Oggi ho pensato che è giusto e fa bene dare attenzione alla felicità e ai pensieri leggeri che la accompagnano. È giusto e fa bene fare caso alla direzione che scelgono i nostri pensieri nei momenti belli della nostra prosa quotidiana. È in quelle minuscole attenzioni che si intrufolano le emozioni e quando le emozioni maturano diventano sentimenti. Ho imparato a farci caso; ho imparato a essere trasparente; ho imparato che, per quanto io sia trasparente, ci sarà sempre un margine di ambiguità, segretezza e mistero. La mia vita interiore, come quella di chiunque, somiglia a un labirinto dai mille ingressi.
Oggi ho dichiarato amore, ho espresso desideri, ho fatto la spesa insieme a mio figlio e mi è sembrato di vivere un momento di perfetta gioia. Raccolgo queste impressioni sparse e mi illudo che un esercizio così superficiale salvi la gioia dell’oblio. La vita cambia senza volerlo, a volte ho paura. Stasera avverto il privilegio e la fatica delle emozioni che non mi danno tregua, cammino a piedi nudi sul mio cuore, cammino piano, ascolto. Che dice? Dice che l’amore va dato e preso, reso con gli interessi, dice che sono piena di debiti e che i debiti non li pagherò risparmiando.
E mentre scrivo mi ritrovo a pensare una cosa banale, eppure, secondo me, vera. Mentre cercavo una risposta a una domanda inutile, mi sono accorta di quanto le cose felici siano spesso anche facili e che cercare risposte significa mortificare la bellezza di certe domande. Ho perso chissà quanto tempo a credere che la felicità fosse una conquista ardua, frutto di sacrifici e abnegazione e, invece, adesso, a 46 anni mi accorgo che se una cosa è felice mi viene anche facile viverla.
Va detto che adesso tante cose mi sembrano facili perché ho imparato ad accogliere la vita per come è. La vita non è come sembra. È giocosa, bizzarra, imprevedibile, assurda, surreale, banale, segreta, misteriosa, dispettosa, generosa, avara, contraddittoria, indifferente. E io come sono? Io sono tale e quale alla vita, tranne che indifferente. Al contrario, non ho ancora perso il vizio di cercare chi e cosa “in mezzo all’inferno, inferno non è”.


Lascia un commento