida che vinco, nel fango dei miei giorni ordinari.
Di oggi resta un messaggio bellissimo.
E poi? E poi il primo freddo;
la 3C; la 1C; il gatto; le canzoni;
una fotografia soltanto.
La voglia di ricordare un odore di neve e terra, talco e sapone; un profumo buono che ogni tanto mi so immaginare.
È incantesimo o finzione? Io non lo spiegare, ma mi sembra di poterlo ancora sentire l’odore buono di nonna. Di tutte le persone che non ci sono più, Dora è la più viva, sempre addosso. Luna nascosta nel ventre, bussola del cuore, mappa del tesoro.
L’Alzheimer devasta chi si amnala e chi gli vive intorno, eppure a noi ha regalato anche importanti consapevolezze. Non le so raccontare, ma questa foto spiega tante cose e io non ho pudore quando si tratta di mostrare un piccolo miracolo d’amore. Forse, quando accadeva, ormai otto anni fa e oltre, la stanchezza ci distraeva da tanta bellezza, ma oggi sono attenta al ricordo e ne faccio dono a tutti quelli che conoscono l’Alzheimer e le sue conseguenze.
Restate attenti all’amore.


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