Animali protagonisti

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La cagnolina si racconta

Da quando sono nata sono sempre stata diversa dagli altri cagnolini della famiglia: troppo furba, troppo vivace, troppo energica… Certo, quando ho visto per la prima volta la mia futura mamma, mi è tanto piaciuto il suo profumo di amore che mi sono accoccolata sul suo petto e non l’ho più lasciato!

Il primo anno l’abbiamo trascorso in un appartamento abbastanza grande, ma con regole ben precise da rispettare. Non vi sto ad elencare le cose che non si potevano fare: mordere le ciabatte, tirare il tappeto del tavolo di cucina, nascondere il rotolo dello Scottex… ma poi sono cresciuta, ma soprattutto siamo andati a trascorrere l’estate in campagna e qui è cominciata la vera avventura!…

Potevo scorrazzare nei prati, inseguire farfalle, infilare il naso nei nidi delle formiche che, furiose, mi mordevano…

A dir la verità, io non conoscevo tutti i rumori della campagna e in certi momenti ho avuto veramente paura, come la sera, quando gli uccelli notturni litigavano e urlavano nel cielo appena imbrunito.

Ho incontrato anche dei ghiri che si divertivano a prendermi in giro, scorrazzando sugli alberi del giardino, avvicinandosi pericolosamente per poi fuggire e scomparire sul tetto…  Ma l’incontro più spaventoso è stato quello con un branco di daini che passavano nel bosco vicino! Era meglio se avevo dato retta alla mamma, standomene in braccio a lei, mentre loro si allontanavano… Invece io, curiosa come sono, mi sono avvicinata troppo ed un daino gigante mi ha soffiato sul muso, che paura!

Spostandomi con la mamma, un giorno ho incontrato due o tre gatti giganti che si sono gonfiati e mi hanno fatto capire chiaramente che cane e gatto non possono andare d’accordo.

Ogni tanto incontro due simpatici cagnolini del mio vicino di casa, ma non sono liberi come me, peccato ….

Qualche giorno fa il tempo si è scatenato: tuoni, fulmini, saette… io abbaiavo, piangevo, tremavo, ma la bufera non voleva calmarsi. Alla fine, siamo usciti fuori ed abbiamo visto che un albero stava scivolando verso la casa, ma per fortuna si è fermato!

Sono arrivati vigili del fuoco, funzionari comunali, esperti di tagli pericolosi… tutti sembravano più interessati a far coccole a me che a risolvere un problema piuttosto grave…

Infine, un operaio piccolo e coraggioso è riuscito nell’impresa ed ora posso continuare a gironzolare fuori senza grossi pericoli.

In questi mesi il mio pelo è diventato più chiaro e lungo, pieno di fili di fieno, nodi e polvere e ho cominciato a sentir parlare di taglio, bagno, phon anche qui in campagna! Non mi piace tanto ma se voglio continuare a dormire nel lettone dovrò stare zitta e brava…

Intanto è arrivato anche un altro componente della famiglia, il compagno della mia padroncina, un vero papà per me perché è la persona che mi coccola di più e lascia passare qualche mia marachella…

Non posso certo lamentarmi della mia nuova vita e spero che duri tanto…

Continua……

È arrivato così il pomeriggio della toilettatura, iniziata già qualche giorno fa con il taglio della frangetta, perché ci vedevo poco e sbattevo da tutte le parti.

In questi giorni piovosi le mie zampette sembravano indossare stivali di terra bagnata e la coda era diventata pesante…

Oggi ho tentato di nascondermi al piano superiore con la scusa che avevo tanto sonno, ma non ha funzionato e così mi sono arresa!

Nel bagno nuovo di zecca ho visto diventare le mattonelle da bianche a marroni, ma quello era il mio povero pelo? Mentre la mia padroncina sforbiciava intorno a me, mi ha colpito un attacco di sonno perché quel suo continuo massaggio con il rasoio elettrico mi piaceva da morire, così ho appoggiato la testa ad un sanitario e mi sono addormentata.  Ho poi cominciato a russare, sognando Billy che mi faceva i complimenti per il mio nuovo look….

Quando mi sono svegliata era pronta l’acqua tiepida…. “Ma oggi non hanno proprio pietà di me, almeno una “pisciatina “fuori… L’acqua è andata a finire in tutto il mio corpo e quella della vaschetta è diventata marrone scuro, color terra bruciata… Ma che piacere sentirsi lavare! Mi hanno avvolto poi in un grande asciugamano e mi hanno asciutto con il phon!

Quel lettone! di soffione mi è stato sempre antipatico però devo dire che oggi mi è piaciuto il suo caldo tepore…Sono seguiti i ritocchi dei miei riccioli e poi via… sul lettone! Ora posso salirci e dormire in pace, almeno fino alla prossima passeggiata nei campi…

 

Tina e Tano

Tina e Tano erano due topolini di città che, stanchi del traffico, dei rumori e dei gatti randagi, decisero di formare una famiglia in campagna. Infilarono le loro poche cose in un sacco e partirono.

Avrebbero voluto vivere in una casa dignitosa, ma lungo la strada incontrarono solo catapecchie abbandonate finché, giunti ai margini del bosco, notarono una grossa cavità in una quercia centenaria.

Era la loro casa ideale: aveva un’entrata piccola, ma dentro era enorme, con cunicoli che portavano addirittura a metà tronco, da dove si poteva partire per andare a cogliere le ghiande.

Tina e Tano sistemarono i loro bagagli, pulirono ben bene tutte le stanze e poi si addormentarono.

Al risveglio decisero di dare un nome alla loro reggia, VILLA 2TI, così rosicchiarono una tavoletta e l’attaccarono fuori dalla porta. Ben presto diventarono amici dei pochi topi che abitavano vicino a loro e insieme ballavano, andavano alla ricerca di noci e nocelle ma non dovevano fuggire ad ogni minimo rumore come in città.

Tina un giorno confessò a Tano di aspettare i cuccioli e lui si mise al lavoro per preparare un nido morbido, riparato, caldo in cui farli nascere. Dopo due mesi, ecco due topolini simili alla mamma.

Tina e Tano erano al settimo cielo e si stupirono molto quando la mattina seguente contarono i cuccioli ed erano diventati tre! E poi il terzo era più grosso, prendeva quasi tutto il nido e cercava sempre il latte…

Che fare? Era un topo o un altro cucciolo? Mamma Tina ci pensò un bel po’, come poteva allontanarlo e abbandonarlo? Di latte ne aveva tanto, poteva allevarne anche tre.

I cuccioli crescevano bene, due squittivano, il terzo miagolava, così Tina e Tano s’accorsero di aver allevato un gattino e ne ebbero la conferma quando gli spuntò un folto pelo tigrato

Questo micetto fu la loro fortuna perché voleva molto bene ai due topolini e non avrebbe mai fatto loro del male, anzi, diventò il protettore di tutta la famiglia; infatti, dormiva accoccolato sulla porta della tana e se qualche malintenzionato si fosse avvicinato, avrebbe dovuto fare i conti con lui!

Il gattino imparò anche a smangiucchiare cibi strani per la sua razza, ma non cacciò mai un topo in vita sua!

Quando non riusciva proprio a buttar giù le pietanze di Tina, andava a miagolare ad un caseificio lì vicino e i padroni, credendo che fosse un povero micio randagio, gli riempivano una scodella di formaggio, mozzarelle, ricotta…. A volte era talmente tanto il cibo che lui lo portava anche ai topolini.

Lasciò mamma Tina e papà Tano quando s’innamorò di una gattina randagia e, per non mettere in pericolo la sua famiglia, andò a vivere con lei in una foresta lontana.

Ma la nostalgia per la sua famiglia era tanta, così pensò di creare un centro per la rieducazione al rispetto degli altri animali, per topi e gatti, che si chiamò Gattopolandia. Facendo questo pensava che così i suoi figli avrebbero potuto avvicinarsi e conoscere finalmente i loro nonni.

Il miracolo avvenne ed ora tutta la famiglia è finalmente riunita!

 

 

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